Nove le filodrammatiche presenti alla settima edizione della manifestazione organizzata da “Il Barsolo”, che ha festeggiato 30 anni di attività
Nove compagnie hanno partecipato alla settima edizione del Festival Atti unici premio Antonio Orchi. Un’edizione che ha visto salire sul palco del teatro Claudio per due serate e un pomeriggio tanti attori di filodrammatiche del comprensorio e non solo che hanno messo in scena spettacoli di massimo 45 minuti, alcuni con testi originali altri adattati da autori prestigiosi.
Il livello è stato decisamente alto e la giuria tecnica non ha avuto compito facile nell’assegnare i vari premi e riconoscimenti, in primis quello – l’unico in denaro – al miglior atto unico. In testa ai punteggi dei giurati che hanno valutato originalità, capcità tecnico teatrale, armonizzazione scenica, messaggio emozionale è salito “Mitiche”, la piece a firma di Pina Luongo anche regista e “anima” della compagnia viterbese “Teatro Faul”. Lo spettacolo, adattamento di uno più lungo e con più attrici, ha saputo collegare mito e attualità con maestria. Affrontando, con orginalità di scrittura, temi come violenza di genere, steretipi femminile, dramma dei migranti.
Migliore attore protagonista è stato Annibale Izzo, che ha pure scritto e diretto l’atto unico “Ascoltare olte il silenzio”, che ha portato l’attenzione sul dramma delle Foibe, portato in scena dal “Teatro popolare di Tarquinia”, la targa della migliore attrice è andata a Roberta Falcone, giovane e frizzzante protagonista di “Prestazioni occasionali”, di Francesco Brandi e diretto da Massimo Pettinari della compagnia di Pomezia “Il Cassetto nel sogno”. Come migliore caratterista maschile ha avuto il riconoscimento Gianmarco De Fazi, voce possente della compagnia di Civitavecchia “Il Serapeo”, per la cui rappresentazione si è ispirata a un’opera di Bosch l’autrice Daniela Sisti, anche regista con Antonio Balsinelli. Marina Ammassari è stata riconosciuta come migliore caratterista donna grazie alla sua interpretazione di una paziente psichiatrica dello spettacolo “Toc toc ..disturbo”, adattamento della compagnia civitavecchiese “Quint&ssenza” dal testo, pure film spagnolo, di Lauren Baffie, diretto da Maura Sartorelli, anche attrice, alla sua prima prova da regista. La targa da migliore regista è andata a Enrico Maria Carraro Moda, pure in scena, nell’opera a firma di Raymond Carver “Di cosa parliamo quando parliamo d’amore”.
I vari riconoscimenti sono stati consegnati dalla presidente della giuria tecnica Simona De Paolis, regista de “Il Barsolo”, e dai giurati Sergio Cecchetti, attore, Franco Carraffa, attore e regista, Tomasa Pala, ex assessora alla cultura di Tolfa e dalla giornalista Cristiana Vallarino. A quest’ultima il compito di assegnare il premio della critica che è andato a “Gli avanzati”, giovane compagnia di Lucca che ha messo in scena “Tre per uno”, testo originale sulla ricerca dell’io del regista e attore Lorenzo Bonaccorsi, ispirato al teatro dell’assurdo con rimandi cinematografici.

Il voto della giuria popolare ha scelto come miglior atto unico quello di “Quint&ssenza” per la sua capacità di far ridere dei tic e dei disturni di un gruppo di strani pazienti in attesa in uno studio medico. A consegnare la targa Anna Piermarocchi in rappresentanza degli abbonati del Claudio.
Quattro le menzioni d’onore assegnate dalla giuria tecnica. Ad Antonio Tricamo – compagnia “Il Gabbiano” di Civitavecchia – quella come miglior autore che ha firmato “Oltre il tunnel del dubbio”, rappresentando il pentimento di un aguzzino nazista. A Marco Fiorani, del “Piccolo Palcoscenico” di Pomezia, qulla per il monologo dato che ha tenuto la scena da solo nel raccontare la storia (vera) nel nonno prigionierio di una campo inglese in “Wop Camp n.78”. Menzione per l’affiatamento sul palco per i 4 protagonisti di “Prestazione occasionale” mentre Eleonora Ricci l’ha avuta per la sua spiritosa versione della dea Tacita Muta nelle “Mitiche”.
La manifestazione – presentata da Silvia Orchi – ha il supporto del Comune, ed è organizzata come sempre dalla compagnia tolfetana “Il Barsolo” che, quest’anno ha compiuto 30 anni. Per l’occasione domenica, ultimo giorno di Festival, per permettere alle giurie, tecnica e popolare, di riunisrsi e deliberare, è stato proiettato un filmato che ha ripercorso la storia del gruppo, ricordando due componenti prezioni che sono scomparsi di recente, Orlando Copponi e Giovanni Padroni.
La sindaca Stefania Bentivoglio ha consegnato alla De Paolis la targa per il lavoro importante per la comunità nel promuovere recitazione e poesia, svolto in un trentennio da “Il Barsolo” (nella foto con la presentatrice).