Ritorno a casa per Dario Compagnucci che però trova un Tolfa ben diverso da quello che ha lasciato una stagione fa.
L’attaccante collinare ha vissuto una stagione a Manciano dove è uscito dal “guscio” dove è rimasto per tanti anni e ora, su precisa richiesta di mister Andrea Pacenza, è tornato alla Pacifica. E allora ecco che vece la sua squadra da una prospettiva diversa sì ma stuzzicante.
E allora ecco la prospettiva dell’attaccante, che ritrova una squadra, un gruppo e una società le cui ambizioni sono cresciute notevolmente. «Il rientro è andato alla grande – dice Compagnucci – e Pacenza è un tecnico bravo. Me l’avevano riferito e adesso l’ho constatato di persona. Vero che si è cominciato presto ma ci voleva, dopo tanto tempo senza calcio. Questa settimana è faticosissima con le doppie sedute ma è necessario spingere».
L’attaccante sciorina le differenze: «Intanto è cambiato il vertice e con lui l’organizzazione societaria. Il presidente Alessio Vannicola spinge, le motivazioni si sentono. La struttura è cambiata ma senza togliere niente a Giorgio Franchi, alla guida della società nel mio ultimo anno in biancorosso. Adesso invece è arrivato uno stimolo nuovo, l’avvicendamento ha fatto bene e sono contento che Giorgio sia rimasto nel direttivo. Anche dalla panchina arrivano segnali forti. A Vannicola piace provarci, forte dell’entusiasmo e di una squadra la cui base è ottima quindi diventa legittimo puntare a un ottimo campionato. Il progetto è valido ed è anche questo uno dei motivi per cui sono rientrato a Tolfa». Poi c’è la novità tattica del passaggio dal 4-4-2 al 3-5-2: «Il modulo è nuovo e davanti cambiano i movimenti. Lo confesso, preferisco giocare a due, è questo lo schema che mi si addice. Se sono spaventato? Non mi spaventa nulla perché mi aiuta Pacenza con la sua cultura del lavoro. In partenza non ero abituato alle sue richieste ma è facile entrare subito nei meccanismi. Noto che in passato non ho lavorato mai così».
Chiosa finale sul Manciano e sulle prospettive personali: «A Manciano stato benissimo, è stata un’esperienza bellissima. Anzi, mi è stato chiesto di rimanere, dicendo no solo per ragioni personali. Spero di ripagare la fiducia riposta in me voglio solo che questo Tolfa raggiunga i risultati facendo felice la piazza» la conclusione di Dario Compagnucci.