San Carlo di Nancy: sostituzione armadietti personale "senza preavviso". Esposti indumenti intimi di una dipendente, abiti ammassati nei sacchi • Terzo Binario News

San Carlo di Nancy: sostituzione armadietti personale “senza preavviso”. Esposti indumenti intimi di una dipendente, abiti ammassati nei sacchi

Lug 23, 2019 | Cronaca, Politica, Regione Lazio

“Domenica all’Ospedale San Carlo di Nancy è successo qualcosa di incredibile e privo di logica. Il personale sanitario ha dovuto subire l’apertura e la sostituzione degli armadietti aziendali, usati per i propri oggetti personali, senza alcun preavviso”. Così la consigliera regionale, Marta Bonafoni, in merito a quanto accaduto domenica 20 luglio.

Un commento che ha seguito la denuncia di Natale Di Cola, segretario generale della Fp Cgil Roma Lazio: “Nella sanità privata del Lazio pensavamo di averle viste tutte, ma gli imprenditori che fanno lauti profitti con i soldi pubblici e che da 12 anni non rinnovano il contratto delle lavoratrici e dei lavoratori del settore non smettono mai di stupirci, in negativo. Non è la prima volta che la Direzione del San Carlo di Nancy di Roma prova a calpestare la dignità dei lavoratori. Pochi mesi fa mi è capitato personalmente di partecipare ad un’assemblea in preparazione dello sciopero e di trovarmi in uno scantinato (ovviamente anche in quella occasione tenemmo la testa alta e svolgemmo l’assemblea occupando pacificamente alcuni locali all’ingresso dell’ospedale)”.

E ancora: “La direzione ha deciso di superarsi e di cambiare gli armadietti del personale in brevissimo tempo senza nemmeno informare tutti i lavoratori. Non importa se è periodo di ferie e non tutti sono presenti, se qualcuno è in malattia o fuori servizio e non ha potuto prendere i suoi effetti personali; tutti gli armadietti sono stati aperti in barba alla privacy e al buon senso, tutto il contenuto ammassato in sacchi della spazzatura e gettato. Una condotta inaccettabile. In questo caos qualcuno ha anche pensato bene di utilizzare degli indumenti intimi per fare dell’ironia di basso livello e di pessimo gusto”. 

“Rispetto ed educazione sono valori fondamentali e un semplice cambio di armadietto non può certo essere gestito in questo modo. Attendiamo le scuse formali da parte dell’amministrazione GVM ai propri dipendenti. Nel frattempo continueremo come sempre a tutelare i lavoratori in azienda e invieremo a tutte le autorità competenti a partire dal Commissariato di zona, alla Asl, alla Regione e al garante della privacy una segnalazione con richiesta di intervento. Alla direzione vogliamo ricordare che rispettare la dignità del lavoro fa bene alle aziende e in questo caso, quando si produce salute, anche ai cittadini. Ma non sono sicuro che verremo ascoltati”.

Ma c’è dell’altro, come ha sottolineato Bonafoni. Ovvero “qualcuno dotato di scarsa ironia ha poi esposto, con intento sessista ed offensivo per la dignità delle donne, gli indumenti intimi di una dipendente in uno dei corridoi dell’ospedale. La struttura ospedaliera – ha insistito – non ha tutelato la dignità e la riservatezza degli operatori, violando lo Statuto dei lavoratori, ed ha violato gli armadietti che, se pur di loro proprietà, possono essere aperti solo in casi indispensabili a tutela del patrimonio aziendale”.

“Un errore dietro l’altro – ha terminato Bonafoni – che necessità di chiarimenti, per questa ragione ieri ho protocollato in Consiglio regionale una interrogazione scritta per comprendere responsabilità e quali azioni intraprendere per ristabilire i diritti e la privacy dei lavoratori”.