Cerveteri, comune boccia Piano di Lottizzazione e rischia risarcimento milionario • Terzo Binario News

Cerveteri, comune boccia Piano di Lottizzazione e rischia risarcimento milionario

Mag 13, 2016 | Cerveteri, Cronaca, Inchieste

tribunaleA Cerveteri la località Passo di Palo sembra essere diventata l’epicentro delle controversie di natura urbanistica della cittadina etrusca.

Protagonisti della querelle giudiziaria- sviluppatasi in procedimenti paralleli in sede penale e amministrativa- i fratelli Tidu nel ruolo rispettivamente di persone offese e ricorrenti. E’ di pochi giorni fa la notizia di una sentenza del Tribunale di Civitavecchia che condannerebbe l’Immobiliare Il Cavaliere srl al rilascio della porzione di terreno di proprietà dei Tidu indebitamente occupata e all’arretramento dei manufatti costruiti in violazione delle distanze prescritte dalla legge e delle disposizioni regolamentari (leggi articolo). La vicenda riguarda un presunto sconfinamento dei confini lamentato dai Tidu fin dall’estate del 2008, che aveva portato al rinvio a giudizio di 7 persone fra tecnici comunali e imprenditori locali (prima della richiesta di archiviazione giunta nel 2015 per uno dei sette).

Più o meno nello stesso periodo comincia a prendere forma un’altra controversia che vedrà da una parte il Comune di Cerveteri soccombente al Tar, dall’altra rinviate a giudizio ben cinque persone: l’ex sindaco di Cerveteri Gino Ciogli, l’ex Dirigente del Servizio Urbanistica Franco Granata, l’ex consigliere comunale Antonio Galosi, l’allora presidente del consiglio comunale Lamberto Ramazzotti e l’ex assessore ai lavori pubblici di Ladispoli Raffaele Autullo da parte dei PM dott. A.Gentile e dott. L. Del Giudice per un presunto giro di mazzette da 300 mila euro per la concessione di pareri di regolarità tecnica sul piano di lottizzazione sul terreno dei Tidu. I reati per cui fu richiesto il rinvio a giudizio andavano dalla falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale (per Granata), alla tentata concussione (per Ciogli, Autullo artt 56 110 e 317, Ramazzotti artt 56 81 e 317), fino al concorso nel tentativo di concussione. Riguardo alla presunta tentata concussione, secondo il PM, Ciogli e Autullo avrebbero richiesto soldi “agendo in concorso morale e materiale tra loro, Autullo richiedendo la somma di 100.000 € per se e per il sindaco Ciogli” mentre Ramazzotti avrebbe- “sostenendo le proposte avanzate da imprenditori allo stesso vicini… a Giovanni Tidu e Tidu Pietro, proposte di realizzazione della lottizzazione giudicate inaccettabili dai Tidu in quanto economicamente svantaggiose“- compiuto “atti diretti ed idonei in modo non equivoco a costringere Tidu Giovanni e Tidu Pietro a promettere ed a dare a terzi un’indebita utilità” . Imputazioni che i diretti interessati respingono e che stanno cercando di chiarire in sede processuale. Fra le fonti di prova sono state acquisite le denunce dei Tidu che, tra l’altro, avrebbero portato a supporto della propria versione dei fatti anche delle registrazioni la cui ammissibilità in sede processuale è stata contestata dai legali di alcuni imputati.

Tornando al procedimento nulla si conosce sulla rilevanza che potranno avere tali elementi, ma sembrerebbe che alcuni fra gli imputati, a distanza di più di due anni dal rinvio a giudizio, ancora non siano stati sentiti in aula, mentre altri, quali l’ex sindaco Ciogli, si sono fatti avanti spontaneamente quasi subito. Sarebbero già stati ascoltati, inoltre, dei consulenti di parte, ma a quanto si sa è ancora lunga la lista dei testimoni da sentire in aula, di cui alcuni già sono stati chiamati ed altri sembrerebbero essere stati depennati dalla lista.

Nello stesso processo, tuttora in corso con i tempi di cui dicevamo davanti al tribunale penale di Civitavecchia, il comune di Cerveteri si è costituito parte civile nel maggio 2014 nella “persona del sindaco pro tempore Alessio Pascucci”. Nell’atto di costituzione a firma del’avv. E. Intoccia si legge che “i comportamenti descritti e contestati nei capi di imputazione, in ipotesi di accertamento della penale responsabilità degli imputati, costituirebbero una grave ingerenza nella corretta gestione amministrativa, ledendo in tal modo il normale funzionamento ed il prestigio della Pubblica Amministrazione alla quale sono derivati senza dubbio danni non patrimoniali valutabili economicamente.” Insomma il comune di Cerveteri ha chiesto il risarcimento dei danni morali e materiali subiti, “quantificabili in euro 200 mila (…) con richiesta di provvisionale immediatamente esecutiva (…) per una somma pari a 50 mila euro, oltre il rimborso delle spese legali per la presente costituzione di parte civile” nonché la “giusta condanna degli imputati in merito ai reati a loro ascritti”.

Ma la posizione del comune di Cerveteri, sebbene sia sostenibile dal punto di vista giuridico trattandosi di due procedimenti distinti facenti parte di due diversi settori giurisdizionali, è quantomeno scomoda dal punto di vista politico. Da una parte si costituisce parte civile contro gli accusati di comportamenti che se fossero accertati dal punto di vista penale “costituirebbero una grave ingerenza nella corretta gestione amministrativa”, mentre dall’altra ancora si oppone all’approvazione dello stesso piano di lottizzazione. Quest’ultimo è il fil rouge che lega l’inchiesta penale e il ricorso amministrativo presentato dai Tidu e accolto dal Tar- sentenza n 9571/2015 del 16 luglio 2015- con riferimento all’impugnazione della “delibera di consiglio comunale n 6 del 4 aprile 2011 con la quale non veniva approvato il Piano di Lottizzazione in località Passo di Palo di proprietà del Sig. Antonino Tidu per le motivazioni riportate nel parere di regolarità tecnica del Servizio Urbanistico (…)”. Sul ricorso del Comune di Cerveteri per la riforma della sentenza del Tar si è espressa il 3 dicembre 2015 anche la sez IV del Consiglio di Stato che, in sede giurisdizionale, ha respinto l’istanza cautelare.

Il 22 luglio 2008 Antonio Tidu, titolare di un terreno situato nella suddetta località- ottenuto precedentemente per usucapione- presenta al Comune di Cerveteri una richiesta di lottizzazione a scopo edilizio e ottiene, inizialmente, parere favorevole dalla Regione Lazio (14 aprile 2009). Tuttavia successivamente “a seguito di proposta di esito negativo con cui si evidenziava che l’area di intervento del PDL è ricompresa in un Piano di zona di edilizia economica e popolare, con vincolo a servizi pubblici, decaduto, configurandosi come zona bianca e che, in ogni caso, la cubatura specifica assegnata risultava assorbita in quella fondiaria delle aree edificate del Piano di zona ed, ancora, che il PRG di Cerveteri era approvato tenuto conto dei vincolo di dimensionamento (…) con la deliberazione 14 aprile 2011 gravata, il Consiglio comunale, acquisito il parere del legale Goggiamani, rigettava l’istanza.”

Per questo diritto negato i fratelli Tidu avrebbero richiesto un risarcimento milionario al comune di Cerveteri che rischia di buttare al vento una somma stratosferica per essersi strenuamente opposto alla lottizzazione.