Monteverde, inciampa in un tombino sprofondato mentre getta la spazzatura. Benvenuti: "Manutenzione invisibile" • Terzo Binario News

Monteverde, inciampa in un tombino sprofondato mentre getta la spazzatura. Benvenuti: “Manutenzione invisibile”

Ott 16, 2019 | Cronaca, Roma

“Per prima cosa esprimo l’augurio di pronta guarigione alla signora,
ora  ricoverata al San Camillo ed in attesa di essere operata per una
frattura al polso, causata dalla caduta sul  marciapiede di via De
Calvi nel quartiere Monteverde, mentre cercava di raggiungere il
cassonetto per conferire il proprio sacchetto di rifiuti.  La Signora
è precipitata in un tombino sprofondato ed invisibile fra i liquami”.

E’ quanto dichiara in una nota Piergiorgio Benvenuti, portavoce del
Movimento ecologista Ecoitaliasolidale ed ex Presidente di Ama.

“Oggi a Roma -prosegue Benvenuti- siamo arrivati all’invasione dei
rifiuti in strada, ai cassonetti irraggiungibili soprattutto per le
persone non più giovani che debbono superare difficoltà enormi per
gettare il proprio rifiuto e addirittura in questo caso finire in
ospedale”.

“La città è ormai irrimediabilmente invasa dai rifiuti  e non certo
per colpa degli operatori dell’Ama,  nè dei cittadini, bensì  da chi
non riesce a pianificare,  controllare e far svolgere un servizio
adeguato per la città. Ed a farne le spese  -prosegue Benvenuti – sono
i cittadini come la signora di Monteverde che ora deve subire un
intervento chirurgico, i romani che debbono vivere in queste
indecenti condizioni e l’immagine di una Capitale sempre più negativa.
Oltre ai rifiuti vi è poi un problemi di manutenzione dei marciapiedi
e delle strade, manutenzione invisibile ormai da anni che sta creando
non solo disagi,  ma incidenti anche gravi. Cosa deve ancora succedere
per cambiare questa pessima amministrazione della capitale si chiedono
i romani?”.

La storia della signora era stata raccontata sui social da Francesca Porcari: “Siamo a Roma, a Monteverde, e ieri era una domenica luminosa e quieta. Nella calma del pomeriggio la signora Silvana che abita nel mio condominio, è uscita di casa con il carrello della spesa che aveva riempito di bottiglie di plastica, vaschette, barattolini di yogurt. Aveva sicuramente notato al mattino che i cassonetti della differenziata erano quasi vuoti e quindi era il momento giusto per portare la plastica. Deve solo attraversare la strada, fa caldo, esce in ciabatte”.

“La puzza è nauseante, i cassonetti dell’indifferenziata sono stracolmi da giorni. Nonostante proprio di fronte ci sia il campetto della scuola di via Crivelli. Il cassonetto della plastica è stato malamente posizionato, e stavolta non è abbastanza vicino al marciapiede per poter infilare le bottiglie nelle aperture. La signora Silvana deve scendere e avvicinarsi. Alla base del cassonetto, lo sapete bene, sacchi rotti, stracci, vetri, liquami nauseanti. Ma il cassonetto è anche poggiato al margine di un tombino sprofondato rispetto al piano stradale. La signora non può vedere che c’è una specie di fossa. Scivola. Cade nella fossa. Tra cassonetti che puzzano da far vomitare. Grida. Qualcuno passa e lei riesce a dare indicazioni per citofonare a casa, a pochi passi da lì. Per coincidenza esco anch’io in quel momento. Ha la mano disarticolata dal polso. Non sappiamo se è ferita dai vetri rotti. I passanti si fermano. Un’aria di pena e di rabbia per il supplizio che questa donna sta vivendo. Dopo venti minuti viene portata via in ambulanza. Oggi è sotto i ferri, la stanno operando al braccio. Un’altra frattura probabilmente alla colonna. Alla sera i vigili hanno circondato la fossa con la rete e il nastro giallo per segnalare il pericolo”.

Foto Facebook Francesca Porcari