Mentre al Consiglio dei Ministri si discute sull’ampliamento e riapertura della discarica, in questi giorni sul campo sono avvenuti fatti che meritano una lettura più approfondita, che non la semplice pubblicazione dei comunicati stampa degli amministratori.
Cerchiamo quindi di riprendere cronologicamente i fatti e vedremo come la parola distrazione ne è il fulcro.
IL FATTO – Giovedì scorso la notizia che la Procura della Repubblica di Civitavecchia avrebbe avviato un’indagine riguardo la distrazione di 12 milioni di euro per fondo post mortem destinato alla discarica di Cupinoro. Dodici milioni sono in sostanza la differenza tra i 14 milioni versati dai comuni dal 2004 al 2013 e i 2 milioni che sono rimasti in cassa.
La notizia crea molto clamore, ma di fatto non fornisce alcuna informazione sullo stato del post mortem di Cupinoro. L’Amministratore Unico della Bracciano Ambiente, Avv. Marcello Marchesi, aveva infatti “dato i numeri” del post mortem lo scorso 29 aprile con un comunicato (leggi comunicato). All’epoca nessun amministratore della zona proferì parola su un’ammissione clamorosa: per la gestione del post mortem ci sono accantonati solo 2 milioni di euro perché il resto è stato speso per gli invasi ereditati dalla precedente gestione e che erano privi di accantonamento.
LA REAZIONE A SCOPPIO RITARDATO DI PALIOTTA – Il Sindaco di Ladispoli interviene goffamente sulla stampa venerdì 18 luglio preoccupato per l’assenza del fondo post mortem, notizia che era già nota il 29 aprile scorso, ma sulla quale nessuno si era pronunciato. A fargli eco, poi, anche l’assessore di Cerveteri Mundula, ed il consigliere di Ladispoli Fargnoli che cade dalle nuvole chiedendo addirittura dove sono finiti i soldi. Nel comunicato il consigliere ammonisce dicendo che non si è disposti a pagare di nuovo. Peccato che nel frattempo i contribuenti hanno già ripagato perché la Regione con soldi pubblici ha risarcito quanto già pagato una volta dai cittadini.
IL RISARCIMENTO IN TEMPI RECORD DELLA REGIONE – Le risposte a Fargnoli esistevano già prima delle sue domande. L’Avv. Marchesi aveva detto infatti che tali somme erano state spese per gli invasi ereditati e già esauriti, ma c’è di più. Nella lettera di Marchesi dell’aprile scorso veniva richiesto alla Regione Lazio un risarcimento per quanto speso e non di competenza della Bracciano Ambiente. Risarcimento che arriva in tempi record dalla Regione, una celerità che lascia sinceramente perplessi. Il 9 giugno infatti arriva lo stanziamento di 10,4 mln di euro in risposta alla richiesta di risarcimento di Marchesi. Meno di un mese per ottenere 10 milioni di euro, tempi che fanno impallidire rispetto alle lungaggini che tengono fermi milioni di euro che le casse di tanti comuni e soggetti aspettano dalla Regione.
A chiudere il polverone ci pensa il Sindaco Sala, addirittura di domenica, rispondendo agli amministratori della zona dando di fatto le informazioni descritte sopra.
Al di là di questa cronistoria, tanti degli intervenuti omettono fatti importanti.
LE DISTRAZIONI – Gli amministratori, distratti, non si sono posti una domande fondamentali.
- Il punto non è tanto dove sono finiti i soldi del post mortem, ma come sono stati gestiti?
- E’ stato legittimo svincolare i soldi del post mortem versati in questi anni senza informare nessuno, se non chiedendo alla fine un rimborso dalla Regione?
- Perché non chiedere prima una somma per la gestione del post mortem dei vecchi invasi invece che spendere accantonamenti che devono essere vincolati per legge?
- Spendendo ad insaputa dei comuni soldi vincolati, siamo in presenza di un caso di distrazione di fondi?
- La Bracciano Ambiente, spendendo in stipendi e personale che lavora sui vecchi invasi e sui nuovi, come può dimostrare che una parte dei soldi del post mortem è andata per le spese dei vecchi invasi, invece che alimentare la spesa corrente dell’Azienda?
- La Bracciano Ambiente sta comunque spendendo per bonificare i vecchi invasi, continuerà a farlo svincolando soldi del post mortem corrente?
Distratta la Regione Lazio che prende le parole di Marchesi come oro colato e stanzia in un mese 10,4 mln di euro senza indagare se è legittimo o meno che la Bracciano Ambiente abbia impiegato il fondo post mortem per i vecchi invasi. Su questa cosa il M5S in Regione ha presentato un’interrogazione della quale sarà interessante leggere la risposta.
Ai distratti amministratori, che giungono su fatti ormai vecchi di mesi, va chiesta invece una maggiore attenzione.
Altro fatto che non va sottovalutato è l’assenza di alcun riferimento del Sindaco Paliotta sulla vicenda riapertura della discarica. Nessun cenno o presa di posizione si registra infatti nelle parole di Paliotta in un momento cruciale come questo. Del resto Paliotta, oltre l’annuncio dell’aggregazione al ricorso del TAR presentato dal Comune di Cerveteri, si è tenuto sempre fuori dalla rissa su Cupinoro. Semplice distrazione?
Ma a Ladispoli anche la politica sembra essere distratta. Sia il centrosinistra che il centrodestra da mesi non intervengono più sul tema Cupinoro. I riflettori si sono spenti dopo un consiglio comunale aperto datato 2013 nel quale più di qualcuno ha capito che la patata era bollente e forse era meglio starsene al proprio posto piuttosto che prendere il toro per le corna.
Distratto il centrodestra in Regione. Su Cupinoro, tranne la forte presa di posizione dell’europarlamentare Angelilli (NCD), tutti tacciono.
Fin troppo attenti il sindaco Sala e l’Amministratore Unico Marchesi: riescono a spendere e ad ottenere soldi dalla Regione come nulla fosse.
Intanto il consiglio dei Ministri si avvicina e vedremo se questi fatti incideranno sulla decisione da prendere e che i comitati aspettano con ansia.



