Fortunatamente, la nostra città non è soggetta allo stesso livello di rischio delle aree che sono state colpite dal recente terremoto, ma la triste circostanza ha messo in evidenza un tema che non riguarda soltanto i rischi sismici, ma la effettiva stabilità degli edifici pubblici.
Dall’esame della struttura degli edifici, infatti, si è rilevata la mancanza di conformità delle opere rispetto alle prescrizioni contenute nei capitolati e persino l’utilizzo di materiali scadenti o inadeguati allo scopo di lucrare e generare vantaggi economici con la complicità (inevitabile) dei soggetti a cui è richiesta l’attestazione del collaudo e della “regolare esecuzione”.
Purtroppo dobbiamo rilevare che il problema del crollo degli edifici oggetto di appalto pubblico è un fenomeno che non ha risparmiato la nostra città. Già nel 2009 si registrò un cedimento del cavalcaferrovia che ha richiesto l’effettuazione di opere di consolidamento; altrettanto si è verificato, nello stesso periodo, in occasione dellaristrutturazione del centro di arte e cultura, con analoghi ulteriori interventi strutturali; qualche anno dopo si è avuto notizia, inoltre, di un cedimento nella costruzione dell’istituto alberghiero, peraltro, sorprendentemente costruito a ridosso del letto di un fiume.
Ci auguriamo che i problemi incontrati nella realizzazione di quelle opere pubbliche, dal punto di vista amministrativo, non abbiano nulla a che fare con il genere di accuse rivolte ai tecnici e agli amministratori del centro Italia. E ci auguriamo che, dal punto di vista della stabilità e della sicurezza l’Amministrazione comunale abbia effettuato tutti i controlli per garantire che le strutture siano perfettamente conformi ai capitolati e costruite con l’impiego di materiali idonei e sicuri per garantire l’incolumità dei cittadini nell’utilizzo delle strutture pubbliche.

