Ladispoli: gli studenti della Corrado Melone alla mostra storica dell'Istat • Terzo Binario News

20161020_120759Il 20 Ottobre noi alunni dell’Istituto Comprensivo “Corrado Melone”, abbiamo avuto l’opportunità di essere ospitati nella prestigiosa cornice del Vittoriano a Roma, per visitare la mostra storica dell’Istituto Nazionale di Statistica, l’ISTAT, l’ente di ricerca che si occupa di censimenti e indagini sociali ed economiche. Una delle iniziative dedicate alle celebrazioni del novantesimo anniversario prese dalla fondazione dell’Istat che prende il nome di “Da 90 anni connessi al Paese”. È una mostra molto interessante che consigliamo di andare a visitare perché fa vedere come l’Italia sia cambiata nell’arco di quasi un secolo.

L’ISTAT è un ente di ricerca pubblico italiano, istituito nel 1926, in pieno regime fascista quando ci si rese conto che vari ministeri svolgevano le stesse funzioni e si decise di fondare un ente apposito che le svolgesse per tutti, le cui attività comprendono i censimenti sulla popolazione, sull’industria, sui servizi e sull’agricoltura, le indagini campionarie sulle famiglie (consumi, forze di lavoro, aspetti della vita quotidiana, salute, sicurezza, tempo libero, famiglia e soggetti sociali, uso del tempo, ecc.) e numerose indagini economiche (contabilità nazionale, prezzi, commercio estero, istituzioni, imprese, occupazione, ecc.). lo scopo è quello di permettere una descrizione della società basata su dati veritieri e non su supposizioni o ipotesi. Le informazioni sono pubblicate gratuitamente subito sul sito web dell’Istat sotto forma di comunicati stampa, opuscoli divulgativi, pubblicazioni, banche dati, sistemi informativi, file di dati, poi vengono stampate a pagamento.
Abbiamo così imparato che In Italia il primo censimento ufficiale risale solo al 1861 e da quel momento si sono susseguiti ogni dieci anni (con le eccezioni del 1891 e del 1941).

La mostra è un percorso che ci ha ricondotto alla vita dell’Istat e a quella del Paese attraverso documenti, filmati, foto provenienti dall’archivio storico dell’Istat e dall’Archivio Centrale dello Stato. Fotografie, materiale multimediale, video dell’Istituto Luce e delle Teche RAI, docufilm, infografiche e visualizzazioni che trasportano indietro nel tempo a quando i nostri genitori o i nostri nonni avevano la nostra età. La nostra simpatica guida ci ha spiegato ed approfondito quello che le guide ideali illustrano ai visitatori: Maria, Anna, Francesca e Giulia sono infatti le quattro donne che nascono in differenti periodi storici e che con un espediente narrativo permette di misurare e descrivere modelli di vita e conquiste sociali ed economiche dell’Italia nei 90 anni di vita dell’ISTAT.
img_20161020_123904Dopo la prima parte della visita alla mostra, si è presentato il vice-sindaco di Roma, il dottor Daniele Frongia, che ci ha raccontato che proprio per il suo amore per la matematica e la statistica ha voluto frequentare il liceo scientifico e in seguito ha studiato statistica. Poi ha preso la parola il presidente dell’ISTAT, il professor Giorgio Alleva, che ci ha spiegato cosa è l’ISTAT. Il Presidente ci ha raccontato che con la statistica si può anche valutare la “qualità” di un paese: la distribuzione delle persone, la situazione economica, il consumo di risorse o ad esempio un’indagine su quanti giovani intendono andarsene o rimanere in Italia (e attualmente i dati confermano che la maggior parte intende andarsene). Per il presidente la statistica è un uso sapiente dei dati e non dobbiamo averne paura. Poi si è presenta la Prof.ssa Monica Pratesi, presidente della Società Italiana di Statistica (SIS), che è una società scientifica costituita il 15 gennaio 1939 come ente morale senza fini di lucro da 42 membri che approvarono il primo statuto con lo scopo fondamentale di promuovere lo sviluppo delle scienze statistiche e delle loro applicazioni in campo economico, sociale, sanitario, demografico, tecnologico, produttivo e in molti altri ambiti di ricerca. La Società svolge questo compito, assegnatole dallo statuto, attraverso l’organizzazione di riunioni e convegni scientifici, pubblicazioni, collaborazioni con organismi affini sul piano nazionale ed internazionale.

Quindi abbiamo avuto modo di salutare il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, avv. Dario Franceschini, che ha presieduto l’inaugurazione della Mostra, di partecipare ad un incontro con il Presidente dell’Istat, professor Giorgio Alleva ed altri esperti di statistica. Con loro abbiamo parlato della statistica in generale e valutato la sua utilità. Il primo a parlare è stato il presidente dell’ISTAT, Giorgio Alleva, che ci ha dato una piccola infarinatura sul ruolo della statistica; successivamente hanno parlato due professori universitari di statistica, che si sono definiti “malati dalla statistica”, in seguito il presidente ci ha invitato a parlare un po’ anche a noi ed uno di noi, Simone, è stato il primo. “È successa una cosa strana – dice Simone – perché pur non avendo preparato alcun discorso, appena ho iniziato a parlare, ho capito che c’erano tantissime cose da dire, non volevo smettere, ogni mia parola mi faceva appassionare ancor di più ed ogni parola mi ricordava tanti discorsi fatti in classe con la professoressa Pascucci, quando in geografia abbiamo affrontato il tema del PIL e dell’indice ISU. Così, mentre parlavo, la mia mente sembrava si aprisse di più e sembrava che all’improvviso tutta la teoria studiata la vedessi realizzata più praticamente. Non lo so, non mi era mai successo… forse questa materia mi affascina e non lo sapevo, l’ho scoperto solo adesso”. Noi ragazzi, tra cui Ismaele e Marco, abbiamo posto alcune domande e poi è stato il momento dei giochi! Abbiamo giocato con i numeri e la statistica. Erano state preparate due schede su cui fare indagini statistiche: una riguardava il lancio dei dadi e l’altra riguardava il gioco di testa o croce, il tutto finalizzato all’apprendimento dell’uso dei dati statistici attraverso il gioco.

Al termine dell’attività, le foto di rito. A seguire, è stata lanciata una proposta a noi giovani “tecnologici”, consistente nell’inventare un gioco di statistica per apprendere e conoscere sempre di più “il mondo dei numeri adatto agli smartphone ed ai tablet”. Prima di lasciare il Vittoriano, una delle curatrici della mostra ci ha guidato, per approfondire alcuni degli aspetti illustrati nei pannelli posti al primo piano della mostra: queste spiegazioni sono state molto interessanti e ci hanno condotto in un excursus storico del nostro Paese, attraverso la storia dell’ISTAT. La “generazione della ricostruzione” si dedicava alla rinascita del paese dopo la seconda guerra mondiale … cambiò il modo di produrre, di vivere il presente e di progettare il futuro, aumentò la nuzialità, crebbe la natalità, che più avanti negli anni si trasformerà in un vero e proprio boom demografico. Poi ci fu la “generazione dell’impegno” (con i nati tra il 1946 ed il 1955), in cui gli italiani cambiano radicalmente atteggiamento nei confronti dei ruoli di genere, del lavoro, della partecipazione politica e diventano protagonisti di rivoluzionarie battaglie sociali. All’inizio del nuovo millennio (la “generazione del millennio”, con i nati dal 1966 al 1980) la prospettiva che attende i giovani è quella di un mondo totalmente nuovo che si inaugura con la cittadinanza europea e la nascita dell’euro. Oggi c’è la “generazione delle reti” (cioè noi e i nostri fratelli maggiori), con persone nate tra il 1996 ed il 2015: una generazione che non si sposa e sempre più spesso sceglie la convivenza, ha forti difficoltà a trovare un impiego stabile, mostra un vivo interesse per la musica, i film, lo spettacolo dal vivo, usa i cellulari, i computer e Internet. Prima di andarcene, in ricordo della giornata, ci hanno regalato un braccialetto-chiavetta usb e un fascicolo di enigmistica sulla statistica pieno di cruciverba ed altri giochini enigmistici.
Dopo il pranzo al sacco, consumato nei giardini di fronte all’entrata del Museo dei Risorgimento, al Vittoriano, ci siamo recati a piedi a Montecitorio.
Superata una serie di controlli, fra cui il metal detector, abbiamo avuto accesso al Palazzo e visitato la Sala della lupa, chiamata cosi perché al suo interno contiene una scultura bronzea che rappresenta la lupa, copia di quella custodita ai Musei Capitolini che è il simbolo di Roma. Nella sala sono esposti documenti fondativi della Repubblica Italiana, fra cui la copia originale della Costituzione. Il titolo della mostra è molto significativo: “1946. L’anno di svolta”. Nella sala sono esposti disegni, documenti, lettere e fotografie che vanno dal 1871 ad oggi, relativi alla conquista del suffragio universale che vede come protagonista la donna. Dopo un’ulteriore breve spiegazione della nostra insegnante, e dopo aver ammirato l’Allegoria di Roma sul soffitto, abbiamo ammirato liberamente i documenti in esposizione; alcuni di noi si sono orientati verso l’originale della Costituzione, contenuta in una teca aperta sulla prima pagina. Si poteva scorrerla tutta tramite il formato digitale su un tablet posto accanto al documento; altri sono stati subito attratti dai carteggi fra i vari personaggi e la derisione, la satira, nei confronti di Morelli che, in quanto sostenitore del voto alle donne, venne rappresentato con vestiti femminili. Fin dall’antichità la donna era considerata come un soggetto debole ed ha avuto spesso un ruolo molto limitato nella società. È grazie a grandi donne come Annamaria Mozzoni, giornalista e pioniera dei diritti civili della donna, se oggi siamo arrivati ad una maggiore consapevolezza dei diritti, dei ruoli e delle funzioni che la donna riveste nella società moderna. Le loro battaglie che si sono avute nel tempo, hanno prima portato alla conquista del voto e successivamente ottenuto anche la parità dei diritti. Oggi le donne sono diventate parte fondamentale della società: vengono riconosciuti, oltre ai diritti morali e civili, anche moralità, dignità e soprattutto rispetto e considerazione; anche se forse la strada da fare per una piena realizzazione di ciò che sarebbe la vera parità è ancora lunga. Credo che siano aspetti fondamentali che a volte noi giovani tendiamo a trascurare e sottovalutare, dimenticando come sia stato difficile avere certi diritti che oggi ci sembra normale esistano e come fino a pochissimo tempo fa, anche in Italia le donne erano oppresse da una visione dell’uomo maschilista ed egoista che oggi osserviamo e condanniamo ad esempio nei Paesi arabi come se noi non l’avessimo mai avuta. La “parità di diritti” credo che possa essere considerata una fra le più importanti conquiste civili dell’essere umano in genere che contribuirà, soprattutto per noi donne, a farci essere più consapevoli, a far valere le nostre istanze e a farci sentire sempre più protagoniste nella società. Tutto questo è, credo, un “valore” da tutelare e difendere nel tempo; ne va la nostra dignità di “donne” e di persone. “Questa parte della gita è stata quella che mi piaciuta di più – dice Giulia – perché secondo me ci vuole coraggio per fare qualcosa di rivoluzionario come lottare per esprimere liberamente i propri diritti e protestare in un sistema rigido e pieno di pregiudizi come quello dell’epoca. Queste donne hanno dovuto superare i pregiudizi nei loro confronti e ribaltare credenze secolari. Tutto ciò non è poco”.

Per concludere, le due tappe percorse oggi le riteniamo particolarmente interessanti. Un modo davvero coinvolgente di apprendere, di capire la realtà intorno a noi e toccare con mano la nostra storia che diventa reale osservando i documenti ed i filmati che i soli libri non riescono a darci … Ringraziamo molto i nostri professori che, come sempre, si sono dimostrati abili nelle loro scelte e un grazie va anche al nostro preside che permette sempre di attuarle … Le opportunità offerte da queste esperienze ci servano per capire anche le nostre tendenze e illuminarci su eventuali scelte future di studio. Siamo fieri della scuola “Corrado Melone” perché ci offre queste grandi occasioni e ogni anno che passa le sento più importanti e le apprezzo di più … ci mancherà molto questa scuola quando dovremo andar via … ma l’anno è ancora lungo e confidiamo nel fatto che i nostri professori lo faranno sembrare “più lungo” e ricco grazie a numerose fantastiche opportunità!

Giulia Battista, Simone Cama, Giulia Canducci, Alessia Marini e Ismaele Spinelli 3M

Pubblicato venerdì, 11 Novembre 2016 @ 08:46:47     © RIPRODUZIONE RISERVATA