Oggi ultimi appuntamenti: si inizia alle 18 nel centro storico, alle 21.30 all’anfiteatro Buonasorte e The Next Movement

di Cristiana Vallarino

Dopo aver aperto con un “veterano” del blues, il californiano Chris Cain, il Tolfa Jazz Festival per la seconda serata ha puntato su giovani e originalità, riscuotendo ancora l’apprezzamento e l’entusiasmo del pubblico dell’anfiteatro della villa comunale.

Il concerto di sabato è iniziato con il Lorenzo Simoni Quartet, un poker di giovanissimi e bravissimi musicisti di jazz italiani. L’ensemble ha proposto una serie di brani originali composti dal frontman del 25enne Simoni, al sax. Con lui al piano Guglielmo Santimone, 23 anni, Fabrizio Doberti, 22 anni, alla batteria e il 28enne Giulio Scianatico al contrabbasso. Vincitore dei premi Marco Tamburini, Tomorrow’s Jazz 2022, Massimo Urbani 2023 e Nuova Generazione Jazz 2024, il quartetto era al suo esordio sul palco del Tolfa Jazz.

“Veniamo da varie parti d’Italia: io da Lucca e anche Fabrizio è toscano, Guglielmo è di Salerno, Giulio è pugliese – spiega Lorenzo Simoni – tutti abbiamo cominciato a studiare musica fin da bambini. Ci siamo conosciuti alla Siena Jazz Academy. Suoniamo sia in altri gruppi o da soli, e spesso eseguiamo anche brani classici del jazz. Quando ci riuniamo nel quartetto puntiamo invece a proporre musiche composte da me. Questa location a Tolfa è decsiamente molto suggestiva e siamo stati accolti benissimo dall’organizzazione di Egidio Marcari e Alessio Ligi. Speriamo di tornare, magari in altri appuntamenti”.

E’ stato un ritorno a Tolfa quello del sassofonista Simone Alessandrini che stavolta è arrivato accompagnato da altri 11 musicisti a presentare in prima assoluta l’originale opera musicale “Circe”. Ispirata all’episodio dell’Odissea quando la maga tramutò gli uomini di Ulisse in animali: ognuno dei musicisti in scena ha rappresentato un animale che “dialoga” con i propri strumenti, accompagnati dalla voce di Circe. E’ il terzo e conclusivo capitolo della triologia Storytellers che utilizza la musica come veicolo narrativo, per raccontare conflitti, brame e sublimazioni del genere umano.

Questa la formazione: Simone Alessandrini, sax alto, flauti nel ruolo di Ulisse; Laura Giavon, la voce di Circe; Federico Pascucci, sax tenore, clarinetto, ney (vitello); Antonello Sorrentino, tromba e flicorno (cavallo); Mariasole de Pascali, flauto traverso, ottavino (serpe); Federico D’Angelo, sax baritono, clarinetto basso, tuba (leone); Giacomo Ancillotto, chitarre (cerva); Marcella Carboni, arpa (lepre); Nazareno Caputo, vibrafono, marimba (ostrica); Simone Pappalardo elettronica e strumenti autocostruiti (cane); Riccardo Gola contrabbasso, basso lettrico (talpa); Riccardo Gambatesa, batteria, percussioni (capro).

“Sono nato e cresciuto al Circeo anche per questo ho voluto dedicare un’opera alla maga che dà il nome al promontorio, l’idea l’ho avuto da una mostra fortografica vista tempo fa – ha spiegato Simone Alessandrini -. Ho radunato un gruppo di musicisti che sono tutti polistrumentisti così da ampliare le “voci”. Certo una formazione così non è facile da ospitare e di questo siamo grati al Tolfa Jazz e in particolare ad Egidio e Alessio”.

Anche la seconda serata è stata presentata da Daniela Barra, attrice e cantante, che ha saputo intrattenere il pubblico nel necessariamente lungo cambio scena tra i due numeri. Ha quindi spiegato che lo spunto dell’opera di Alessandrini è stata data da “La Circe” di Giambattista Celli, dove gli uomini di Ulisse vogliono rimanere animali. Doverosi i ringraziamenti a sponsor e partner (in primis la Komen impegnata nella prevenzione e nella lotta ai tumori al seno) e i saluti a chi, per i main sponsor, era nel parterre, come per la Regione, la consigliera Marietta Tidei e i rappresentanti dell’Enel.

L’ultima giornata, quella di oggi, sarà dedicata ai debutti. Alle 18 nella chiesa del Crocifisso Valentina Fin è voce del sestetto di “Cohors”, che propone arrangiamenti di brani rinascimentali e barocchi della tradizione belcantistica italiana. Alle 19 nella sala “Il Monte” (Via Frangipane 25) tocca al giovane collettivo Wasted Generation.

Dopo i due concerti gratuiti, gran finale alle 21.30 all’Anfiteatro: Gabriele Buonasorte festeggia i 10 anni di attività con il suo quartetto e porta anche a Tolfa “It’s Time”. La chiusura è affidata al groove pop, R’n’B-soul e un pizzico di Funk, gli ingredienti degli svizzeri The Next Movement e del loro album omonimo: il trio che sta ridisegnando le coordinate di un nuovo funk, fusione di varie influenze, da James Brown a Hendrix, da Miles Davis a Prince.

Come sempre, offerte enogastronomiche all’Unione Sportiva, a cura della Sughera, e vicino al palco il punto merchandising del Tolfa Jazz con il bar che offre birra artigianale.

Pubblicato domenica, 21 Luglio 2024 @ 09:55:45     © RIPRODUZIONE RISERVATA
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