Cerveteri, depuratore al Sasso: oltre un anno per realizzare un'opera di messa a norma da 25.000 euro • Terzo Binario News

Cerveteri, depuratore al Sasso: oltre un anno per realizzare un’opera di messa a norma da 25.000 euro

Feb 3, 2018 | Ambiente, Cerveteri, Inchieste

di Francesco Scialacqua

Ha dell’incredibile la vicenda che riguarda l’impianto di depurazione al Sasso. Quasi un anno per la realizzazione di un’opera di messa a norma del depuratore dall’esiguo costo di 25.000 euro.

Una storia che passa tra burocrazia ed inefficienza degli enti, che nel frattempo costa all’ambiente lo smaltimento di liquami fognari che inquinano le nostre campagne ed i nostri corsi d’acqua.

E nel comune di Cerveteri i paradossi non mancano. Intere frazioni nate senza impianti di depurazione. E’ ancora così per il Borgo di Ceri che non ha alcun depuratore e lo è stato fino a poco fa per il Sasso, nella zona nord. In quest’ultima frazione si era provveduto addirittura alla realizzazione di un impianto di depurazione al di sotto delle caratteristiche previste per legge. Complice anche una variazione in corso d’opera della normativa, ma ad oggi l’impianto funziona fuori dai parametri normativi.

Verrebbe a questo punto da chiedersi quanto possa essere difficile mettere a norma il depuratore, fatto che nel frattempo ha attivato un procedimento presso la Procura della Repubblica a carico del sindaco Alessio Pascucci. La risposta stupisce venendo a conoscenza che basterebbe l’installazione di un modulo aggiuntivo dal costo di 25.000 euro per portare il depuratore del Sasso alla famosa “tabella 4”, quella prevista dalla legge.

Quanto si sta impiegando per realizzare quest’opera? Almeno un anno. Era infatti l’aprile scorso quando si chiedeva all’attuale gestore dell’impianto un preventivo di spesa per un modulo “OXYSMART”, preventivo di sole 25.000 euro. Un appalto che l’amministrazione poteva affidare direttamente senza procedere per gara, in quanto l’importo è inferiore ai 40.000 euro. E di affidamenti sotto i 40.000 euro se ne vedono a bizzeffe, purtroppo non quando l’urgenza esiste veramente come in questo caso.

Ma c’è un altro aspetto controverso. Il comune ha infatti impegnato i soldi per la realizzazione di questo ulteriore modulo mentre a dover gestire la rete fognaria e di depurazione dovrebbe invece essere Acea Ato 2. E proprio Acea, che nel frattempo incassa laute bollette dai cittadini, a Cerveteri latita. La capacità depurativa degli impianti attuali sarebbe infatti satura, al punto che non vengono concessi nuovi allacci alla rete idrica. A Ceri Acea incassa i soldi per una depurazione fantasma, mentre l’impianto di depurazione del Sasso lo paga il comune. Verrebbe da chiedersi come mai è possibile una situazione del genere e a chi competono le responsabilità per ciò che sta accadendo.