Ladispoli, cittadini scambiano incontro della comunità senegalese con l'arrivo degli immigrati • Terzo Binario News

incontro senegal“Arrivano!” questo il grido sui social network sulle pagine di Ladispoli. Ma l’errore è macroscopico generando un’isteria generale.

Ieri si sono riuniti presso la scuola Corrado Melone di Ladispoli circa 200 persone di colore giunte in città in macchina o con il treno.

Immigrati? No. Come negli scorsi anni era in programma un incontro della comunità senegalese della zona con una loro guida spirituale.

Un evento comune ed abituale, al quale ha presenziato l’assessore ai servizi sociali Roberto Ussia e la delegata Silvia Marongiu. La fantasia però degli utenti dei social non ha limiti e rasenta il razzismo. “Verissimo. .. tantissimi negri. … passavo la davanti. … ed erano troppi…. ma io dico… proprio dentro una scuola?”, “Verranno ospitati nelle palestre, immaginate che puzza”, “In quella scuola studiano i nostri ragazzi”.

Si è trattato di un episodio spiacevole al quale sta facendo da contrappeso il successo delle campagna di raccolta di generi di prima necessità per i profughi presenti nella stazione Tiburtina di Roma.

Duro il commento del preside della scuola Riccardo Agresti a chi ha diffuso in rete le insinuazioni. Personalmente non mi ritengo superiore a certi francesi che cacciano via dalle loro frontiere donne e bambini che fuggono dalla guerra e di certi italiani che insultano papa Francesco che offre perdono a chi rifiuta l’aiuto ai propri fratelli e nemmeno credo di avere fatto una grande cosa ospitando nei locali della palestra delle Scuola una comunità pacifica riunitasi per pregare quello che è il nostro stesso Dio. Desidero solo far comprendere a chi si sia preoccupato che la Scuola Corrado Melone possa essere stata “contaminata” da persone di colore scuro (peraltro educatissimi come certi italiani mai sono stati) che l’idea alla base della nostra offerta formativa è la pace fra popoli e persone e questa idea comporta che non si trattino in maniera diversa i fratelli di fedi, colore, idee politiche, genere diversi, ma si educhi alla fratellanza ed al rispetto del prossimo” ha dichiarato Agresti.

Un episodio per il quale va detto che è bastato il colore della pelle per far scatenare qualsiasi pregiudizio razziale, equivoco che si sarebbe potuto evitare pubblicizzando a dovere questo incontro istituzionale.

 

Pubblicato sabato, 20 Giugno 2015 @ 08:44:20     © RIPRODUZIONE RISERVATA