Da martedi’ 14 aprile 2015 la linea A della metropolitana di Roma anticipera’ alle 21:30 la chiusura a causa dei lavori di rinnovo dell’infrastruttura ferroviaria.
Lo conferma in una nota l’Agenzia per la Mobilita’ spiegando che la limitazione restera’ in vigore “circa tre mesi”. Dalla domenica al venerdi’ l’ultima corsa dei treni da Battistini e Anagnina sara’ alle 21.30, poi il servizio della Metro A sara’ sostituito da due linee di bus MA1 e MA2 che viaggeranno rispettivamente tra Battistini e Arco di Travertino e tra Flaminio e Anagnina, sovrapponendosi nella tratta piu’ frequentata ovvero tra Flaminio e Arco di Travertino. Al sabato e il Primo maggio, giorno in cui si svolge il tradizionale concerto a San Giovanni, la linea A seguira’ l’orario consueto: dalle 5:30 all’1:30. Non cambia l’orario dei parcheggi di interscambio ubicati lungo la metro A. Le linee di bus sostitutivi effettueranno fermata nei pressi delle stazioni chiuse a eccezione di Spagna. In questo caso si potranno utilizzare le linee MA1 e MA2 dalle fermate: via Veneto (nei pressi di piazza Barberini e di via Sardegna); via Barberini/via di San Basilio o di piazzale Flaminio (all’uscita di Porta del Popolo). Durante i lavori, nella fascia oraria in cui la metro A e’ aperta potrebbero, inoltre, verificarsi dei rallentamenti in alcune tratte, in prossimita’ dei cantieri di lavoro.
METRO A, CODACONS: RIDUZIONE ORARIO SIGNIFICA DISAGI PER GLI UTENTI. ATAC RIMBORSI GLI ABBONATI
Il Codacons non manda giù la riduzione del servizio della Metro A, che, stando agli annunci, dovrebbe durare fino ad agosto.
“I disagi per gli utenti saranno pesanti, considerato l’elevato afflusso di passeggeri registrato dalla principale linea della metro romana – afferma il presidente Carlo Rienzi – La limitazione oraria, poi, avviene nel periodo estivo, quando cioè i cittadini escono di più in orali serali e maggiore è la presenza di turisti. Ma il problema principale è un altro: chi ha acquistato un abbonamento annuale o mensile, subisce un ingiusto danno economico, perché viene privato di una parte del servizio corrispondente alle ore di “taglio”, pur avendo pagato il titolo di viaggio per il servizio integrale. Per tale motivo – spiega Rienzi – abbiamo chiesto all’Atac di rimborsare i titolari di abbonamento per la quota di trasporto pubblico non fruita. In caso di mancata risposta, valuteremo le azioni legali da intraprendere a tutela degli utenti”.