Saranno iscritti nel registro degli indagati venti vigili urbani assenti dal servizio la notte di Capodanno a Roma, anche se risultavano nella lista dei reperibili.
Secondo alcune indiscrezioni, la Procura contesterà agli agenti di Polizia Municipale l’articolo 329 del Codice Penale (rifiuto o ritardo di obbedienza commesso da un militare o da un agente della forza pubblica).
Nell’inchiesta, condotta dai pm Nicola Maiorano e Stefano Rocco Fava, sarebbe emerso che gli agenti non avrebbero deliberatamente risposto alle telefonate fatte loro dal comando per richiamarli in servizio. Quella notte oltre 745 vigili presentarono il certificato di malattia e 89 dichiararono di aver donato il sangue, cifre mai raggiunte in passato.
La vicenda rientrava nelle pieghe di uno scontro politico-sindacale senza precedenti tra il corpo e il Campidoglio, che ha introdotto il principio della rotazione nei gruppi territoriali per gli agenti.
In seguito all’esame dei tabulati e delle celle telefoniche, sarebbe emerse che le chiamate arrivarono agli apparecchi dei vigili da richiamare in servizio. A quanto pare, le chiamate rimasero prive di risposta.
Alle imminenti iscrizioni nel registro degli indagati si aggiungeranno quelle per falsita’ di una decina di medici che hanno ammesso di aver sottoscritto certificati di malattia per altrettanti vigili senza averli visitati.
Già da tempo indagati, invece, tre presunti promotori della diserzione di massa dell’ultimo giorno del 2014. Sulla vicenda e’ gia’ stata conclusa un’indagine interna al corpo della polizia municipale, che ha individuato 31 presunti colpevoli, a rischio licenziamento. Gli atti su quella che venne definita dagli ispettori “un’anomalia organizzata” sono stati poi consegnati alla procura e al ministero della Pubblica amministrazione. Il Garante per gli scioperi nei servizi pubblici essenziali aveva stabilito due mesi fa che quello di Capodanno era stato uno sciopero selvaggio, punendolo con 100 mila euro di multa a carico dei sindacati dei caschi bianchi. Una decisione che aveva inasprito ancora di piu’ il clima tra il Campidoglio e i vigili urbani, gia’ scesi in piazza in 10 mila a febbraio al grido di ‘voi corrotti, non noi’, rivolto all’amministrazione a alla politica in generale.