“Lunedì scorso si è tenuto il primo rito amministrativo della nuova consiliatura del Comune di Ladispoli, ovvero il primo Consiglio Comunale.
Dopo le formule ed i ringraziamenti di rito, giuramenti ed inni si è passati alla prima prova politica per eleggere Presidente e Vice Presidente del Consiglio Comunale stesso sotto la guida, apprezzabile, del Consigliere anziano, Fierli.
Il Presidente è un ruolo di garanzia che dovrebbe dare equilibrio e sobrietà alla discussione applicando quasi in stile notarile i regolamenti, cosa che nella precedente consiliatura era stata fin troppo creativa.
L’elezione di Augello non sembrerebbe andare in tal senso, viste le polemiche ed i non pochi episodi letti in passato, ma è pur vero che bisognerà giudicarlo dai fatti e quindi a lui l’augurio di buon lavoro.
Non possiamo però tacere sul fatto che la maggioranza abbia cercato di mettere sotto il tappeto che la proposta di Augello non fosse unitaria ed abbia anche teso un tranello all’opposizione che però non ha abboccato.
Così nella prima votazione si è assistito ad un blitz che seppur dopo sia rientrato già non deponeva bene. Inoltre, ma lo desumiamo nel risentire la registrazione, dovrebbe essere annullato uno dei voti ricevuti, irregolare perché espresso senza il nome, togliendo il fregio di unanimità ma sarebbe già testimone almeno di buone intenzioni.
La nomina della vice Presidente la derubrichiamo in quanto semplice esercizio di maniera pseudofemminista che è sembrato mirato ad ottenere una presidenza conservativa delle pessime prassi ad oggi in essere.
In ogni caso si è assistito alle solite risposte ed affermazioni in salsa spocchiosa e saccente, da prime donne di seconda fila per evitare che la lingua battesse dove il dente duole. Ed il dente dolente è la grande assente, ovvero la Giunta su cui si stava lavorando da almeno 10 giorni senza risultati conclusivi.
Infatti poteva essere annunciata la quadra di governo cittadina, o almeno andava dichiarato che non era pronta e, soprattutto, rendere pubblico almeno il facente funzioni di Vice Sindaco mentre invece, con abile salto di riga del punto d) dell’art. 56 del Regolamento, si è passati al punto successivo eludendo la realtà.
Infatti qui appare evidente la differenza fra la precedente consiliatura e l’attuale cui abbiamo accennato nei mesi scorsi. La maggioranza della precedente consiliatura era arrivata inaspettatamente al governo della città, simpaticamente si può dire una armata Brancaleone, tutta credere obbedire votare, che copriva con l’arroganza di due o tre front-man, la sostanziale sudditanza agli interessi che tutelava.
Viceversa la maggioranza di oggi è stata creata in provetta, per evitare figuracce stile Cerveteri, con una alchimia degna dei laboratori sperimentali dai quali è uscito il covid. Segni evidenti erano la presenza di Pierini nei banchi della futura Giunta ma ancora in cerca di quale poltrona occupare, ma anche la dichiarazione del Sindaco di tenere per sé l’assessorato al Bilancio, oltre all’Urbanistica: tutti segni che il solito manovratore ‘occulto’ deve ancora lavorare ed è ben lungo dal trovare la quadra.
Già perché chi oggi siede in Consiglio in quota maggioranza, è portatore di interessi precisi ed in nome dei quali non intende certo obbedire ciecamente, possiamo quindi assimilarli, meno simpaticamente, ai Lanzichenecchi.
I segnali che si vada verso una alchimia politica piuttosto che verso scelte di qualità purtroppo ci sono tutti.
Qualcosa va anche detto per l’opposizione che, almeno in questo caso, ha remato compatta nella stessa direzione e vedremo se ciò accadrà anche in futuro. Il nocciolo duro sono i sei consiglieri provenienti dalle liste di Pascucci il quale ha ricordato i legami con Ladispoli ed annunciato che ci sarà rigorosa attenzione verso i provvedimenti.
Fra gli interventi comunque è stata lasciata cadere nel vuoto l’esortazione di Trani per un cambiamento dei regolamenti, maliziosamente modificati nella precedente consiliatura.
Un intervento, il suo, abbastanza tecnico sul finire e di cui, forse, non si è capito, o voluto capire, il significato.
Maliziosamente viene da pensare che la maggioranza abbia chiesto una donna al solo fine di non votare Trani e così eludere il rischio di maggiore rigore tecnico e non sarebbe un buon segnale.
Vogliamo terminare con una esortazione. Ora che è chiaro chi comandi e chi controlli, serve una ristrutturazione del Comune nei ruoli di chi dovrebbe essere garante ed invece ostacola la trasparenza e non offre adeguata consulenza in favore dei cittadini ma solo alla parte che comanda. Ma serve anche una maggiore presenza di cittadini. Ma ne riparleremo”.
cardinal Mazzarino