La Corrado Melone di Ladispoli visita l'Agenzia Spaziale Europea • Terzo Binario News

1HRiceviamo e pubblichiamo – Il 6 marzo 2015 due classi del tempo prolungato, I H e II H, dell’istituto comprensivo “Corrado Melone” di Ladispoli, si sono recate a Frascati per partecipare alle iniziative dell’open day dell’ESA (Agenzia Spaziale Europea).

Questa uscita è stata organizzata per approfondire le nostre conoscenze sullo spazio e sul nostro sistema solare. Nei giorni precedenti alla gita ci siamo preparati in classe con vendendo dei video sui confini del sistema solare e leggendo alcuni capitoli del libro dell’astronauta Paolo Nespoli dal titolo“Dall’alto i problemi sembrano più piccoli”. Inoltre abbiamo lavorato seriamente alla realizzazione dei disegni su “Sentinel II”, il prossimo satellite che verrà lanciato nello spazio, in questo modo abbiamo potuto partecipare al concorso promosso dall’ESA che premierà i lavori migliori. Speriamo di vincere!

Appena arrivati, siamo stati accolti con dei gadgets: abbiamo subito indossato una maglietta blu con un adesivo con la stampa del nostro gruppo, “Vega II”. Dopo aver fatto una breve colazione abbiamo iniziato il nostro percorso: la visita, infatti, consisteva in una serie di attività della durata di circa 30 o 40 minuti in cui dopo la presentazione dell’argomento da parte degli esperti, potevamo fare anche noi una piccola esperienza “pratica” di quanto imparato. Il primo tema trattato da un ingegnere aerospaziale è stato “Marte”, comunemente definito “pianeta rosso” a causa della presenza in superficie dell’ossido di ferro (ruggine). Gli scienziati già conoscono le caratteristiche della superficie di Marte, per esempio c’è stato detto che sul pianeta troviamo il secondo vulcano più grande del sistema solare: Monte Olimpus. Ci è stato spiegato che l’ESA sta finendo di costruire un rover che, molto probabilmente verrà lanciato sul Marte nel 2016 e se poi andrà tutto bene arriverà sul “pianeta rosso” nel 2018. Questo rover, che è una sorta di robot dotato di moltissimi sensori, ha come obiettivo particolare quello di trovare l’acqua su Marte. Qui però sorge una domanda: noi sappiamo che su Marte ci sono le calotte polari che non sono altro che acqua ghiacciata, se abbiamo questa certezza, perché si continua a cercare l’acqua su Marte? La risposta è semplice: lo scopo più importante è capire se su Marte c’è stata qualche forma di vita, perciò si cercano tracce di acqua allo stato liquido. Il rover sarà anche dotato di una trivella che potrà arrivare in profondità, fino a due metri per “guardare nel passato”.

Dopo aver seguito questa lezione, abbiamo fatto funzionare un modellino del ROVER progettato, costruito dai giovani ingegneri dell’ESA. Ci siamo molto divertiti a comandare questo piccolo ROVER attraverso il computer! Era arrivato il momento di andare in un’altra sala per scoprire chissà quali misteri . . . La lezione che ci attendeva era sul tema “comete” e il giovane ricercatore che ci ha intrattenuto è stato molto bravo a catturare la nostra attenzione. Abbiamo imparato come sono fatte le comete e abbiamo visto un video sulla missione “Rosetta”, la prima sonda che è atterrata sulla cometa 67P. Ma come mai tanto interesse nei confronti delle comete? Molti ricercatori pensano che la vita sulla Terra possa essere stata portata dalle comete che si schiantarono sul nostro pianeta milioni di anni fa. La parte più divertente è stata quando il fisico Gabriele ci ha “preparato una cometa”, sì proprio così! Ci ha mostrato tutti gli ingredienti che la compongono e l’ha riprodotta davanti ai nostri occhi: è bastato mettere insieme ghiaccio secco (-78C°), terriccio, etanolo (vino), ammoniaca (detersivo), carbonio (grafite), aminoacidi (salsa di soia) e acqua, il risultato finale una cometa vera e propria! Sicuramente a casa proveremo a ripetere l’esperimento. L’attività successiva verteva sui “razzi”, abbiamo parlato di questi mezzi utili per superare la forza di gravità e attraversare l’atmosfera. Abbiamo imparato quali parti compongono un razzo, la grande quantità di energia necessaria per il suo funzionamento e ci hanno insegnato come realizzare dei modellini perfettamente funzionanti. Sul prato antistante i laboratori avremmo dovuto assistere al lancio di alcuni di questi, ma a causa del vento l’esperimento non si è potuto effettuare. Sicuramente l’esperienza più divertente l’abbiamo vissuta nella sala dei “simulatori di volo”, dove giocando con questi strumenti abbiamo sperimentato la nostra abilità nell’attraccare alla Stazione Spaziale Internazionale, nell’allunaggio e nel far atterrare lo Space Shuttle. Dalle esperienze di tutti noi, abbiamo capito che non siamo dei bravissimi piloti! Arrivata l’ora del pranzo, ci siamo sistemati in una grande sala, con uno schermo gigante, normalmente utilizzata per le proiezioni.

Dopo aver mangiato, abbiamo ricevuto degli occhiali per vedere dei filmati in 3D. Qui si sono alternati diversi esperti che hanno spiegato le varie missioni dell’ESA come “Copernico” e “Sentinel”. Si tratta soprattutto di missioni legate al lancio di satelliti che ci aiuteranno a conoscere meglio lo stato di salute del nostro pianeta: monitorare l’inquinamento, le temperature dei mari, l’innalzamento del livello degli oceani e il buco nell’ozono. La proiezione in 3D delle orbite dei satelliti è stata spettacolare: tutti noi cercavamo di toccare il pianeta Terra e tutto quello che gli gira attorno. Ma il momento più divertente è stato quello finale: l’incontro con l’astronauta Paolo Nespoli che ci ha raccontato la sua vita e come sia riuscito a realizzare il suo sogno di viaggiare nello spazio. All’inizio ci ha spiegato quali siano i requisiti necessari per diventare un astronauta: si deve godere di ottima salute, non avere difetti fisici, conoscere perfettamente la lingua inglese, essere in possesso di una laurea in una materia scientifica. Con molta fatica e sacrifici Paolo Nespoli è riuscito a superare una serie di selezioni a ad avere l’incarico per una missione con lo Shuttle. Successivamente ha lasciato la NASA di Houston e per più di 15 anni ha lavorato presso la Città delle Stelle di Mosca. L’incontro con quest’uomo è stato eccezionale: ci ha raccontato della sua esperienza in orbita sulla navicella spaziale europea durata per ben 180 giorni, dal dicembre 2010 al maggio 2011! Attraverso foto, filmati e piccole esperienze è riuscito a soddisfare le nostre curiosità: abbiamo capito come si vive in orbita, in assenza di gravità, come si passano gli oggetti, come si mangia, come si dorme, come si svolge l’attività fisica necessaria per mantenere “tonici” i muscoli, come si realizzano le passeggiate spaziali. È davvero una persona molto spiritosa, sempre con la battuta pronta, in questo modo è riuscito a tenere sempre alta la nostra attenzione. Alla fine ha concluso il suo intervento con un messaggio di buon augurio per tutti noi: “Il futuro è nostro, dobbiamo solo osare sognare!”. L’uscita ha pienamente soddisfatto le nostre curiosità e aspettative, abbiamo seguito con molto interesse e partecipazione tutte le attività, imparando cose nuove divertendoci. La giornata è trascorsa velocemente ascoltando, prendendo appunti, facendo foto e filmati in ogni momento. È stata un’esperienza indimenticabile! E se ci proponessero di tornare a visitare l’ESRIN di Frascati accetteremmo di corsa!

Pubblicato lunedì, 13 Aprile 2015 @ 07:59:35     © RIPRODUZIONE RISERVATA