Anche tu redattore - Terremoto centro Italia , stop alle polemiche • Terzo Binario News

Anche tu redattore – Terremoto centro Italia , stop alle polemiche

Ago 29, 2016 | Dal Web, Ladispoli

Terremoto Amatrice - Accumoli

Terremoto Amatrice – Accumoli

Negli ultimi giorni ho percepito una dose infinita di perfidia nell’atmosfera ma, con l’amaro in bocca, ho sempre cercato di passarci sopra anche quando tutti mi dicevano fosse impossibile. D’altronde non ho mai riposto grande fiducia in nessuna donna che non fosse mia madre e, di conseguenza, in nessun uomo che non fosse mio padre, al contrario la maggior parte delle volte ho ritenuto l’uomo inteso come “individuo appartenente alla specie umana” assai finto, meschino, di facili costumi e ipocrita. Ho conosciuto poi persone che hanno completamente stravolto la mia visione del mondo. Non erano semplici uomini e donne, si trattava di esseri umani dotati di profonda umanità e sensibilità. “Il paradiso all’improvviso”, dunque.

La maggior parte di questi, contraddistinti per l’animo colmo di generosità che hanno la fortuna di avere, appartengono a quel tipo di persone che se cadessi ti tenderebbero la loro mano, se avessi fame ti porterebbero immediatamente del cibo, se avvenisse un terremoto nel tuo paese e ci fosse bisogno di aiuti concreti loro, non tutti i chiacchieroni che nostro malgrado affollano la città in cui viviamo e respirano lo stesso nostro ossigeno, correrebbero senza se e senza ma. Ed è successo questo anche stavolta. Senza alcun tipo di indugio, gli uomini e le donne dei quali sopra ampiamente parlato, appena venuti a conoscenza della triste vicenda che ha colpito pochissimi giorni fa il centro della nostra Italia, privi di qualsiasi dubbio ma al contrario spinti dal proprio incredibile senso d’umanità, hanno lavorato fin da subito senza sosta per garantire a tutte le vittime di questo tragico evento beni di prima necessità, un pranzo e una cena. Probabilmente non è molto paragonato al dolore che è costretta a subire questa gente ormai violata e sopraffatta dal terremoto e la furia omicida che lo accompagna, ma è sicuramente uno dei tanti modi che è stato scelto per far sentire la vicinanza di ognuno di noi. I nostri infallibili volontari però, non si sono limitati a questo. I miei concittadini ladispolensi, i quali oserei chiamare “eroi” per tutto ciò che di bello hanno fatto in questi giorni, dopo aver raccolto le donazioni di ognuno, hanno deciso di portare queste a destinazione. Il tutto, poi, è stato ovviamente accompagnato da un messaggio di solidarietà, un caloroso abbraccio e da un eterno sorriso affinché, almeno in parte, il percorso di rinascita di queste nostre fraterne popolazioni potesse risultare sempre più lieve, realistico e meno doloroso.

Ora, come il buio che trafigge la luce perché invidioso della sua luminosità e impotente davanti alla gioia che emana, le critiche, le parole pesanti e oltraggiose, i pensieri malvagi, gli sguardi sinistri e le chiacchiere colpiscono tutti gli uomini e le donne che nel corso di questi dolorosissimi giorni hanno trovato la forza di dedicare loro stessi alle donazioni per i nostri fratelli cercando di regalare loro, in tutti i modi possibili, sostegno, speranza e aiuto. Le critiche provengono, spesso e volentieri, da farisei con un animo povero. Oggi, invece, non solo da ignobili falsari, ma anche da letali serpi che, oscurate dal proprio veleno, non riescono a distinguere il buono dal cattivo semplicemente perché di buono ne hanno visto e conosciuto veramente poco nel corso della loro tristissima vita. È un gioco al massacro quello che si è venuto a creare ma, come disse un nostro ex presidente, io non ci sto!

Non vi è permesso criticare l’operato degli altri soprattutto se davanti a voi questi giorni avete avuto un succulento piatto di pasta accompagnato da un secondo, un contorno e l’immancabile dessert. Di qualsiasi colore politico, razza o nazionalità sia il portatore di speranza, non avete il diritto di giudicare, o peggio, attaccare chiunque abbia deciso di portare il bene laddove il male si è accanito. Non si scredita chi, con pazienza e grande amore per il prossimo, ha dedicato giorni della propria esistenza a sostegno delle vittime della tragedia. Non importa chi e come abbiano deciso di affrontare tutto ciò, davanti a questo, voi animali da tastiera, solo silenzio e rispetto.

Nel corso della mia, seppur breve, vita non ho mai giudicato nessun essere umano semplicemente perché l’ho sempre ritenuto un mio simile e poi ovviamente perché ho sempre pensato a come mi sarei sentita io al suo posto. Oggi, eccezione alla regola. Non mi sento di identificarvi come miei simili, voi non siete come me. Con il cuore colmo di ferite perché, ingenuamente, non credevo esistesse tanta cattiveria, mi sento di affermare a gran voce, quella che nessuno di voi riuscirà mai a smorzare, che siete dei vili, gente senza arte né parte, capaci solo a lanciare fango sulle persone e sulle azioni compiute da queste. Ora ditemi, come fate a vivere una vita dettata dall’odio e l’invidia? E soprattutto la mattina, quando avete il coraggio di guardarvi allo specchio, cosa vedete riflesso in questo? Certa che nemmeno le mie innocenti parole riusciranno a far breccia nel vostro animo, vi auguro la gioia di una vita semplice ma satura di valori veri dei quali, purtroppo, ora siete fortemente sprovvisti.