Il perché lo spiega Renato Lenzi, amministratore delegato di Zoomarine
“Non sarà materialmente possibile aprire il 29 di maggio. Nella più rosea delle ipotesi alla fine di giugno, perché dobbiamo adeguarci alle nuove norme». Ad affermarlo all’ANSA è Renato Lenzi, amministratore delegato di Zoomarine, il grande parco acquatico di Torvajanica, in provincia di Roma. Il gruppo comprende anche un altro parco acquatico nel Lazio sul territorio di Civitavecchia, Aquafelix, e un terzo in Emilia-Romagna, ‘Acquajoss’.
«Ora – aggiunge il dirigente – ci mancano le linee guida specifiche per il settore. Avute quelle dovremo fare i lavori per adeguarci e poi dovremo passare l’ispezione della commissione provinciale di vigilanza». Intanto, come Anesv, l’Associazione parchi permanenti italiani, hanno già depositato un protocollo di proposte «per essere proattivi»: prevede innanzitutto di utilizzare per i negozi, i ristoranti e i bar interni alle strutture le norme già esistenti. Nello specifico delle giostre e delle piscine, invece, si propone per le prime, tra l’altro, il distanziamento sociale con la periodica sanificazione. Riguardo invece alle piscine, «secondo l’Iss sono tra i luoghi più sicuri, perché il cloro è già un disinfettante.
Ci saranno le file come dappertutto – prosegue Lenzi – ci sarà il distanziamento. Inoltre ci saranno i nostri addetti e le aree gioco saranno sotto supervisione; gli accessi non potranno superare un certo numero. Però ovviamente c’è ricambio tra chi entra e chi esce». Lenzi in ogni caso ritiene che se a livello regionale nel Lazio «sono stati aperti dei canali di comunicazione», a livello nazionale il mondo dei parchi permanenti sia stato «ignorato dal governo, non siamo mai stati presi in considerazione, nonostante facciamo 22 milioni di visitatori ogni anno. La Merkel ha fatto una conferenza stampa ad hoc il 9 maggio, non si vede perché Colao non abbia avuto il tempo di rispondere a una nostra mail come associazione nazionale. Non ci siamo sentiti protetti. Noi come Zoomarine vendiamo oltre 60 mila pernotti nelle strutture alberghiere dal sud di Roma fino ad Anzio, portiamo anche indotto che è stato annullato. Eravamo aperti dal 15 febbraio, e siamo rimasti chiusi per tutto marzo, aprile e maggio, e non so se riusciremo ad aprire a giugno. Tutte le gite scolastiche sono state cancellate». Lenzi si dice ottimista riguardo ai visitatori, nonostante le misure di sicurezza: «La gente ora vuole vivere momenti positivi. Hanno aperto i parchi pubblici, dove non c’è controllo. Nei nostri parchi invece abbiamo personale formato per adempiere alle misure di sicurezza». (ANSA)
