Civitavecchia, Ceccarelli (Filcams Cgil): "Settantacinque famiglie umiliate e dimenticate" • Terzo Binario News

Civitavecchia, Ceccarelli (Filcams Cgil): “Settantacinque famiglie umiliate e dimenticate”

Mag 4, 2017 | Civitavecchia, Cronaca

Riceviamo e pubblichiamo – Del saldo della mensilità di febbraio, dello stipendio di marzo e del trattamento di fine rapporto per i lavoratori ex Unilabor, ancora non c’è alcuna traccia. La denuncia arriva dalla Rsa Filcams Cgil che torna a puntare i riflettori sulle spettanze dovute ai lavoratori da parte dell’azienda uscente e che ad oggi non sono ancora arrivate.

“Il comune ha versato nelle casse della Unilabor – spiega la Rsa Chiara Ceccarelli – 120mila euro, contro il volere di alcuni operai che avevano chiesto all’amministrazione di non pagare le ultime fatture a tutela dei lavoratori, perché nel caso in cui (come sta succedendo), l’azienda non ci avesse pagato, sarebbe subentrata l’amministrazione con il pagamento diretto”. Ma le cose sono andate diversamente. L’azienda ha diffidato il comune al pagamento delle fatture e il Pincio ha versato quanto dovuto. Ora però, questi soldi, secondo le denunce dei lavoratori e dei sindacati, non sarebbero stati ancora versati nelle tasche dei lavoratori.

“Si parla – spiega ancora Ceccarelli – di bonifici fatti e poi bloccati, di alcuni operai che hanno preso il saldo di febbraio e altri no. Insomma – prosegue – c’è un film già visto, scritto ad arte da Unilabor. Dall’altra c’è un’amministrazione che continua a non dare risposte”. E a questi due ‘ingredienti’ che volendo potrebbero anche bastare, la Rsa Filcams Cgil ne cita un altro: “Il silenzio generale della politica tutta su questa vertenza. Tutte chiacchiere – tuona Ceccarelli – niente fatti”.

E se da una parte ci sono il Pincio e la Unilabor, sull’altra sponda di questa triste vicenda ci sono loro: 75 lavoratori col futuro incerto e un passato da ‘chiudere’ definitivamente. “Settantacinque famiglie umiliate e dimenticate – dice Ceccarelli – alle quali è stato tolto tutto, in primis la dignità che tutti i lavoratori dovrebbero avere. Siamo arrivati al limite della sopportazione, stremati da questa triste storia che va avanti da mesi. Il tempo delle chiacchiere – conclude Ceccarelli – è finito. Vogliamo i fatti, e soprattutto vogliamo tutto quello che ci spetta”.