L’idea è venuta a Gianmarco Canestrari che l’ha realizzato in casa, ma già dal prossimo anno potrà essere esposto nella chiesa di Sant’Egidio
di Cristiana Vallarino
Se con il presepe a Natale si celebra la nascita di Gesù perchè non ricordare anche la sua morte allo stesso modo? Questa è l’idea balenata al tolfetano Gianmarco Canestrari, 27 anni. Nella vita amante dei libri e dello studio: è professore di storia e filosofia allo scientifico “Galilei” e al linguistico “Hemingway” di Civitavecchia e sta per conseguire la terza laurea in lettere.
“Ho cominciato a pensarci quattro anni fa. La mia famiglia è da sempre appassionata del presepe e ogni Natale la nostra casa è piena di presepi di vari materiali, stili e misure, fatti da noi oppure collezionati andando in giro per mercatini – racconta Gianmarco -. Mi era capitato di leggere che in alcuni posti in Italia erano apparse rievocazioni anche per la Pasqua, così mi sono messo a cercare e ho trovato chi produceva le statuine. E ho cominciato ad acquistarle, esclusivamente di tasca mia. Piano piano, con l’aiuto di mio padre, ho messo insieme le varie scene, arrivando quest’anno a 12. In questi giorni ho ricevuto i pezzi per la tredicesima, la lavanda dei piedi. Che però inserirò ormai dal prossimo anno”.

Il “presepe pasquale” è per ora in bella mostra nel salotto di casa Canestrari – dove finora lo hanno ammirato soprattutto parenti e conoscenti – ma l’obiettivo è quello di poterlo esporre nella chiesa madre di Tolfa, la splendida Sant’Egidio.
“Ci avevamo già pensato – spiega Gianmarco, che è anche catechista e molto attivo nella vita della parrocchia – ma parlandone col parroco don Martin abbiamo convenuto che prima dovrà essere trovata la giusta collocazione, con l’adeguata protezione, tipo un pannello di plexiglass, per evitare che, soprattutto i bambini, tocchino e possano daneggiare le figure. Contiamo di farlo per la Pasqua 2024”.

Ciascun “quadro” è stato composto con estrema accuratezza: attorno alle statuine in resina, alte 13/15 cm, sono state create apposite scenografie, come un arco o il cielo, proprio da Gianmarco e suo padre.Altri elementi, come un paio di abitazioni, sono state anch’esse acquistate.

Ecco quindi che si vede Gesù a dorso di un asinello che entra a Gerusalemme, tra gli Osanna dei fedeli fino all’ultima Cena con gli Apostoli, poi la preghiera nell’Orto degli Ulivi, la cattura e il processo di Pilato. Non mancano la flagellazione e la crocifissione. C’è anche il momento in cui, salendo verso il Calvario, Gesù trova la Vergine Maria e la Veronica che gli asciuga il viso. Dopo c’è la deposizione dalla croce e la sepoltura nel sepolcro, chiude il Presepe la sua Resurrezione.
