Standing ovation per “Il Padrino”: sul palco Francis Ford Coppola, Al Pacino e Robert De Niro, ricordata Lina Wertmuller
Al Dolby theatre di Los Angeles si è svolta la 94^ cerimonia degli Academy Award.
“Coda – I segni del cuore” della regista Sian Heder ha vinto l’Oscar per il miglior film 2022. Una vittoria storica per il film è interpretato nel linguaggio dei segni. Gli altri nominati; Belfast, Don’t look up, Drive my car, Dune, King Richard – Una famiglia vincente, Licorice Pizza, La fiera delle illusioni – Nightmare Alley, Il potere del cane e West Side Story.
Jessica Chastain ha vinto l’Oscar come migliore attrice protagonista per “Gli occhi di Tammy Faye”. Una standing ovation ha accolto la notizia del suo premio. Le altre nominate erano Olivia Colman (La Figlia Oscura), Penélope Cruz (Madres Paralelas), Nicole Kidman (Being the Ricardos), Kristen Stewart (Spencer).
Will Smith ha vinto l’Oscar come migliore attore protagonista per il film “King Richard – Una famiglia vincente”.
Gli altri nominati: Javier Bardem (Being the Ricardos), Benedict Cumberbatch (Il potere del cane), Andrew Garfield (tick, tick…Boom!) e Denzel Washington (Macbeth).
Jane Campion ha vinto l’Oscar per la migliore regia per il film “Il Potere del Cane”.
Gli altri nominati: Kenneth Branagh (Belfast), Ryusuke Hamaguchi (Drive my car), Paul Thomas Anderson (Licorice Pizza), Steven Spielberg (West Side Story).
Jane Campion è la terza donna in assoluto a vincere per la migliore regia dopo Kathryn Bigelow e Chloe Zaho per Nomadland.
La neozelandese Campion e’ anche la prima donna ad esser stata nominata due volte alla regia. E’ anche la prima volta che l’Oscar alla regia va a una donna per due anni consecutivi dopo la vittoria di Zaho l’anno scorso.
Troy Kotsur ha vinto l’Oscar come migliore attore non protagonista per il film “Coda – I segni del cuore”. E’ il secondo attore sordo a vincere la statuetta, il primo è stata una donna, Marlee Matlin che lo vinse nel 1986 per Figli di un dio minore e che è coprotagonista dello stesso “Coda”.
Applausi nel linguaggio dei segni per Troy Kotsur che ha dedicato la stautetta alla comunita’ dei sordi, alla comunita’ Coda (children of deaf adults) e a tutte le persone con disabilita’: “Questo e’ il nostro momento”. L’attore ha toccato tutte le corde nel suo messaggio di ringraziamento, ha fatto ridere ma anche ha commosso raccontando del padre “che era il migliore nella lingua dei segni” e che poi rimase paralizzato dal collo in giu’ in un incidente: “Sarai sempre il mio eroe”.
Gli altri nominati erano Ciarán Hinds (Belfast), Jesse Plemons (Il potere del cane), J.K. Simmons (Being the Ricardos), Kodi Smit-McPhee (il potere del cane).
L’Italia è fuori dalla notte degli Oscar. Nessuno dei tre italiani candidati si è aggiudicato la statuetta, a cominciare da Paolo Sorrentino che era in gara con “E’ stata la mano di Dio” per il film internazionale (vinto dal giapponese “Drive my car,” favorito dalla viglia per stessa ammissione del regista italiano).
Niente da fare per Massimo Cantini Parrini candidato per i costumi di “Cyrano” (la statuetta l’ha vinta Jenny Beavan per Crudelia) nè per Enrico Casarosa candidato per il miglior film d’animazione con “Luca” (premio vinto dal favorito Encanto).
In Memoriam è ogni anno durante la cerimonia degli Oscar il tributo agli artisti scomparsi nel corso dell’anno.
Anche Lina Wertmuller è stata ricordata tra di loro, morta il 9 dicembre 2021.
Tra i molti artisti ricordati Sidney Poitier, William Hurt, Olimpia Dukakis, Peter Bogdanovich, Jean Paul Belmondo, Betty White, Ivan Reitman, Martha De Laurentiis, Halyna Hutchins (la direttrice della fotografia del film wester Rust cui ha sparato Alec Baldwin).
Gli Oscar hanno reso omaggio al “Padrino” per i 50 anni dall’uscita del primo film della trilogia nelle sale: una standing ovation ha accolto Francis Ford Coppola e le due star della saga dei Corleone, Al Pacino e Robert de Niro, sul palco dei premi dell’Academy.
Coppola ha dedicato “dal profondo del cuore” l’omaggio a due persone che non ci sono piu’: lo scrittore Mario Puzo e il produttore Robert Evans con cui era stato a lungo ai ferri corti durante la realizzazione dei film. (ANSA)