La Corrado Melone incontra la musica classica • Terzo Binario News

classica 2Il giorno 30 settembre le classi 2D-2E dell’Istituto Comprensivo “Corrado Melone” di Ladispoli hanno avuto il privilegio di assistere ad un laboratorio di formazione del repertorio musicale per orchestra e voci sulla musica barocca di Georg Friedrich Händel. Il gruppo di giovani musicisti si è esercitato nella sala Ruspoli in piazza Santa Maria a Cerveteri alla nostra presenza, guidato dal maestro d’orchestra Andrea De Carlo, per poi esibirsi davanti ad un pubblico vero e proprio nelle serate dei giorni 3-4-5 di ottobre. Come ci ha spiegato il maestro De Carlo, il grande compositore tedesco fu maestro di cappella nel 1707 per i principi Ruspoli di Cerveteri e durante il suo soggiorno italiano si dedicò al genere della Cantata Italiana che unisce il canto recitativo con l’accompagnamento di strumenti musicali. Abbiamo conosciuto gli strumenti che venivano usati nel periodo barocco, come il violino e il contrabbasso, ma anche la viola da gamba e il clavicembalo. Quest’ultimo ha l’aspetto di un pianoforte, ma in realtà la differenza tra i due strumenti consiste nel modo in cui vengono fatte vibrare le corde: nel clavicembalo vengono pizzicate da lamelle, dette plettri, messe in movimento dai tasti; nel pianoforte invece i tasti muovono i martelletti che colpiscono le corde. Questo fa sì che, mentre nel clavicembalo non cambia il volume del suono, nel pianoforte, variando la forza con cui si preme un tasto, si possono esprimere variazioni di volume.

Più volte ci è capitato di ascoltare musica in televisione o attraverso uno stereo, ma dal vivo è tutta un’altra cosa perché quei gorgheggi delle tre cantanti e del controtenore, così professionali, hanno provocato in molti di noi emozioni particolari; qualcuno si è sentito rapito dalla bellezza delle voci che esprimevano così bene lo svolgersi delle vicende raccontate. Il primo pezzo narrava di una ragazza tradita dal proprio fidanzato e lei ripeteva più volte le parole: “infedele, traditore!!”. Sembrava quasi di rivivere la loro storia.

classica 1Il secondo pezzo era la cantata n°83 di Händel, che tratta di un giovane pastore Aminta che cerca di conquistare una ragazza Fillide, la quale inizialmente rifiuta il suo amore, ma alla fine viene conquistata. Il giovane ripete più volte:”fermati, non fuggire, mio amore!” e le confida cosa prova veramente per lei dal profondo del suo cuore.

Nonostante abbiano fatto di tutto per coinvolgerci, in qualche momento però le prove ci sono sembrate ripetitive; ma anche in questo caso abbiamo capito che era un momento interessante, perché ci vuole molto tempo per imparare bene il brano, in maniera tale da non sbagliare durante i concerti, e poi bisogna impiegare altrettanto tempo per utilizzare le varie tonalità di voce da impiegare nei vari passaggi. Ci siamo meravigliati che le cantanti abbiano accettato volentieri le ripetute correzioni del maestro, dimostrando grande disponibilità e umiltà, certamente perché erano motivate da una grande passione e dal desiderio di raggiungere la perfezione.

Alla fine del laboratorio ci é stato dedicato uno spazio per le nostre domande e dalle risposte abbiamo appreso che in quel periodo si usavano cantanti maschi che facevano la parte femminile o viceversa ed alcuni cantanti venivano castrati all’età di dodici anni per mantenere la voce “bianca” cioè più acuta. Oggi questa pratica è stata abolita e il maestro d’orchestra ha fatto una dimostrazione della voce di “petto” più bassa e della voce di “testa” più alta. Siamo stati tutti presi da questa esperienza tanto che qualcuno cercava di imitare quei gorgheggi anche quando stavamo rientrando a scuola!

Tra di noi, in “incognito”, c’era un soprano del coro della scuola che è una compagna della classe 2D che, a proposito di questa esperienza, si è espressa in un modo particolare: “quando sono entrata nella sala mi sono sentita come a casa mia, perché per me la musica è una grande passione, e sentendo quelle voci così celestiali e armoniose è stato come se mi fossi vista io da grande”.

È stata un’esperienza molto interessante per noi, sia perché ci ha avvicinato un po’ di più al mondo della musica classica, sia perché abbiamo capito che, quando assistiamo ad un concerto, tutte le sensazioni meravigliose che ci trasmette quella musica, sono frutto di ore e ore di lavoro e di studio!

Pubblicato giovedì, 9 Ottobre 2014 @ 04:56:41     © RIPRODUZIONE RISERVATA