“<<La nostra scuola non ha confini. Grazie al preside e ai professori, i quali hanno regalato un sogno a chi non aveva mai visto la candida neve e una divertentissima giornata a chi aveva già avuto modo di andarci. Grande il nostro istituto “Corrado Melone” che insegna anche a cielo aperto.>>
<< Avendo avuto la possibilità di parteciparvi attivamente , ho appurato la sinergia , complicità e collaborazione di tutti i docenti ,che simpaticamente hanno dimostrato, nuovamente, la dedizione al proprio lavoro e all’amore dei nostri figli. Le classi erano 6, suddivisi in due pullman dove, tra canzoni e chiacchiere, hanno velocizzato piacevolmente il tragitto; l’attività didattico-sportiva è stata una delle più singolari dove i ragazzi si sono divertiti moltissimo e hanno interagito l’un l’altro, dimostrando disciplina ed educazione , degni della fama dei nostri “meloncini”. Bellissima esperienza, ricca di emozioni, da ripetere!>>
Questi i commenti di due mamme letti su Facebook.
Si cresce culturalmente se si stimola la curiosità e l’interesse dei ragazzi verso le novità, senza timori o preconcetti, e facendo loro conoscere ciò che ci circonda, cosa difficile se si rimane sempre chiusi nell’aula ad ascoltare un pur eccellente docente. Ecco perché, quando una ragazza di terza secondaria di primo grado, al rientro dalla rappresentazione seguita all’auditorium al parco della musica di Roma dove i nostri ragazzi si erano stupiti della magnificenza della struttura di Renzo Piano e della eleganza osservata, ha espresso il desiderio di poter vedere la neve da vicino, i docenti della Melone si sono immediatamente attivati e le classi si sono recate a fare lezione per un giorno sul Terminillo. Come adulti ci chiediamo spesso perché i ragazzi siano sempre con il cellulare in mano, ma abbiamo mai fatto un esame di coscienza chiedendoci se ciò che cercano sui cellulari siamo proprio noi a non offrirglielo?
Ma lasciamo ora la parola ai ragazzi.
Dopo i bambini di scuola primaria, il giorno 8 febbraio, anche noi ragazzi della I H e di altre classi dell’I.C. “Corrado Melone”, ci siamo recati con i nostri professori al Terminillo, importante località sciistica vicino a Rieti, nel Lazio.
Viste le abbondanti nevicate dei giorni precedenti, questo monte era pieno di neve! Siamo partiti da piazza Falcone prestissimo, alle 7,30, e siamo arrivati al Terminillo per le 10.00 quando, appena scesi dal pullman, è iniziata la nostra avventura: abbiamo giocato a palle di neve e ci siamo divertiti a scivolare con lo slittino o con delle buste di plastica con cui abbiamo scoperto che si poteva scivolare benissimo, in modo efficace.
Per alcuni di noi è stata un’esperienza mai provata prima, veramente unica! Alcuni ragazzi hanno affittato uno slittino per scivolare e divertirsi al meglio, così sono iniziate le sfide per verificare con quale mezzo si scivolasse più velocemente, una sensazione bellissima! Appena togli i freni dallo slittino ti senti volare! Avevamo a disposizione due grandi discese, una grande e poco ripida, senza ostacoli ma con molti dossi, un’altra molto ripida ma dove c’erano alcuni ostacoli come sassi e alberi, questa ovviamente è stata scelta dagli amanti del pericolo sotto gli occhi attenti dei docenti.
A un certo punto della giornata ha cominciato a nevicare e credo che non ci sia cosa più bella che mettersi con la lingua all’aria e “mangiare” la neve, successivamente è calata la nebbia e la visibilità si è ridotta … tutte situazioni mai vissute prima d’ora.
Dopo due ore di svago e divertimento siamo tornati al pullman e quelli che non avevano l’attrezzatura si sono cambiati, poi abbiamo preso il pranzo al sacco e siamo andati a sederci presso una locanda che ci ha ospitati. Finito il pranzo, di corsa siamo ritornati a divertirci e vivere nuove sensazioni.
Purtroppo la giornata, tra scivolate, capitomboli e palle di neve, prese anche in faccia senza danni, si è conclusa: siamo dovuti tornare ai pullman e cambiarci prima di ripartire per tornare a casa. Il viaggio, non particolarmente lungo è trascorso in fretta, non abbiamo neanche fatto in tempo a concludere una partita di “obbligo e verità”.
Concludendo possiamo dire che è stata un’esperienza bellissima e speriamo di farne altre simili nei prossimi anni”.