Salut! Hello! Ciao! Quanti modi per dire una stessa parola! Nel mondo, infatti, vi sono centinaia di lingue e dialetti. Noi alla “Melone” di Ladispoli ne studiano alcune. Tutti studiamo inglese e francese, alcune classi anche lo spagnolo, altri tedesco e romeno. Per rafforzare la padronanza delle lingue, le nostre classi di terza sono state invitate a partecipare ad un tour in lingua a Civitavecchia, accompagnate dai nostri professori. Come guide abbiamo avuto i ragazzi dell’Istituto tecnico turistico “Benedetto Croce”.
Alcuni giorni prima ci eravamo preparati in classe, insieme alla nostra professoressa di francese Lorella Maggi, su quello che probabilmente avremmo visitato quel giorno, così da non essere a corto di informazioni utili per il tour. La mattina siamo andati in treno alla stazione di Civitavecchia e, dopo aver incontrato i ragazzi del liceo, abbiamo camminato lungo il porto, mentre le nostre guide ci descrivevano i monumenti e la storia di questa bellissima città in tre lingue, Italiano, Francese e Inglese.
Durante il tour, i ragazzi ci hanno illustrato le bellezze di questa città, situata vicino Roma tra i monti della Tolfa e il Mar Tirreno. Ci hanno spiegato che Civitavecchia si è sviluppata nell’epoca etrusca lungo la costa Tirrenica, che la città si trova tra due fiumi in una zona costiera ricca di baie. Abbiamo visto tanti posti molto interessanti e una delle attrazioni di Civitavecchia che ho più apprezzato è “la Rocca” che è stata ricostruita alla fine del quindicesimo secolo da papa Sisto IV. Prima della Rocca abbiamo ammirato il “Forte Michelangelo”, una fortezza che è stata iniziata da Bramante, sotto il pontificato di Paolo III, per proteggere il porto di Roma, e completata da Giuliano Leno e Antonio da Sangallo il Giovane. La parte superiore della torre detta “maschio” sembra sia stata progettata da Michelangelo Buonarroti, da cui il nome di “Forte Michelangelo”. Abbiamo visitato anche diverse chiese tra cui quella di San Francesco d’Assisi e la chiesa della Stella, ed ovviamente il centro.
Questa esperienza è stata molto interessante per me, perché è la prima volta che conosco una nuova città, a noi molto vicina, con delle “guide” poco più grandi di noi che parlavano in lingua.
Questa bellissima passeggiata in lingue mi ha fatto meditare molto sull’importanza che lo studio linguistico ha, non solo per la comunicazione, ma anche per conoscere cultura, usi e tradizioni di Paesi diversi dal nostro. I ragazzi che ci hanno guidato si sono impegnati molto ed io li ho ammirati per questa esperienza che hanno voluto condividere con noi, e di questo sono molto grato, perché mi piacerebbe tanto, un giorno, poter guidare dei miei compagni più piccoli in un percorso linguistico.
A me piace molto lo studio delle lingue e mi ricordo che io, in prima media, mi accingevo con un timore misto a tanta curiosità, allo studio della seconda lingua, il francese, che da subito ho amato e sentito mia così da volerla approfondire con un percorso di studi parallelo di certificazione linguistica, organizzato nella nostra scuola, che mi ha permesso di conseguire il livello A2 dell’esame DELF con eccellenti risultati. Ci tengo a dire che questo approfondimento linguistico l’ho svolto insieme al mio amico Christian, con il quale è stato bello affrontare tutti i dubbi, dialogare in francese e vivere l’esperienza dell’esame. Prima ancora di iniziare il francese conoscevo la lingua Inglese, conseguendo delle certificazioni. Ritengo sia molto utile aver la padronanza di più lingue, io per esempio, che oltre ad un percorso scolastico sto affrontando quello teatrale e cinematografico, sono stato molto avvantaggiato in quanto con la mia padronanza linguistica acquisita in questa scuola sono stato ammesso a fare dei provini in lingua francese e inglese: cosa bellissima quella di imparare un copione e interpretarlo in lingua! Le lingue vanno studiate anche se all’inizio può sembrare molto difficile e può anche spaventare, ma quando si iniziano a costruire frasi da soli, poi si scrivono testi ed infine si ha la padronanza della lingua … è meraviglioso! Purtroppo nel percorso scolastico che farò, la possibilità dello studio della lingua francese non è prevista, ma io comunque lo proseguirò privatamente. Però devo anche dire che secondo me è importante che l’approccio iniziale con la lingua sia quello giusto ed in questo conta molto il ruolo dei professori che devono fare amare la materia. Per questo motivo non smetterò mai di ringraziare le mie professoresse, che ci hanno trasmesso l’amore per le lingue, per lo studio approfondito delle culture diverse dalla nostra e ci coinvolgono sempre in nuove occasioni che ci permettono di conoscere meglio la lingua ad esempio con questo tour, con i gemellaggi, con le certificazioni linguistiche, con il teatro in lingua e molto altro . Vorrei invitare tutti i ragazzi a vivere l’esperienza linguistica , non come un noioso studio, ma come qualcosa di grandioso e piacevole.
Grazie a tutti i ragazzi dell’Istituto tecnico turistico “B. Croce” di Civitavecchia i quali, in questa gelida mattina di gennaio, con la loro dedizione ci hanno lasciato un segno; grazie ai loro docenti che hanno permesso loro di essere con noi e averli preparati con competenza e professionalità e un grazie infinito ai nostri docenti che ci consentono tutte queste grandi iniziative che fanno della scuola “Corrado Melone”, una scuola speciale.
Grazie mille… merci beaucoup… thank you very much!
La nota del dirigente Riccardo Agresti
Molti hanno un pessimo ricordo della Scuola perché ai nostri tempi non c’era attenzione all’empatia e non si stimolava la molla che spinge allo studio e che ha mosso la civiltà umana: la curiosità. È importante stimolare questo aspetto della mente umana. Se si è curiosi, non si sente la fatica e più si conosce più si desidera conoscere. Un plauso va quindi ai docenti di queste due Scuole perché, senza fondi e senza supporti, si sono inventati un nuovo modo per invogliare allo studio. Molto intelligente è stata la proposta dei docenti del liceo linguistico “Benedetto Croce” che hanno reso divertente per i loro allievi un vero e proprio stage lavorativo (non dimentichiamo che Civitavecchia, essendo inserita come porto turistico nei tour delle crociere, ha una necessità enorme di persone che conoscano le lingue), avranno visto che passeggiando per la città con una cinquantina di loro quasi coetanei si stavano preparando al lavoro? Altrettanto intelligente è stata la scelta dei docenti della “Corrado Melone” i quali hanno colto immediatamente la proposta dei loro colleghi del “Croce” comprendendo che una lingua la si assimila molto di più se si è interessati a ciò che fa (nel nostro caso una visita ad una città molto vicina ma sconosciuta alla quasi totalità dei loro allievi). Cosa c’è di meglio, per imparare una lingua, del passeggiare fra bellezze naturali (il mare di Civitavecchia), visitando luoghi artistici (i monumenti della città) e chiacchierando fra i negozi del centro?