Grande curiosità per il libro della giornalista e nota modella collinare
Dostoevskij affermava che «La bellezza salverà il mondo». Ma oggi, in un’epoca pervasa dalla ricerca di un’identità fluida e dalla dipendenza dai social network, la bellezza rischia di essere nascosta e svuotata del suo significato profondo. Questo il tema centrale del nuovo libro di Anna Maria Travagliati, “Le luci della bellezza. A chi il peccato del suo occultamento?”, uscito proprio ieri con Armando Editore.
Si tratta – come ha spiegato l’autrice stessa, giornalista e nota modella tolfetana, bella fuori e dentro – di un’opera che parte da una riflessione sulla bellezza come valore educativo e salvifico e come risposta contro l’omologazione e la superficialità in cui rischiamo di cadere.
Nel libro, la Travagliati esplora infatti la bellezza non solo come un canone estetico, ma come un percorso educativo che porta ad una salvezza collettiva.
“Oggi – sottolinea la Travagliati – siamo immersi in un mare di immagini virtuali, di identità che cambiano in continuazione. I social network, anziché favorire la creazione di una bellezza autentica, spesso la distorcono e la riducono a un’immagine superficiale”. Invece la bellezza è una valore profondo e duraturo.
Il libro raccoglie anche le testimonianze di personalità provenienti da diversi ambiti, ognuna delle quali offre una visione unica sulla bellezza. Tra i contributi più significativi, quelli di Licia Colò, Giovanni Gastel, Liliana Cosi, Sergio Bambaren, Davide Rondoni, Pupi Avati, Mario Botta e Albano Carrisi. Un dialogo che non solo celebra l’arte, ma invita a riflettere su come la bellezza possa essere custode di valori più profondi.
Il libro è stato presentato questa mattina, durante un firma copie alla “Nuvola” di Roma, mentre il 20 dicembre, l’autrice incontrerà i suoi concittadini al Polo culturale Aula Convegni di Tolfa per una presentazione ufficiale, e a gennaio è prevista una nuova presentazione a Roma, con la data ancora da definire.