Riceviamo e pubblichiamo – Dire in diretta nazionale che mamma non si allaccia le cinture in auto o non rispetta proprio tutte le regole del codice della strada, mentre lei è in regia e noi protetti da un vetro che separa lo studio della messa in onda? Noi studenti della “Corrado Melone” lo abbiamo fatto!
Mercoledì 2 Dicembre 2015 per noi alunni della II M è stata una giornata molto interessante e particolare. Prima della fine del normale orario scolastico, siamo saliti sulle automobili dei nostri genitori e siamo partiti verso Roma, destinazione Studi Rai di Saxa Rubra, per partecipare alla diretta della trasmissione radiofonica del canale di pubblica utilità “Isoradio” che trasmette 24 ore al giorno notizie sul traffico, buona musica e niente pubblicità.
Non siamo andati impreparati sull’argomento da affrontare. Infatti avevamo iniziato a parlare di sicurezza stradale già dallo scorso anno andando a Cinecittà World per seguire il progetto “Come back home”. Successivamente, sempre lo scorso anno, avevamo partecipato ad un concorso indetto proprio da Isoradio che consisteva nel realizzare un video sulla sicurezza stradale e gareggiare con altre scuole a livello nazionale (noi ci siamo classificati secondi!). Il nostro video, dal titolo “Mettitelo in testa”, ha coinvolto tutti noi facendoci divertire e coinvolgendoci nel lanciare il messaggio di prevenzione: guidare il motorino indossando il casco! Questa attività ci ha reso più consapevoli dei rischi che si corrono quando per strada non si rispettano quelle piccole o grandi e preziose regole del codice stradale. Quest’anno abbiamo ripreso l’argomento con un incontro con il comandante Blasi e l’agente Virgili della Polizia Municipale di Ladispoli. I due ospiti hanno parlato del loro lavoro, di come si sentono nel vedere giovani che non rispettano le norme del codice stradale e delle strategie miranti a ridurre gli incidenti stradali a Ladispoli. Dopo essere tornati in classe, il nostro professore di scienze ci aveva rivelato alcune curiosità e paragoni sulla velocità e la cintura di sicurezza.
All’ingresso della cittadella Rai a Saxa Rubra, dove ci hanno fatto i pass di accesso, ad attenderci c’era Francesca Scancarello, la nostra guida “turistica” nell’informazione, come lei si è definita. La visita è iniziata proprio partecipando immediatamente alla diretta di Isoradio, dove alcuni nostri compagni hanno preso parte vivamente alla trasmissione, presentando la nostra scuola e parlando della sicurezza stradale. Noi li abbiamo seguiti dalla regia dove siamo rimasti, insieme ai genitori, colpiti dall’enorme consolle utilizzata per controllare i vari apparati che servono al funzionamento del programma in onda; come le luci, i microfoni, il computer, i monitor. Durante la trasmissione ci sono state varie interruzioni per aggiornamenti sul meteo e sulla viabilità, perché quella giornata, in particolare, è stata una giornata piuttosto intensa dal punto di vista stradale. Mi ha sorpreso il lavoro che viene svolto e quante persone siano coinvolte dietro le quinte per la realizzazione di una trasmissione, aspetti spesso non tenuti in considerazione da noi ascoltatori o telespettatori.
I nostri compagni hanno risposto prontamente e con naturalezza alle domande sul tema sicurezza stradale da parte della gentilissima conduttrice del programma, ed hanno poi ricevuto i complimenti dalla redazione. Prima di andare in onda erano molto emozionati e avevano paura di sbagliare, invece si sono rivelati preparatissimi e bravissimi.
Sophia, una nostra compagna di classe, ha iniziato descrivendo la nostra scuola e dicendo che è nata dalla fusione di due scuole medie di Ladispoli (Odescalchi e Fumaroli) ed è poi diventata un Istituto Comprensivo “Corrado Melone” nel 2012. Nella nostra scuola si svolgono moltissime attività, ad esempio gli incontri con gli esperti, i gemellaggi, i progetti in aula verde e i progetti sulla sicurezza stradale.
Desirée, un’altra nostra compagna, ha parlato dell’incontro con il comandante Blasi, sottolineando come gli incroci aumentino il rischio di incidenti stradali e di quanto sia pericoloso guidare in stato di ebrezza.
Alessio, un altro compagno di classe, ha aggiunto che se non rispettiamo le regole non mettiamo a repentaglio solo la nostra vita, ma anche quella degli altri passeggeri nella nostra automobile e quella di chi involontariamente si può trovare lungo il percorso in ci avviene l’incidente. La maggior parte degli incidenti sono causati dalla fretta e dalla disattenzione delle persone soprattutto agli incroci; per porre fine al problema a Ladispoli sono state costruite, dove è stato possibile, le rotatorie perché aiutano gli automobilisti a rallentare e a fare più attenzione. Sulle strade importanti come l’Aurelia sono stati messi degli Autovelox per monitorare la velocità delle vetture. La sicurezza stradale è un argomento che riguarda anche noi giovani perché usiamo la strada come pedoni e perché possiamo utilizzare le biciclette. Anche noi dobbiamo rispettare delle regole: bisogna mantenere la destra e il senso di marcia, inoltre quando si gira bisogna fare un segnale con il braccio per avvertire gli altri che si è deciso di svoltare. Il braccio (o la freccia per le auto) non è un fatto di cortesia, ma serve ad indicare a chi ci viene dietro cosa stiamo per fare in modo che questi non faccia manovre, come ad esempio un sorpasso, che potrebbero anche ucciderci.
Sophia ha poi parlato delle nuove tecnologie applicate alle auto. Proprio lei, all’incontro, aveva posto questa domanda ed il comandante Blasi aveva risposto che era dell’idea che non ci si possa fidare completamente della tecnologia perché questi sistemi sono collegati ad un satellite, e se per qualche motivo il satellite dovesse non funzionare il sistema non funzionerebbe, inoltre anche se noi abbiamo il sistema, può essere che gli altri guidatori non abbiano veicoli dotati di tali dispositivi e che non siano rispettosi delle regole … quindi il guidatore deve mantenere comunque una vigilanza costante sie per sé che per gli altri.
A questa domanda della conduttrice, Marco ha spiegato che, facendo dei semplicissimo calcoli, si ha la conferma che se non s’indossa la cintura di sicurezza fare un incidente a soli 44 km/h equivale al cadere dal quinto piano di un palazzo, se invece, sempre senza indossare la cintura, l’incidente avviene a più o meno centotrenta km/h, equivale al cadere dal cinquantesimo piano di un palazzo! Se invece si indossa la cintura fare un incidente comporta meno danni: se si fa un incidente con la cintura a 44 km/h, l’impatto che si ha equivale al cadere dal primo piano di un palazzo. C’è da chiedersi perché i genitori sono molto attenti quando i propri piccoli si trovano su un terrazzo al primo piano e invece non fanno indossare le cinture di sicurezza quando sono in auto: o non sano essere genitori perché non sanno imporsi ad un capriccio, o non amano i propri figli o semplicemente perché non si rendono conto del pericolo che fanno loro correre!
Desirée ha poi sottolineato che bere alcolici o assumere sostanze stupefacenti prima di mettersi alla guida è molto pericoloso sia per il guidatore che per chi si trova lungo il suo percorso, perché assumendo queste sostanze non si hanno i riflessi pronti, non si ha la percezione dello spazio e inoltre ci si distrae facilmente mentre si guida.
Alessio ha infine spiegato che la professoressa di lettere ha chiesto al Comandante Blasi di poter proseguire l’attività sulla sicurezza, con altri incontri ed inserendo anche prove pratiche con un simulatore di guida. Speriamo davvero che le lezioni sulla sicurezza stradale possano proseguire perché guidare un’auto è come usare una pistola carica: può uccidere e possiamo essere uccisi. Chi darebbe un’arma in mano ad un ubriaco? Chi darebbe un mitra in mano a chi non sappia come si usa o una bomba in mano ad un distratto?
La conduttrice ha quindi chiesto se i genitori (alcuni presenti in regia) rispettano le regole del codice stradale. Marco ha confermato che spesso si ritrova a raccomandare a sua madre di rispettare alcune norme che spesso sono sottovalutate da molti, facendo arrossire la madre dall’altra parte del vetro. Tutti hanno però dato ai propri genitori un voto sufficiente per quanto riguarda la guida.
Ha proseguito la conduttrice. A questa domanda hanno risposto tutti e quattro i nostri compagni: rispettare i limiti di velocità, rispettare le distanze di sicurezza, indossare il casco quando si va in moto o in motorino e indossare la cintura di sicurezza.
Concludendo la simpatica conduttrice ha chiesto come raggiungiamo la scuola al mattino e quale consiglio i nostri compagni darebbero ai radio ascoltatori. Sophia, Desirée e Alessio vengono accompagnati dai genitori con le macchine; solo Marco abitando vicino scuola va a piedi e tutti quanti rispondono che l’unico consiglio che possono dare è di rispettare sempre le norme della sicurezza stradale.
La trasmissione in diretta è così terminata, ma non la nostra visita alla RAI. Abbiamo così proseguito la nostra visita andando a vedere la sala del CCISS. Che spettacolo! Eravamo in televisione, a telecamere spente! Che emozione trovarsi in quegli studi che spesso vediamo in TV. Tante luci sovrastavano le nostre teste e tante telecamere ci circondavano.
La nostra guida, Francesca, ci ha detto che il colore dei pannelli dello studio cambia a seconda della trasmissione che devono fare e del canale sul quale ci sarà la trasmissione (azzurro per RAI 1, rosso per RAI 2 e verde per RAI 3), e rispondendo ad una nostra domanda ci ha detto quanto sia importante la presenza degli orologi in ogni studio: sincronizzano e consentono il rispetto del palinsesto di ogni canale.
Scattata la foto ricordo tutti insieme, ci siamo spostati in un altro edificio, quello del TG2.
Appena entrati ci è stato detto da Francesca che il telegiornale che noi vediamo è sempre in diretta, come i collegamenti, ma non i servizi che vengono registrati, uniti all’audio, tagliati e montati. Camminando per i corridoi avevamo infatti visto della “cabine” chiuse dove i giornalisti leggono il proprio servizio che poi viene associato alle immagini. Per prima cosa siamo entrati in un’altra sala regia, più grande di quella vista prima e con molti più tasti. Davanti a così sofisticate apparecchiature ci siamo sentiti un po’ in soggezione. Che bellezza! Quanti monitor! Una serie di consolle, una attaccata all’altra, pulsanti, levette, bottoni, una vera e propria lingua tecnologica, complimenti a chi riesce con tanta semplicità a manovrare il tutto. C’è chi si occupa dell’audio, delle luci, dei microfoni e chi segue la grafica come inserire i nomi degli ospiti o altro. Successivamente siamo entrati proprio nella sala dove viene registrato il TG 2, il telegiornale di Rai 2. Abbiamo notato e riconosciuto subito il logo, il cubo rosso, posto lì davanti al bancone del giornalista ed i tecnici, che ci hanno preso in simpatia, hanno proiettato le nostre immagini riprese dalle varie telecamere su parecchi pannelli ad alta definizione e un monitor a terra dove, dato che era fatto di tante piccole luci, le immagini ricordavano i disegni che facciamo in arte con il puntinismo. Anche qui uno studio con il soffitto pieno di luci, telecamere e monitor in ogni punto, anche sul pavimento. Siamo rimasti molto colpiti da tanta tecnologia! Alcuni genitori ci hanno scattato alcune fotografie nelle quali ci siamo noi ripresi dagli enormi schermi.
Francesca ci ha spiegato come viene preparato il telegiornale. Ogni giorno viene fatta una riunione con il direttore e i capo-redattori (ciascuno cura un tema particolare come lo sport, la cronaca, la politica, lo spettacolo eccetera) per fare un sommario sulle notizie e decidere la scaletta di come andare in onda. Le notizie vengono poi lette dal giornalista in diretta guardando delle telecamere che riflettono il testo elettronico in modo che sembri che ci guardi negli occhi, mentre in realtà legge quanto è stato scritto poco prima. Il testo viene fatto scorrere dal giornalista manovrando un pulsante posto sotto il bancone. È sempre in collegamento con la regia che gli segnala, nell’orecchio, eventuali cambi di programma o evenienze che possano accadere. Francesca ci ha anche spiegato che per ogni giornalista che conduce la trasmissione vengono usate luci apposite che dipendono dal colore dei capelli o della pelle o servono a far risaltare meglio alcuni particolari del loro volto. Oltre alle telecamere comandate dai cameramen, esistono altre telecamere gestite direttamente dalla regia ed una telecamera con un lunghissimo braccio che si può manovrare anche in altezza che aiuta a movimentare l’immagine del telegiornale.
Abbiamo così proseguito la nostra visita recandoci al palazzo che ospita gli studi del TG 1. Qui abbiamo visto un plastico che rappresenta la sede Rai di Saxa Rubra, una vera e propria città, sempre viva, sempre attiva 24 ore su 24, perché l’informazione non dorme mai. La città dell’informazione (perché a Saxa Rubra ci sono solo gli studi e gli apparati per diffondere le informazioni e non per gli spettacoli) è dotata di tutto: dalla mensa, alla stazione dei vigili del fuoco, al posto di polizia, alle centraline elettriche per essere autonoma in caso di black out, all’ufficio postale eccetera. Gli studi “Biagio Agnes” di “Saxa Rubra”, così si chiama questa zona di Roma dove vi sono gli studi Rai, non sono gli unici, altri (dedicati ad uffici o alla produzione di spettacoli) si trovano a Roma ed in altre città dove ci sono gli studi del TG Regione. Il nome Saxa Rubra significa “sassi rossi” e si chiama così per due probabili motivi: o per il tufo di color rossastro che sta in questa zona o perché lì ci fu una sanguinosa battaglia ai tempi di Massenzio, in epoca romana, e i sassi divennero rossi per i sangue versato.
Abbiamo così visto i palazzi che avevamo appena visitati, abbiamo visto il garage dove troviamo gli automezzi sofisticati con le regie esterne, gli edifici dei Tg, le postazioni dei medici, dei Vigili del fuoco e dei Carabinieri e la piccola statua dell’unicorno alato che siamo andati a vedere direttamente concludendo così l’uscita didattica con una bella foto di gruppo.
È stato bellissimo! Speriamo di continuare questo interessante e importante percorso didattico.
Siamo risaliti sulle macchine dei nostri genitori per tornare nella nostra città di Ladispoli, grati ai nostri professori per averci regalato questa emozionante, interessante giornata. Una giornata piena di nozioni utili, per capire come funziona il mondo dell’informazione, fatto di persone che lavorano per assicurarci un’informazione completa. Questa visita ci ha colpito molto e visto che alcuni di noi avevano pensato ad un indirizzo di studi che riguarda cinema, TV e fotografia, l’idea si è rafforzata… c’è ancora tempo per pensarci, ma questa visita ci ha aiutati! È stata una giornata veramente interessante e piacevole, grazie alla quale, oltre a riflettere sull’importanza della sicurezza stradale, abbiamo scoperto il lavoro che c’è “dietro le quinte” della radio e della TV che siamo soliti guardare o ascoltare senza pensare a quanto lavoro occorra per avere questo servizio. Una esperienza che non dimenticheremo mai!