Riceviamo e pubblichiamo – Ancora prima che iniziassero le lezioni di questo nuovo anno scolastico, una piccola delegazione di studenti del nostro Istituto Comprensivo “Corrado Melone” ha avuto il privilegio di essere presente come visitatore, ma soprattutto come ospite, a Expo.
Difatti il nostro Ministero, nel mese di agosto, aveva avvisato la scuola che avrebbe, in parte, finanziato il viaggio a Milano a quelle classi risultate vincitrici del Concorso “Da cosa rinasce cosa” già premiate al Senato lo scorso anno, allo scopo di essere presenti nello spazio riservato al Vivaio Scuole del Padiglione Italia, per illustrare il Progetto.
Tutto è stato entusiasmante: l’inaspettata notizia che eravamo i pochi ragazzi estratti fra gli alunni delle classi terza D, terza H e terza N, i preparativi per la partenza, il viaggio sul treno Freccia Rossa, l’esperienza di trascorrere dei giorni lontani da casa insieme ai compagni pernottando a Varese, ma soprattutto essere protagonisti di un evento straordinario come l’Esposizione Universale.
La mattina del 12 settembre alle ore 12 abbiamo incontrato i rappresentanti del Ministero e, dopo aver superato l’imbarazzo e la timidezza, abbiamo spiegato al microfono, alla presenza dei visitatori che transitavano nel Padiglione Italia, le fasi dei nostri lavori che avevano avuto come obiettivo quello di ridare vita a oggetti e materiali che altrimenti sarebbero diventati dei rifiuti.
Abbiamo provato una grande emozione quando ci siamo rivisti nel video che avevamo spedito e che ci ritraeva nel nostro laboratorio pomeridiano, attuato alla fine di un percorso di Educazione Ambientale sulle “5R” insieme alle nostre insegnanti Bianchi di Tecnologia, Spena di Lettere, Garbetta di Educazione Artistica.
Abbiamo spiegato che da una teglia arrugginita avevamo ricavato una scacchiera per il gioco della dama, da barattoli di latta dei portapenne decorati con motivi marini, con ritagli di stoffa delle borse shopper, con tanti tappi di plastica colorati e infilati tra di loro una tenda, con le scatole vuote dei cereali degli artistici portavasi, con i sacchetti per la spazzatura delle fantastiche borsette da passeggio, esposte addirittura al Museo di Arte Moderna Maxxi di Roma.
Era stato un lavoro divertente ma anche interessante perché, riutilizzando e riciclando dei materiali, ci eravamo sentiti utili alla tutela dell’ambiente e, in quel momento a Milano, protagonisti attivi di un obiettivo comune a Expo.
Prima di partire per Milano, in alcuni incontri a scuola, avevamo appreso come in questa Esposizione circa 150 Stati avevano allestito i propri Padiglioni per esporre i loro cibi, i loro metodi di produzione, le caratteristiche dei loro Paesi, la loro cultura; sarebbe stata inoltre un’occasione per tutti di riflettere sul significato del titolo di Expo: “Nutrire il Pianeta. Energia per la vita”.
Sappiamo anche che sono previsti degli incontri in cui gli Stati presenti si accorderanno per trovare delle soluzioni sullo spreco alimentare, il diritto al cibo per tutti, la sicurezza sulla qualità dei prodotti, un’agricoltura sostenibile.
Questi sono tutti concetti su cui avevamo riflettuto nel nostro percorso a scuola che ci aveva fatto diventare consumatori responsabili; per questo volentieri abbiamo messo la nostra firma mentre eravamo a Expo per sostenere il Documento che li racchiuderà: la Carta di Milano che sarà consegnata al Segretario dell’ONU.
Per noi alunni di terza media tutto quello che abbiamo visto e appreso sarà uno spunto per la nostra preparazione agli esami.
Avevamo predisposto un itinerario ricco e avremmo visitato molti più padiglioni se non ci fosse stata una così tale affluenza di visitatori da costringerci a ore e ore di fila e spesso a rinunciare a farle .
Abbiamo ancora negli occhi gli allestimenti del Padiglione Zero, di quello del Messico, del Brasile,
del Giappone, dell’Azerbaigian, della Costa d’Avorio, degli Emirati Arabi …. e nel cuore la bellissima sensazione di aver vissuto un’esperienza straordinaria e indimenticabile.