E’ allarme sociale a Fiumicino
Sono 400 i lavoratori dei servizi di handling che rischiano di non ritornare al lavoro dopo le vacanze natalizie. La crisi del settore nello scalo romano porta al pettine anni di nodi mai sciolti.
La liberalizzazione del servizio, che doveva portare da un lato meno costi, ha anche portato una concorrenza spietata all’interno dello scalo e le società nella disperata ricerca di accalappiarsi le compagnie aeree hanno stracciano i costi del servizio con inevitabili ripercussioni sui lavoratori. Molte di queste negli ultimi tempi hanno vissuto sull’orlo del fallimento pur di mantenere la loro quota di mercato.
Dopo diversi mesi di cassa integrazione ora addirittura 400 lavoratori potrebbero perdere il lavoro già da gennaio.
Il settore della consegna bagagli in Italia è in crisi anche sugli altri scali. Secondo molti il problema fa capo all’eccessiva liberalizzazione che ha portato dentro uno stesso aeroporto troppe società in concorrenza. Negli altri scali fuori al nostro paese la concorrenza è limitata. Al più tre possono essere le società che si occupano del servizio.
A Fiumicino negli ultimi mesi si era cercato di procedere ad un accorpamento sotto il cappello Groundcare. Quella che sembrava una soluzione invece si sta rivelando un fallimento.
Anche la possibilità di interventi da parte di società estere si fa sempre meno realistica. Sarebbe proprio questa concorrenza sfrenata a rendere poco appetibile il mercato italiano.
C’è da aspettarsi un inverno caldo di scioperi all’interno dello scalo.