I ragazzi della Corrado Melone di Ladispoli al Sacrario delle Bandiere • Terzo Binario News

risorgimentoUn pomeriggio diverso, trascorso con la nostra Scuola, la “Corrado Melone” per ascoltare una lezione incredibile e toccante che è il “recupero” di uno dei “ponti” che la nostra Scuola ha deciso di attuare. Un doppio regalo: il primo il riposo mattutino per stare insieme ai nostri genitori in vicinanza delle feste, il secondo un insegnamento che non dimenticheremo mai.

Il 28 ottobre, uscita da Scuola, subito dopo la conclusione delle lezioni, siamo partiti per Roma per raggiungere il “Sacrario delle Bandiere” dove, ad accoglierci c’erano i militari che operano nella Marina Militare e dove, dopo qualche minuto, ci ha raggiunto il colonnello Giovanni Greco, direttore del Sacrario delle bandiere, il quale ci ha fatto anche da guida. Si è trattato di una guida di eccezione solo per noi grazie ai buoni uffici del nostro preside e delle professoresse che hanno organizzato l’attività.

In questa struttura, il “Vittoriano”, che “trasuda” storia sono raccolte e custodite, dal 1935, all’interno di ampie vetrine ricavate in nicchie sulle pareti del monumento, le bandiere di guerre dei reparti disciolti dell’esercito, dell’aereonautica e di tutti i corpi armati dello Stato, oltre che stendardi, cimeli e pezzi artistici tra cui i cofani portabandiera accuratamente lavorati. Lungo il percorso espositivo si possono ammirare gli oggetti recuperati durante azioni di combattimento sui diversi campi di battaglia.

La prima sala dove siamo andati era proprio: “la Sala delle Bandiere delle Forze Armate”. Abbiamo così imparato che le bandiere sono in realtà costituite da tre parti principali: il puntale, la bandiera stessa e l’asta. Il puntale è la parte più importante della bandiera perché racconta la sua storia: i sui viaggi, i sui meriti, le sue vittoria e l’anno in cui viene considerata oramai “fuori uso”; una sorta di carta di identità.

La bandiera è una parte molto importante per tutti noi perché, nonostante di per sé sia un semplice pezzo di stoffa facilmente deperibile, rappresenta la sua Nazione.

Al sacrario c’erano numerosi puntali: da quelli del periodo monarchico come quello dei Savoia a quelli della Repubblica.

Una altra notizia interessante è il modo in cui la bandiera veniva portata in guerra. Durante la battaglia, la bandiera, non doveva mai passare nelle mani nemiche e, per non far accadere ciò, si tagliava in strisce e ogni striscia veniva data a un soldato e una volta finita la guerra se il soldato era ancora in vita la restituiva lui stesso, in caso di morte, invece, veniva restituita da un parente. Questo è ben visibile su una bandiera del Sacrario che presentava segni di cucitura orizzontale proprio per unire più strisce riconsegnate.

Il sacrario è diviso in due parti: al piano terra si può visitare il Sacrario della Marina Militare Italiana. Qui sono custoditi i cimeli più significativi dei due conflitti mondiali, tra cui il relitto del sommergibile scirè, il MAS, un sottomarino utilizzato per affondare l’armata austriaca, e un siluro a corsa lenta cioè un mezzo d’assalto subacqueo utilizzato per azioni di sabotaggio. Al piano superiore, c’è il Sacrario delle bandiere dove sono conservate le bandiere dei reparti sciolti dell’esercito utilizzate in guerra.

Il sacrario delle bandiere è famoso anche perché vi è custodita la salma del milite ignoto morto durante il primo conflitto mondiale; questo milite ignoto è stato scelto da una donna e sepolto in questo museo di notevole importanza a memoria di tutti gli uomini morti in difesa della nostra Patria, ma di cui non si conosce l’ identità.

Di questo soldato si sa poco e niente dal momento che non è stata più ritrovata la medaglietta identificativa che custodiscono i militari in guerra e che ci permette di attribuire una identità ai caduti. Come lui sono stati trovati tanti altri soldati, sconosciuti ma eroici poiché hanno dato la loro vita per la patria.

Visto che a scuola stiamo studiando il Risorgimento siamo voluti andare a visitare un museo orientato su questa tematica: il museo del Risorgimento italiano. Esso è uno spazio espositivo aperto al pubblico dedicato all’epoca risorgimentale. Ha sede in un edificio situato a sinistra del Vittoriano ed illustra un periodo di storia italiana compreso tra la fine del XVIII secolo e la prima guerra mondiale e, viene descritto attraverso l’esposizione di cimeli, dipinti, sculture, documenti tra cui, lettere, diari manoscritti, disegni, incisioni, armi, stampe e oggetti, appartenuti a persone importanti del Risorgimento italiano, fra questi la sciabola di Garibaldi.

Tra i tanti oggetti che ci hanno colpito sicuramente c’è lo stivale di Garibaldi, la sua Sciabola e i suoi pantaloni, gli oggetti con cui giocava in carcere e le manette indossate da Silvio Pellico.

Dopo aver visitato il museo abbiamo fatto un breve giro per Roma, sempre affascinante e magica, specialmente di sera e poi siamo tornati a casa.
Speriamo che ci siano altre occasioni per visitare i musei di Roma e se attinenti al periodo storico studiato ci danno quella concretezza agli argomenti di studio che i libri da soli non permettono, riuscendo a coinvolgere l’attenzione di noi ragazzi.

Pubblicato lunedì, 7 Novembre 2016 @ 19:22:24     © RIPRODUZIONE RISERVATA