dai ragazzi della 3E
Se non siete ancora stati al Vittoriano, per vedere la mostra di Claude Monet, andateci prima che chiuda.
Noi della “Corrado Melone” abbiamo avuto la fortuna di poter entrare e godere della visione di capolavori bellissimi.
Per evitare il disturbo delle guide, abbiamo avuto delle cuffie per ascoltare la spiegazione e siamo entrati in un corridoio nel quale venivano proiettate immagini del giardino di Monet, alcune reali e altre tratte dai suoi quadri. Giverny, con il suo giardino ed il suo stagno con le ninfee è da considerarsi un capolavoro di Monet al pari dei suoi quadri.
La mostra si snoda dai primi lavori dello studente Monet, caricature fatte quando era giovane in cui illustrava compagni e professori catturandone il lato divertente e inaspettato, ai primi ritratti veri e propri (quelli dedicati ai figli eseguiti per se stesso), fino agli ultimi capolavori.
Quando ci hanno mostrato alcune delle sue opere più belle, siamo rimasti affascinati dal modo di dipingere le sue tele. riprendendo i particolari e le ombre, caratteristiche dell’Impressionismo e della sua tecnica di pittura personale cioè teneva il pennello quasi alla fine, sulla punta. Un’altra cosa che ci ha colpiti particolarmente é stato il modo di dipingere di Monet, dopo aver perso la vista ad un occhio per la cataratta perché, da quel momento, ha incominciato a pitturare con colori accesi. Una volta recuperata in parte la vista, Monet distrusse molti suoi dipinti. Racchiusi in una teca di vetro c’erano una pipa, i suoi occhiali, con una lente finta, e la sua tavolozza con i pennelli.
Questa esperienza è stata molto particolare perché non capita tutti i giorni di osservare quadri di questa importanza.
Usciti dal Vittoriano ci siamo incamminati verso una delle meraviglie che da tutto il mondo vengono ad osservare: il Colosseo, visto in uno dei momenti più belli cioè la sera.
La giornata è stata fantastica, un pomeriggio molto bello e speriamo di ritornare a Roma, con le nostre classi, per esperienze altrettanto belle.