Riceviamo e pubblichiamo – 1938 – 2018: Sono passati ottant’anni dalla promulgazione delle famigerate leggi razziali in era fascista e a Ladispoli c’è chi pretende e si ostina di intitolare una piazza ad un fervente sostenitore di quel “manifesto di una ideologia feroce” come Giorgio Almirante (segretario MSI fino al 1987). La difesa della razza non fu un’opinione accademica ma un atto scellerato che provocò drammatiche conseguenze, e oggi che si sta perdendo la memoria in una “deriva di ignoranza e banalità da social” riteniamo doveroso puntualizzare. In principio ci fu l’emarginazione dei bambini ebrei dalle scuole e l’impedimento agli adulti di lavorare alle dipendenze di Enti pubblici.
Quelle leggi ostacolarono in tutti i modi in “non ariani” fino al drammatico epilogo con le delazioni, i rastrellamenti, la deportazione verso i campi di sterminio. Uomini, donne e bambini ammassati nei vagoni piombati in un viaggio attraverso l’Europa dominata dalla svastica fino ai lager con le ciminiere sempre in funzione e dove, è bene ricordare, morirono anche altre etnie e tanti oppositori ai nazifascisti come il fratello di Sandro Pertini a Flossemburg, in Germania. Furono migliaia e migliaia le vittime italiane dell’Olocausto, e pochissimi i sopravvissuti. La pretesa di intitolare a Ladispoli una piazza a chi fu corresponsabile di questa tragedia nella tragedia della guerra è una forzatura antistorica e oscurantista. Per inciso, perfino nel 1995 con la “Svolta di Fiuggi” e il discioglimento del MSI risuonarono in quel contesto queste parole: “«È giusto chiedere alla destra italiana di affermare senza reticenza che l’antifascismo fu un momento storicamente essenziale per il ritorno dei valori democratici che il fascismo aveva conculcato.» Come ANPI ci siamo già attivati presso la Prefettura di Roma chiedendo di non autorizzare l’intitolazione ad Almirante e abbiamo aderito al Comitato cittadino. Con soddisfazione abbiamo constatato che alla prima uscita pubblica col Gazebo in Piazza Rossellini domenica 30 settembre, la cittadinanza ha raccolto l’invito a sottoscrivere la petizione. In tanti hanno firmato fin dopo il tramonto. La raccolta continua grazie anche ai volontari che individualmente si attivano mentre il prossimo appuntamento in Piazza Rossellini è per domenica 7 ottobre. Partecipate, non è solo un NO a Piazza Almirante, è anche una battaglia di civiltà. Sezione ANPI Ladispoli Cerveteri Domenico Santi
