Interessante tema, di uno studente della classe terza dell’Istituto Corrado Melone di Ladispoli. Una ricerca che dovrebbe far riflettere anche i grandi sull’utilizzo della rete per reperire informazioni
di Alessio Cardone 3M
Devo ammetterlo, non ho mai fatto troppo caso alle fonti quando preparavo una ricerca; anche quest’anno, sin dall’inizio della scuola, la professoressa di lettere continuava a ripeterci che dovevamo controllarle, dovevamo prendere i nostri testi da più siti e verificarne prima, con i nostri mezzi e le nostre conoscenze, la loro affidabilità… Non ci prestavo molta attenzione, in effetti, ma un giorno accadde una cosa…
Tornavo a casa da scuola, finito di mangiare mi sdraiai sul letto, accesi il telefono, controllai i messaggi e andai su Youtube. Guardando tra i consigliati, vidi un video di un nutrizionista, Dario Bressanini che parlava di “Cinque cose che non sai come sono fatte” del canale “Infinito”; questo canale compila alcune liste, ad esempio: “Dieci cose da non comprare”, “Le cinque cose più costose al mondo” e cosi via… Non lo ho mai seguito, ad esser sinceri, ma cliccai su quel video di debunking di Bressanini.
In sintesi, il dottor Bressanini parlava di come questo canale “Infinito” avesse usato parole fuorvianti per far spaventare la gente, di come le informazioni erano distorte e a volte completamente sbagliate; inoltre, aveva sottolineato a lungo come non bisogna fidarsi di chi non cita le fonti nei video. Iniziai a preoccuparmi; finché lo diceva una professoressa non ne capivo la vera importanza; ma questa cosa, pian piano cominciava a creare qualche perplessità in me, mi toccava e molto … e se tutte le informazioni che assorbivo (da Internet e non solo) fossero sbagliate?
Il giorno dopo, nelle tendenze di Youtube c’era un video di “Mr. Amon”, parlava delle stelle, un argomento in cui sono abbastanza preparato, lo guardai e capì che le informazioni corrette si contavano sulle dita di una mano! Controllai la descrizione, come immaginavo, non citava le fonti!!!
Allora andai a vedere le descrizioni dei video degli “Youtubers” americani e inglesi, quelli da cui molte volte andavo a sbirciare per approfondire argomenti, quelli da cui andavo per curiosità, i maggiori canali di informazione al mondo… guardai la descrizione: loro le citavano le fonti, eccome se le citavano, le mettevano come note, in sovraimpressione e in descrizione, avevo finalmente capito l’importanza delle fonti e di come la differenza fra un bravo informatore e uno cattivo sia proprio l’attendibilità.
Ero maturato, forse inconsapevolmente all’inizio; da quel giorno ogni volta che leggo parole come “uno studio” o “un premio nobel” senza che sia riportato il nome dello studio o dello scienziato chiudo l’articolo e leggo altro; quando faccio le ricerche controllo sempre la sitografia o la bibliografia. Insomma sono diventato più critico.
Avevo finito da poco tempo di leggere “Farheneit 451”, consigliatomi dalla mia insegnante; dopo questa metamorfosi intellettuale, il romanzo aveva assunto un significato nuovo per me; avevo capito come i libri potevano e possono essere i “Dario Bressanini” di un mondo distorto e di come eliminarli potrebbe significare un controllo totale della popolazione. Quel libro è passato da una storia di fantasia ad un insegnamento che avrei dovuto cogliere molto prima!!!
Ed ora veniamo alla Boldrini: cosa c’entra? Ovviamente saprete che in Italia, ma anche nel resto del mondo, esiste il problema delle “Fake News” ossia notizie false che vengono propinate dai media e dai social. Lei vuole attuare nelle scuole un progetto per aiutare noi studenti a riconoscere notizie false. Personalmente trovo questa iniziativa molto opportuna, in ogni caso il progetto parla anche dei complotti, sì, ci sono persone che credono ancora che la terra sia piatta o che i vaccini causino l’autismo… Finché si crede alla teoria tolemaica non è un problema, non si fa male a nessuno, si rimane sigillati nell’ignoranza, senza ascoltare chi scientificamente sostiene l’opposto; ma per i vaccini è diverso, non essere vaccinati è un pericolo per se stessi e per tutte le persone che per problemi vari non si possono vaccinare.
Essere informati è importante, bisogna stare attenti alle nozioni che si trovano, controllare e interrogarsi sulla validità di ciò che si apprende e usare sempre gli strumenti che la scuola ci dà per analizzare i fatti. Da studenti, quando pensate qualcosa fate valere la vostra opinione, se si rivelerà errata, cambiatela, non è segno di debolezza, ma di forza e di ricerca della verità! Da informatori, raccontate sempre i fatti come sono e non distorceteli, perché state provocando un danno alla società.