“Grillo traditore, volevi silenziarci”, “Casaleggio Trouffeau”, “Grillo dimettiti”, “Noi esistiamo, siamo M5S 2009”. Queste le bordate lanciate davanti al teatro Brancaccio dagli attivisti romani dei Cinque Stelle e che avevano come destinatario il capo comico, impegnato in sala con il suo spettacolo, ‘Insomnia’ (Ora Dormo!).
Una contestazione senza ritorno. E che ha dei punti saldi. “Con il blog delle Stelle è perso il contenuto del MoVimento, rimane solo il pacco – ha commentato Francesca Benevento, consigliera nel Municipio XII e voce fuori dal coro – hanno creato un partito verticistico piramidale, contrario al MoVimento 2009 dove l’unico organo politico era l’assemblea degli iscritti”.
“Ora un proprietario privato Casaleggio – ha insistito Benevento – tiene in pugno tutti, dai parlamentari agli iscritti”. L’elenco delle cose che non vanno è lungo: dall’immunità alle trivelle, dal vincolo dei due mandati al terzo valico. Chi si riconosce nell’Associazione 2009, fondata da Beppe Grillo, non ha digerito per niente l’Associazione 2017, che ha al comando Luigi Di Maio.
Valori traditi “per le poltrone” e poi “sono diventati portavoce di Salvini”. Uno sfogo a 360 gradi che non ha risparmiato nessuno.
“Metteremo in luce le contraddizioni del M5S – ha spiegato Raffaele Schettino a Terzo Binario – illustreremo tutto quello che non va, dall’alleanza con la Lega al nuovo statuto. Chiederemo le dimissioni di Luigi Di Maio. Devono ascoltarci. Grillo dovrebbe dimettersi da Capo politico del Movimento del 2009, consentendo ai lealisti di nominare un nuovo rappresentante. E dovrebbe dimettersi anche da Garante del 2017, se continua a dire che lui non c’entra nulla con le decisioni di Di Maio”.
