La comunità di Ladispoli non ha dimenticato il drammatico incidente poco prima di Natale che ha tolto la vita a Tatiana, una donna di Ladispoli madre di un ragazzo studente alla Corrado Melone. Sulla vicenda è voluto tornare il Preside Riccardo Agresti e il marito della donna, Stefan, che hanno scritto una toccante lettera di ringraziamento alla comunità locale, ma che allo stesso tempo racchiude tutto il dolore per una scomparsa evitabile. La donna fu investita da una moto lanciata a velocità folle guidata da un’uomo senza patente e sotto effetto di droghe.
INTRODUZIONE DEL PRESIDE AGRESTI
Prima di Natale, un malvivente italiano, strafatto, in motocicletta ad alta velocità sulla Aurelia, ha ucciso la mamma di un nostro alunno.
Se volevamo la prova che gli italiani non sono tutti scienziati, artisti, benefattori, brave persone, ma abbiamo fra noi persone che dovrebbero restare in galera per non generare dolore nel prossimo, qui ne abbiamo un esempio.
Nemmeno mi stupisce che l’idiozia becera degli utenti dei social da QI=0 non si sia sollevata per urlare contro questo malfattore, come fa immancabilmente quando un incidente viene provocato da qualche straniero. D’altro canto come potrebbe un mentecatto comprendere che se gli incidenti provocati dagli stranieri (che rappresentano il 20% dei cittadini di Ladispoli) sono pari al 4%, significa che la maggioranza di farabutti non si trova fra gli stranieri?
Fortunatamente esistono persone che, come ci ha insegnato Qualcuno, amano il prossimo, a prescindere dalla nazionalità o dal colore della pelle. La solidarietà che si è creata a Scuola attorno ad Aleks, a seguito della tragedia che ha vissuto, è stata così esemplare da spingere il papà di Aleks a scrivere questo messaggio che vorrei leggesse l’assassino di sua moglie.
Riccardo Agresti
LA LETTERA DI STEFANO E ALEKS
Carissimi
a nome di Tatania,
vi ringrazio per tutto quello che avete fatto e state facendo per Aleks. Da quando lei è scomparsa, si è aperto per me un nuovo scenario di dolore e di tristezza e quello che davo per scontato adesso mi sembra solo un incubo presente.
Lei si è sacrificata fino a domenica 18 dicembre, andando a lavoro per cercare di tirare avanti la baracca, e di corsa è uscita pensando ad Aleks che aveva lasciato troppo di corsa se ne è andata lasciando un vuoto nelle nostre vite.
La nostra è una storia di fatica e sacrificio. Di partenze e di affetti lasciati nel paese d’origine, di sofferenza quotidiana per cercare di andare avanti con orgoglio e dignità, ma Aleks era ed è la nostra luce che ci univa e ci legava nell’amore, figlio di Ladispoli, e cittadino italiano.
È per questo che decidemmo di rimanere qui tutti e tre: io, Aleks e Tatania.
Aleks si trova bene in questa città, in questa scuola, con i suoi compagni, le sue maestre ed io cercherò da un lato di chiedere giustizia per una morte crudele e inutile, dall’altro di essere più vicino e più presente, per ora circondato dall’affetto dei parenti stretti e degli amici.
Vi ringrazio tutti docenti, genitori e compagni di classe, le mamme che mi sono state vicino e anche lei preside per la sua umanità.
Abbiamo bisogno di voi sempre più che mai per andare avanti perché vi sentiamo e siete una grande e insostituibile famiglia
Stefan e Aleks Kisov