La richiesta avanzata dal Disability Pride Network
“Spesso la “toppa” utilizzata per coprire un errore, costituisce un danno maggiore dell’errore stesso!
Questo è quello che sta accadendo a Santa Marinella, piccolo comune in provincia di Roma, dove la vicenda dell’approvazione del Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche sta assumendo toni farseschi anche se in realtà rappresenta un vero e proprio dramma.
Cosa si verificherà a Santa Marinella? Venerdì usciranno proclami per l’approvazione di un PEBA che prende in considerazione soltanto tre spazi cittadini.
Questo probabilmente consentirà di evitare condanne legali ma lascerà il livello dell’accessibilità sotto gli standard accettabili. Centinaia di cittadini continueranno ad essere privati del diritto ad avere una vita autonoma e dignitosa. Le tante associazioni di persone disabili interessate nel contenzioso verranno definite ingiuste e cattive, soltanto perché esasperate hanno chiesto a un giudice di avviare l’iter per percorsi universalmente accessibili.
Il PEBA comunale costituisce una triste e dolorosa pagina nella storia della tutela dei diritti delle persone disabili. Una lunga storia di discriminazione, di ignoranza, di mancato rispetto della dignità umana e dell’inclusione e integrazione di ogni forma di diversità.
A Santa Marinella la vicenda ha avuto inizio Dieci anni fa, quando il Consiglio comunale approvava all’unanimità una mozione promossa dal “Tavolo tecnico per l’agibilità” del Tribunale di Civitavecchia” insieme a tante altre associazioni. L’atto impegnava Sindaco e Giunta alla redazione del PEBA in tempi brevi. Da quel momento è iniziato un susseguirsi di vicende tormentate, con fondi iscritti in bilancio e poi fatti sparire, proclami, manifestazioni di protesta, rivendicazioni e soprattutto di nessun risultato concreto.
Il Disability Pride entrò in scena nel lontano 3 dicembre 2018 in occasione della manifestazione “Non ti nascondere”, che vide la partecipazione dell’Associazione “Luca Coscioni”, di associazioni locali, oltre che rappresentanti parlamentari e assessori e delegati nominati dall’attuale sindaco. Il PEBA di Santa Marinella successivamente fu oggetto di assemblee pubbliche in tutta Italia, di congressi anche alla presenza del Ministro competente e infine del Disability Pride Show 2022.
In tutte queste occasioni le associazioni del network hanno messo a disposizione le proprie competenze e la propria esperienza. L’unico obiettivo rimaneva quello di redigere un PEBA condiviso e che rispondesse nel miglior modo possibile alle effettive necessità delle persone con disabilità. Offerte di collaborazione puntualmente ignorate e rifiutate! Dell’accessibilità e dell’inclusione nel comune del litorale a nord di Roma sembrava non interessare nulla a nessuno.
Fallita la via del dialogo, mortificati i tentativi di collaborazione, per tutelare diritti fondamentali l’unica strada percorribile rimaneva quella legale! Insieme alla ”Luca Coscioni” si avviava un contenzioso, con l’obiettivo di ottenere la redazione del PEBA e l’abbattimento di alcune barriere presenti sul territorio. Per l’ennesima volta si proponeva all’Amministrazione di schierarsi al nostro fianco. In questo modo si sperava di portare alla luce le tante falle di una normativa vecchia e sorpassata che non consente ai comuni di garantire standard minimi accettabili di accessibilità.
Da quel momento, invece, la stessa Amministrazione che si era dimostrata inerte e insensibile alle esigenze e alle necessità di centinaia di associazioni, dava vita a un’attività frenetica, tanto improvvisata quanto incontrollata. Mossa dallo spauracchio della condanna, iniziava a produrre in maniera confusa e approssimata elaborati pasticciati . Ogni qual volta fosse prevista udienza in tribunale, magicamente venivano approvati documenti stravaganti spacciati per proposta di PEBA. Documenti ed elaborati che puntualmente ricevevano parere negativo dalle associazioni di categoria che li giudicavano inutili e dannosi. Ora, tre giorni prima dell’ultima udienza, il copione si è ripetuto: gli stessi elaborati tecnici bocciati senza riserve, sono stati riproposti, con qualche insignificante modifica. Modifiche che verranno sottoposte al parere del Consiglio comunale venerdì prossimo.
A questo punto ci chiediamo quale sia l’obiettivo del Sindaco e dell’Amministrazione?
Dopo non aver fatto nulla per anni, aver rifiutato le tante offerte di collaborazione, aver lasciato che gli spazi pubblici di Santa Marinella rimanessero inaccessibili, cosa si intende dimostrare?
Non sappiamo se si eviterà o meno la condanna da parte de giudice. Siamo certi, però, che questo modo di agire potrebbe costituire un enorme danno per tutta la comunità delle persone disabili! L’approvazione di un PEBA insufficiente e approssimato come quello che verrà discusso venerdì risulta inutile. Il messaggio che poi verrà veicolato da questa vicenda risulterà devastante: non solo un diritto fondamentale per la vita di milioni di cittadini viene quotidianamente calpestato; non solo le rivendicazioni delle persone disabili rimangono inascoltate; Quando si decide di lottare per veder riconosciuti i propri diritti, le Istituzioni invece di fornire il proprio appoggio,, fanno di tutto per ostacolare la lotta!
La scelta di non collaborare rimane discutibile ma l’ostilità sembra del tutto fuori luogo e eccessiva! L’Amministrazione di Santa Marinella non è assolutamente colpevole del fallimento delle normative sui PEBA a livello nazionale. Accogliendo il nostro grido di aiuto, però, avrebbe potuto combattere al nostro fianco.
Il danno provocato potrebbe essere irreparabile ma sicuramente può esser evitato! Si rinvii la discussione, aspettando la sentenza del giudice attesa a giorni. Si proceda a un lavoro condiviso con tutte le realtà interessate. Si produca un Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche che possa rappresentare un vanto per la città e non un torto per una parte di cittadini. Si proceda, infine, a eliminare dal testo degli atti gli appellativi offensivi e discriminatori. Siamo persone disabili, non portatori di handicap. Questa non è una semplice questione lessicale. Prima di tutto vengono le persone, che come tali meritano rispetto e considerazione. Rispetto e considerazione che l’Amministrazione non sta dimostrando di avere per la nostra comunità!”
Disability Pride Network