“Sia chiaro, a scanso di equivoci, che l’ANPI non si fa rappresentare dagli atti vandalici che possono essere compiuti da chiunque e per qualunque ragione. Noi ci facciamo rappresentare da chi nelle lotte ci mette la faccia. “
Durante la notte trascorsa la targa di Piazza Almirante, da poco inaugurata a Ladispoli è stata distrutta. Testimoni riportano che la lastra era ancora intatta intorno alla mezzanotte, ma non si conosce il momento esatto della rottura né chi ha commesso l’atto.” Subito è scattato sui social e sui media una sorta di processo sommario con relative condanne contro chi quella targa l’ha apertamente contestata con tutti gli strumenti civili e legali consentiti. Una bagarre indecente, orchestrata e strumentalizzata dall’entourage del Sindaco Alessandro Grando patron dell’intitolazione di Piazza Almirante, allo scopo di screditare in primis, con metodi forcaioli, tutti quei cittadini che liberamente hanno firmato per dire no a quella targa. Le cronache riportano: “Se si tratta di un atto di puro vandalismo o protesta, in quanto targa dedicata ad un esponente del fascismo e del Movimento sociale italiano, non si sa. Non si esclude neanche l’ipotesi dell’incidente. Qualcuno ha riportato che un gruppo di ragazzi stava giocando a pallone proprio lì questa notte e, magari la rottura potrebbe essere dovuta ad una pallonata involontaria”. Gli atti vandalici di cui è teatro quasi quotidianamente Ladispoli negli ultimi tempi (nella stessa zona è stata vittima anche la Parrocchia del Sacro Cuore) non sono accettabili qualunque sia la loro matrice.
Sezione ANPI Ladispoli Cerveteri
