“Il Comitato Promotore Parco della Cellulosa, rappresenta la situazione ormai grottesca creatasi a seguito dell’istanza di divieto di accesso alle aree oggetto di comodato d’uso di cui dal 2011 è titolare”. Così in una lettera il presidente del Comitato, Alessandro Flavioni.
“La decisione di interdire l’accesso ci è stata comunicata con pec dalla proprietà il giorno 29 settembre 2020; detta decisione prende spunto dalla oggettiva pericolosità rappresentata dalle enormi alberature in uno stato di estrema precarietà al punto da mettere in serio pericolo l’incolumità dei cittadini fruitori dell’area”.
“A questa decisione unilaterale e condivisa, avrebbero dovuto seguire azioni di importante bonifica di cui a oggi non si ha notizia. Ci troviamo quindi nella condizione di gestire da una parte una pressante domanda di fruizione da parte dei soci seppure nelle modalità previste dalla normativa anti-covid e dall’altra un insieme di problematiche che richiedono con urgenza le azioni di volontariato che si sono strutturate in questi ultimi 15 anni”.
Tra queste:
- impossibilità di chi cura gli orti del Parco, di poter manutenere il proprio pezzettino di terra, con il rischio certo di vedere ammalorato il lavoro di una stagione di semina
- impossibilità di provvedere alla cura della serra del Parco
- impossibilità da parte del Comitato di effettuare la consueta manutenzione degli spazi verdi oggetto del comodato a fronte di ritmo vegetativo particolarmente importante in questo periodo dell’anno.
- impossibilità da parte del Comitato di organizzare un pur minimo calendario di “eventi”, per autofinanziarsi.
“Allo stato attuale – insiste – nonostante nella comunicazione di interdizione all’accesso delle aree sia sottolineata la volontà di “contrarre” i tempi di bonifica e nonostante i nostri “solleciti” via pec, non abbiamo notizie di iniziative in tal senso. Come è noto il Comitato è nell’annosa condizione di attesa dell’acquisizione da parte del Comune di Roma, che purtroppo è diventata una pura citazione letteraria”.
“Ci auguriamo che la buona volontà prevalga sull’inerzia di queste settimane e che le Istituzioni competenti destinatarie di questo “appello”, vogliano assumersi la responsabilità di “sollecitare” gli attori in causa “ad attuare velocemente le necessarie e non procrastinabili azioni di bonifica citate”.