La Corrado Melone incontra il campione Alberto Andrea Pellegrini • Terzo Binario News

pellegrini(2)Riceviamo e pubblichiamo – Per la Melone, il 2014 si è concluso con un incontro che resterà nella memoria perché gli studenti hanno potuto parlare e porre domande ad una medaglia d’oro olimpica: il campione Alberto Andrea Pellegrini.

Il CONI Comitato Regionale Lazio, da vari anni, supporta il progetto “valori nello sport” che permette di mettere in contatto campioni di vita e nello sport con studenti della secondaria di primo grado.

Un vero campione è una persona che, pur fra le tante difficoltà che può avere incontrato, ha saputo prefiggersi degli obiettivi e raggiungerli, organizzando il proprio tempo, consapevole delle proprie reali capacità, rinunciando e sacrificandosi rispetto ad altri che non hanno avuto la stessa costanza e la stessa passione, ha saputo accettare e trarre insegnamento dagli episodi negativi, controllato le pulsioni aggressive restando soddisfatto delle proprie scelte e dei propri risultati. Un campione, grazie ai suoi valori, ha sempre da insegnare ai giovani, stimolandoli a seguire la sue orme e la sua forza.

pellegrini(138)Alberto Andrea Pellegríní ha insegnato molto ai circa 400 ragazzi, entusiasti, presenti nella sala consiliare del Comune di Ladispoli, messa a disposizione della Scuola dal presidente del Consiglio Comunale, dottor Giuseppe Loddo, e dal Sindaco di Ladispoli, dottor Crescenzo Paliotta.

Andrea è nato a Civitavecchia il 22 dicembre del 1970, vive a Cerveteri e trascorre la maggior parte del suo tempo a Roma, al Santa Lucia, dove gioca come cestista. Da sempre sportivo, i lineamenti del suo volto indicano il duro lavoro che affronta quotidianamente per ottenere la sua rivalsa contro il destino crudele e beffardo che l’aveva scaraventato all’angolo del ring “della vita”. Però, i lineamenti si ammorbidiscono subito, appena si parla della sua famiglia che mette sempre al primo posto. Ha due splendidi bambini, ai quali dedica il 100% di se stesso quando non si allena. Lui rappresenta un chiaro esempio, che nulla può impedire la realizzazione dei propri sogni se si lavora con tenacia e passione

pellegrini(114)Andrea a 20 anni era una promessa di kick boxing quando, rientrando da una licenza dal servizio militare di leva, rimase impigliato con la borsa nel treno in partenza dalla stazione di Ladispoli, trascinato per oltre 20 metri dal treno e gli fu tranciata di netto una gamba. Come ha raccontato serenamente ai ragazzi, il mondo sembrò cascargli addosso, ebbe un grave crollo psicologico: tutto ciò che era il suo futuro, gli era stato tagliato via da un treno. Una persona qualsiasi probabilmente non si sarebbe mai più risollevata, ma non Andrea che controllando la sua rabbia contro il mondo intero. Ha dovuto affrontare un lungo periodo di riabilitazione, con molte difficoltà, presso il centro specializzato “Santa Lucia” di Roma, ed è lì che inizia ad avvicinarsi alla pallacanestro ed a gareggiare. Grazie all’aiuto ed all’amore degli amici (di chi gli fermò la gravissima emorragia alla stazione, di chi gli fece notare che c’era qualcuno ancora più sfortunato di lui, di chi lo indirizzò verso strutture sportive specializzate, di chi credette in lui, di chi lo sposò dandogli dei figli), una volta chiusa definitivamente la porta del kick boxing o del surf, aprì altre porte, come ad esempio scherma e basket. Queste porte lo hanno condotto prima a far parte della nazionale italiana di scherma e poi a vincere di potenza la medaglia d’oro alle paraolimpiadi di Athene 2004 nella sciabola individuale e ad essere campione europeo nel basket negli anni 2003 e 2005. Nella sua carriera olimpica sono ben nove le medaglie. Oltre a quella d’oro, ne ha conquistare quattro d’argento e quattro di bronzo. A queste bisogna aggiungere cinque Mondiali e tredici Europei. Inoltre ha quattro onorificenze.

Il suo portafortuna è un accendino che un giorno tolse dalla bocca del figlio e sul quale si accorse era scritto: “passano tanti treni, ma uno era destinato a te”.

A conclusione dell’incontro, il vicesindaco, il dottor Giorgio Lauria, ha voluto salutare il nostro campione, sottolineando quanto Andrea Pellegrini abbia tenuto elevato il nome della città grazie alla sua forza dimostrata non solo nel rialzarsi dalla grave situazione che avrebbe annullato la volontà di chiunque altro e che invece Andrea ha superato per raggiungere comunque quegli obiettivi che avrebbe raggiunto più facilmente se avesse avuto ancora le gambe. Grazie ad Andrea, ora Ladispoli può vantare di avere un grande campione olimpico.

Questa storia ci ha colpito molto e come ha detto Nelson Mandela: “Lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Ha il potere di suscitare emozioni. Ha il potere di ricongiungere le persone come poche altre cose. Ha il potere di risvegliare la speranza dove prima c’era solo disperazione”

Pubblicato martedì, 30 Dicembre 2014 @ 06:40:53     © RIPRODUZIONE RISERVATA