SuperProvincia, Nunzi: "Referendum e numeri certi" • Terzo Binario News

SuperProvincia, Nunzi: “Referendum e numeri certi”

Lug 21, 2024 | Civitavecchia, Politica

“Ai tempi della amministrazione Moscherini, rimasi particolarmente sorpreso quando fu nominato come responsabile della società riguardante le farmacie comunali il dottor Carlo Tarantino.

Un sindaco di centrodestra, centrodestra famelico di incarichi, metteva a capo di una partecipata un uomo lontano mille miglia dalle proprie idee che veniva scelto semplicemente per le competenze e per la propria professionalità.

Una cosa inconcepibile per la politica, a tal punto che nemmeno fu preso bene da pezzi della sinistra.

La politica difficilmente, anzi raramente, privilegia le competenze alla fedeltà, alla ideologia, la conoscenza alla appartenenza.

Mi veniva in mente questo episodio, quando la giunta Piendibene metteva fine alla provincia definiamola di Fiumicino-Civitavecchia.

Non critico assolutamente la decisione presa in quanto speculare a quella della giunta Tedesco.

Decisioni del genere non possono essere prese senza elementi certi, numeri chiari, proposte concrete, incontri con forze sociali, associazioni imprenditoriali, istituzioni.

Un tema, quello della provincia, che risale agli anni 70, con riproposizioni alternanti da una parte e dall’altra. Con forze politiche che a seconda del governo della città metropolitana di Roma hanno rivisto nel tempo la propria opinione.

Ma anche questo ci sta tutto; si può immaginare cosa significhi per Roma l’abbandono di città sedi dell’aeroporto più importante d’Italia o di un porto che grazie a Moscherini e Nerli (tra lazzi e frizzi di molti) è un porto di importanza mondiale dal punto di vista croceristico.

Lasciando da parte la politica, e non per ragioni di natura populistica, bisogna semplicemente chiedersi se una provincia così strutturata fosse utile ad un territorio di tale natura, se il distacco da Roma potesse avere conseguenze positive per l’economia, per il lavoro, per gli aspetti burocratici, per la sanità, per l’ambiente .
Purtroppo la città, al di là di prese di posizioni politiche, di schieramenti a priori è rimasta completamente assente da un dibattito di questo tipo.

A me intriga l’ipotesi di un referendum futuro presentata dal movimento Civitavecchia c’è.
Però diversamente dalla politica io partirei dai numeri, da quello che questa ipotetica aggregazione poteva esprimere, dal comprendere come questi numeri, il tipo di sviluppo che ci si prefiggeva in base a questi numeri,le modifiche che avrebbe comportato per il futuro dei lavoratori e delle imprese,i problemi burocratici che avrebbe determinato o risolto,insomma sé questa provincia comportasse un miglioramento delle condizioni della gente ,della società rispetto all appartenenza all’ area metropolitana.
Non è stato fatto e non si possono chiedere scelte così rivoluzionarie non conoscendo il futuro e le conseguenze.
Per il momento io lascerei da parte la politica, e non per ragioni populistiche; alla politica io credo ma forse per riprendere un tema così importante oggi bisogna avviare forme di cittadinanza attiva ,che potrebbero poi portarci ad un referendum in tempi lunghi ma conoscendo ed avendo discusso con forze sociali, imprese , i numeri, le ipotesi di sviluppo ,i pareri.

Io credo che si possa lavorare ad un quadro di numeri certi, chiari su alcune ipotesi e su quelle avviare incontri.

Solo dopo questo sarà possibile pensare a referendum o ad altre scelte”.

Tullio Nunzi