“Sebbene sia comprensibile la rabbia dei lavoratori di Zetema, società comunale in cui a fronte di significativi tagli l’amministratore delegato continua a percepire uno stipendio di oltre 250 mila euro, è inaccettabile che nella Capitale restino chiusi importanti musei come l’Ara Pacis, Villa Torlonia e i musei Capitolini.
Il Sindaco Marino e l’Assessore alla cultura Martinelli avrebbero dovuto evitare che si consumasse questa serrata della cultura capitolina ascoltando le ragioni dei lavoratori anziché concentrarsi sulle nomine del Consiglio di amministrazione di Zetema in cui, caso strano, siede anche un omonimo dell’Assessore alla Cultura.
Quanto si sta consumando è figlio di una situazione “abusiva” della gestione dei musei, tanto che l’Antitrust ha parlato espressamente di distorsioni concorrenziali generate dal blocco del mercato e da un ingegnoso sistema di barriere all’entrata per i potenziali operatori. E’ necessario un intervento del Ministro Franceschini commissariando Zetema e ripristinando la normale fruizione dei musei.” Dichiara Francesco Pasquali, direttore del centro Studi Italia Domani, in merito alla protesta dei lavoratori di Zetema.