Maschere semi-facciali, occhiali di protezione, tute monouso, guanti monouso. Non solo: tutti gli operai, sub-appaltatori e lavoratori autonomi hanno a disposizione soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani. Il personale dipendente, inoltre, è stato dotato di flaconi di gel igienizzante oltre alle relative mascherine di protezione: queste le misure anti Covid19 adottate nei cantieri della Metro C.
“Tutti i lavoratori prima dell’accesso nei cantieri e presso gli uffici vengono – è riferito da Metro C news – sono sottoposti alla misurazione, tramite termoscanner o termometri no contact, della temperatura corporea. L’impiego di ascensori e montacarichi è consentito ad un numero di persone atto a garantire il rispetto di adeguate distanze reciproche o, in alternativa, è obbligatorio l’impiego di mascherine”.

E ancora: “È stata predisposta la turnazione nelle mense aziendali presenti presso il campo base di via dei Gordiani e del cantiere di realizzazione del Pozzo 3.2 in Piazza Celimontana, con la separazione dei flussi in ingresso e in uscita e postazioni a sedere, in modo da garantire le distanze minime tra le persone, l’installazione di dispenser con prodotti igienizzanti e apposita segnaletica informativa affissa all’interno ed all’esterno dei locali mensa”.
“Analoga segnaletica con indicazione delle norme comportamentali – hanno evidenziato – è stata apposta in tutti i cantieri, nei dormitori e negli uffici”.
Intanto l’assessore capitolino, Pietro Calabrese, ha rimarcato: “Con il posizionamento della struttura in acciaio, sono praticamente conclusi i lavori più impattanti per la passerella pedonale che collegherà le due linee B e C nel futuro nodo di scambio Colosseo. I binari della metro B sottostante saranno visibili direttamente dalla passerella tramite delle asole trasparenti. Questa struttura di collegamento consentirà di passare rapidamente dalla banchina in direzione Laurentina all’atrio della Metro C. La banchina direzione Rebibbia/Jonio, invece, sarà allo stesso livello del nuovo atrio”.
“Stiamo parlando del primo nodo di scambio tra due linee metro nel cuore del patrimonio archeologico di Roma, un’opera che creerà un grande effetto rete rispetto al fabbisogno trasportistico della Capitale”.
