Ladispoli: la Corrado Melone ospita il maestro Marcello Rosa • Terzo Binario News

10805531_10203217717459031_1115028689_nNell’ambito della serie di incontri con personalità della cultura, i ragazzi della “Melone” hanno potuto incontrare un grande del jazz italiano, il maestro Marcello Rosa che, presso l’aula consiliare del Comune di Ladispoli, ha raccontato ai giovani della nostra scuola cos’è la musica ed il jazz in particolare.

Marcello Rosa, trombonista, compositore, arrangiatore, scrittore di testi, ideatore e conduttore di programmi radiotelevisivi, è nato ad Abbazia il 16 giugno 1935 e risiede a Roma. La sua lunghissima carriera ha contribuito in maniera decisiva alla diffusione del jazz in Italia, grazie anche al suo lavoro in RAI e collaborando a programmi radiofonici di jazz. A 5 anni iniziò a studiare pianoforte e ma a causa della severità della sua insegnante interruppe lo studio dello strumento, ma non della musica, finché due film lo folgorarono, “Stormy weather” e “Helzapoppin”, e riprese a suonare, prima la chitarra, poi il “suo” strumento: il trombone.

Entrò in RAI nel 1963 con la qualifica di maestro programmatore, attraverso un concorso nazionale, risultando brillantemente fra i primi (con lui entrarono Arbore e Boncompagni). L’obiettivo primario che Marcello Rosa si pose fu ovviamente quello di divulgare il jazz, inventando, per primo, veri e propri programmi innovativi, presentando il jazz nelle sue varie forme, senza pregiudizi e cogliendo l’occasione di parlare di storia del Jazz presentando nuovi dischi.

Dalla “quarta” di copertina del suo ultimo libro “Amari accordi” possiamo leggere una bella definizione del jazz di Rosa: <<Il Jazz ha circa un secolo di vita ma rimane ancora sotto molti aspetti una musica misteriosa: molto del suo fascino dipende probabilmente anche da questo. Il Jazz è una musica seria, ma non seriosa, impegnata e impegnativa, ma che sa al momento opportuno disimpegnarsi, ludica e al tempo stesso profonda, di una semplicità a volte così complicata da sbalordire anche il più attento e preparato musicologo. E tante, tante altre cose. Il Jazz è però, soprattutto, l’espressione del proprio stato d’animo (di chi suona e di chi ascolta) ed è questa sua peculiarità che ne fa una musica sempre nuova e imprevedibile, coinvolgente, unica…>

Con le sue parole il maestro ha spiegato ancora che il jazz, una musica in cui l’improvvisazione ed il ritmo sincopato costituiscono le caratteristiche fondamentali, è nato nei primi anni del 1900 a New Orleans, in Louisiana, fra le comunità afroamericane. Originariamente chiamata “jass”, la parola “jazz” venne stampata da un quotidiano, per la prima volta, nel 1913. L’Italia non è estranea al jazz perché grande notorietà ebbe la “Original Dixieland Jass Band” diretta dal cornettista, di origini italiane, Nick La Rocca, che registrò per la prima volta un brano jazz e per questo le venne attribuito il titolo di “inventori del jazz”.

Purtroppo il jazz passa pochissimo nei media perché, ha detto il maestro Rosa, chi decide le programmazioni in radio e TV, spesso ha scarsa conoscenza musicale o un cattivo concetto del gusto del pubblico e pensa che il jazz sia “roba vecchia” che non interessa. Ma a sconfessare questa idea è bastato osservare i ragazzi come venivano trascinati dai brani, ascoltati fra una domanda e l’altra, tratti da uno dei suoi dischi. Peccato che si ascolti più spesso.
L’incontro si è concluso con un invito agli adulti a leggere il suo ultimo libro, utile per tutti quelli che vogliano saperne di più sul jazz attraverso l’appassionante ricostruzione di una carriera lunga più di mezzo secolo, di fatti e personaggi, di un’Italia e di un jazz, che sarebbe bello riscoprire.

Pubblicato lunedì, 8 Dicembre 2014 @ 11:38:34     © RIPRODUZIONE RISERVATA