La compagnia “Il cassetto nel sogno” di Pomezia si è aggiudicata il premio principale alla sesta edizione del FESTIVAL degli ATTI UNICI Città di Tolfa Premio Antonio Orchi.
Lo spettacolo “Codice Rosso.. Finalmente” si è guadagnato il maggior numero di voti della giuria tecnica, ma è anche molto piaciuto alla giuria popolare che lo ha preferito fra i cinque atti unici in concorso quest’anno. Tutti, va detto, estremamente curati, di qualità e originalità, concentrati in una durata di massimo 45 minuti.
La piece, diretta da Massimo Pettinari (anche in scena come narratore) ha colpito certo per l’argomento – il femminicidio, raccontato ispirandosi a fatti veri di cui putrtoppo le cronache, italiane e non, continuano ad essere piene. Non a caso si è a ridosso della Giornata contro la violenza sulle donne.
Ma è stata apprezzata pure la recitazione di tutti gli attori in scena, vestiti semplicemente in jeans e camicia bianca, con un braccialetto rosso e a piedi scalzi. Il rosso, naturalmente, era elemento di spicco nella scarna scenografia. Particolare ma azzeccata la scelta di far interpretare ad attori anche personaggi femminili. Apprezzate anche le canzoni – su tutte quella di Mia Martini – eseguite da alcune delle protagoniste. Oltre alla targa, alla Compagnia è andato il premio di 300 euro.
Una giovane attrice della compagnia di Pomezia, Deborah Ferlazzo, si è guadagnata la targa come miglior interprete femminile.

Gli altri premi principali – quello per regia e quello miglior performer maschile – sono stati assegnati alla Compagnia Teatro Faul, di Viterbo. A dirigerla, anche in questa versione di un classico quale “La musica dei ciechi” del napoletano Raffaele Viviani, è stata come sempre Pina Luongo, pure attrice. Fra gli attori ha colpito la giuria la presenza scenica di Gennaro Castaldo. A ritirare entrambe le targhe è stato Salvatore Belardo, attore della compagnia e marito della Luongo.
Il premio delle critica, assegnato dalla giurata Cristiana Vallarino, giornalista, è andato a “Libere”, compagnia “Il Serapeo” Civitavecchia, interessante dialogo scritto da Cristina Comencini ispiratasi dall’evoluzione delle battaglie femministe. A portarlo in scena, scarna ma con foto d’epoca che si susseguivano sullo sfondo -. un sentito duetto: Daniela Sisti e Valeria Musarella che, in coppia, ne hanno curato anche la regia.
Ad Antonio Tricamo il riconoscimento per il suo triplice impegno di autore, regista e interprete della piece de “Il Gabbiano” dal titolo “Quella nostra notte”. Alla sua coprotagonista Tiziana Guidoni la “nomination” come seconda miglior performer femminile. Agli interpreti dei quattro “musicisti ciechi” la giuria ha voluto riconoscere l’affiatamento e la sensibilità con cui hanno saputo portare in scena la disabilità: l’attestato è stato ritirato da Annibale Izzo, che in scena intrepretava il loro impresario.
“Alberto” – testo originale scritto da Marco Lucignani sulla aridità cui l’uomo può arrivare se chiuso nella usa solitudine per essere stato ferito nell’animo – è stato rappresentato dalla Compagnia civitavecchiese “Quint&ssenza”. Ed ha avuto due riconoscimenti. Uno al regista (e attore) Marco Restante per aver saputo utilizzare in maniera originale un elemento classico come il coro greco, l’altro a Teo Scappatura, apprezzato nella sua caratterizzazione di un servo “muto” per buona parte dell’atto unico.

La rassegna teatrale, ospitata al Claudio la sera di sabato e il pomeriggio di domenica, col patrocinio dell’ammistrazione comunale, è stata ideata e organizzata dalla locale Compagnia Il Barsolo APS. La filodrammatica locale è una grande e affiatata famiglia che calca le scene da decenni – di recente ha vinto diversi premi a una manifestazione a Viterbo con la sua versione di “Rumours” di Neil Simon -, sempre sotto la direzione artistica di Simona De Paolis.
La storia della compagnia tolfetana è stata raccontata da un filmato che ha intrattenuto il pubblico in sala durante il lavoro della giuria. Composta oltre che da De Paolis e Vallarino, da Giovanni Padroni e da Alessandro Tagliani: il primo storico locale, il secondo assessore comunale con delega allo spettacolo ed entrambi attori de “Il Barsolo”. Ultima giurata Vittoria Orchi, attrice anche lei e figlia di Antonio, altro componente della compagnia tolfetana prematuramente scomparso, cui è dedicato il Festival. All’altra sua figlia Silvia, il compito di presentare le due serate.
Al momento della premiazione sul palco sono saliti i giovani del servizio civile e, per i saluti istituzionali, la sindaca Stefania Bentivoglio e l’assessora alla cultura Tomasa Pala. De Paolis e Tagliani hanno espresso soddisfazione e orgoglio per l’appuntamento ormai tradizionale col Festival che ha il merito di riempire il teatro Claudio in attesa dell’avvio del cartellone, sempre a cura de “Il Barsolo”.
Cri.Val.