Maccarese, "no all'autodemolitore": il grido d'allarme dei residenti • Terzo Binario News

Maccarese, “no all’autodemolitore”: il grido d’allarme dei residenti

Apr 28, 2020 | Cronaca, Fiumicino

Un esposto, una petizione on line e tanta rabbia. Siamo a Maccarese, in via della Muratella: qui i residente del ‘Centro 23’ hanno lanciato il proprio grido di allarme. Il motivo? Il progetto di un autodemolitore in verifica di assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale. Il timore è che possano apparire – in una zona di campagna, incontaminata – capannoni industriali e il “trattamento rifiuti anche pericolosi”. Il tutto in un’area con vincoli “archeologico e paesaggistico”.

Nella denuncia presentata ad aprile, sono stati indicati i passaggi della vicenda. Da più di un anno, hanno raccontato i residenti, sono partiti i lavori con ruspe ed escavatori. Inoltre è stato riscontrato il sopraggiungere di camion che hanno scaricato sabbia e terra fino al blocco imposto a seguito dell’emergenza Covid19 e ai provvedimenti presi per limitarne il contagio.

Secondo quanto riferito, sono state “alterate” le naturali pendenze del terreno per livellarlo dal piano stradale “fino al canale di irrigazione” che si trova al confine opposto (lato sud ovest). E poi “sono stati abbattuti molti eucalipti in via del Bottegone”, sono stati installati una “massiccia recinzione” e “quattro grandi cancelli”, uno su via della Muratella e tre su via del Bottegone, dove “due di questi interdicono l’accesso a entrambe le stradine di pertinenza del canale di irrigazione”. In più, sono stati visti sul terreno “rottami di auto, calcinacci e rifiuti di vario genere”.

Gli stessi cittadini hanno scritto alla Regione, chiedendo di poter partecipare alla procedura di Verifica di Assoggettabilità a V.I.A. sul progetto di “Ricollocazione di impianti di autodemolizione sul territorio comunale”. Nella missiva, hanno specificato che il terreno oggetto di intervento confina con delle abitazioni, che tutta l’area è “prettamente agricola” e caratterizzata da fabbricati rurali “di valenza storica, risalenti ai tempi della bonifica”.

ecualipti

La situazione è ai ferri corti: “I residenti sono ostili al progetto per il forte impatto ambientale e paesaggistico, nonché per l’inquinamento anche acustico che ne deriverebbe con l’andirivieni di mezzi pesanti e per le tipologie delle attività svolte” oltre al “rischio di inquinamento del sottosuolo, delle falde acquifere e del canale di irrigazione. Un impianto del genere – hanno specificato – stravolgerebbe completamente il territorio e costituirebbe un grave precedente, con il rischio di alterare nel tempo la vocazione agricola della zona e assorbire l’edilizia rurale anni Venti in un tessuto alieno”.

maccarese

La Soprintendenza, lo scorso giugno, ha specificato che sotto il profilo paesaggistico l’area dove è previsto sia l’intervento e le sue adiacenze – fatta eccezione per la fascia costituita dalla pista aeroportuale, il tracciato ferroviario e la A12 Roma-Civitavecchia – e’ caratterizzata da un contesto naturalistico integro, in cui predominano gli “aspetti agrari”. E che, in sintesi, la realizzazione dell’attività determinerebbe un elevato rischio per il sistema territoriale, in quanto comporterebbe una modifica dello stato dei luoghi, “solo in minima parte mitigabili”. Pertanto “non compatibili e non assorbibili dal contesto”.

Per quanto concerne l’aspetto archeologico, la Soprintendenza ha indicato che un eventuale intervento comprometterebbe la morfologia dei luoghi e gli stessi depositi archeologici. Il parere finale, fatte queste premesse, è stato negativo.

Non solo. Una nota del Mibact (Ministero dei beni e le attività culturali) del 17 luglio 2019 ha puntualizzato: “Questo ufficio non ha rilasciato alcun titolo autorizzativo né alle opere di livellamento del terreno, né tantomeno alla ricollocazione di impianti di autodemolizione”. In parole povere: non c’è stata una autorizzazione paesaggistica.

A chiudere il cerchio la petizione on line e il messaggio al Comune di Fiumicino, per avere una presa di posizione netta sulla vicenda. Con una preghiera: “Evitiamo questo scempio”.