Civitavecchia, Tidei: “Sugli usi civici si fa campagna elettorale. Ecco perché” • Terzo Binario News

“Le elezioni si avvicinano ed il mantra degli usi civici viene puntualmente ripescato per fini meramente elettoralistici infarcendolo di disinformazione, ignoranza e demagogia.
Mi vedo costretto ad intervenire da esperto, occupandomi di questa materia da oltre 40 anni, al fine di fare chiarezza su un tema che viene distorto e scarsamente conosciuto e sul quale molti intervengono senza avere la benché minima conoscenza.

La legge 1766 del 1927, è la Legge base che nacque per liquidare gli usi civici e ampliare i demani civici o collettivi e che invece ha originato una infinità di contenziosi che ancora si protraggono nel tempo.
Basta citare che la sentenza del 1990, che riguarda appunto l’Associazione dell’Agraria di Civitavecchia, è stata emessa dopo oltre 60 anni di dibattimento ed i diritti di uso civico che hanno protezione costituzionale sono imprescrittibili, inusucabili, indisponibili, intransigibili e inalienabili.
Ciò detto, la sentenza del 90 ha stabilito che gran parte del territorio di Civitavecchia (tre tenute) era gravato da usi civici o addirittura appartenenti al demanio civico.
Con la stessa sentenza si comandava alla Regione Lazio – che nel frattempo aveva ricevuto la competenza in materia – e conseguentemente l’Associazione Agraria di Civitavecchia, di individuare le singole particelle catastali gravate da uso civico o appartenenti al demanio civico.
Sono passati ben 28 anni tra incarichi peritali, perizie e controperizie;
Con il susseguirsi di provvedimenti legislativi nazionali e regionali.
Da ultimo, la Legge Regionale 168 che abbatteva enormemente le quote a carico dei singoli possessori per sgravare definitivamente i loro terreni. Sino all’80% del valore.
I più accorti hanno utilizzato questa Legge ed hanno liberato i loro terreni con legittimazione del possesso o transazioni dinnanzi al Commissario agli usi civici.
La Legge Regionale, che aveva avviato a soluzione questo problema, purtroppo è stata dichiarata incostituzionale e siamo ritornati alla situazione quo ante.
Ora ci troviamo difronte a perizie varie e tra loro discordanti ( Comune, Associazione Agraria e privati cittadini), anche se l’unico abilitato alla ricognizione dei terreni gravati o appartenenti al demanio è l’Associazione Agraria che è l’unica titolata a rappresentare la comunità degli utenti, essendo le altre perizie totalmente irrilevanti, in quanto le stesse avrebbero dovuto essere esibite in corso di un appello che non c’è mai stato.
L’ultima perizia dell’Associazione Agraria, che sembra rappresentare realisticamente la realtà dei luoghi, è stata inviata alla Regione Lazio per la presa d’atto e la relativa trascrizione.
Le altre perizie non fanno nient’altro che complicare la già intricata vicenda e allungare oltre misura i tempi di attesa.
Soluzione :
1 Sarebbe auspicabile che le perizie avanzate da chi non è abilitato (Comune, privati) venissero ritirate.

2 La Regione Lazio provveda ad adottare rapidamente gli atti conseguenziali sulla base della perizia inoltrata dall’Associazione Agraria di Civitavecchia.
3 Per i terreni risultanti gravati (ius in re aliena) o appartenenti al demanio collettivo, attivare le procedure di legittimazione e affrancazione del canone per i primi e per i secondi, attivare il contenzioso e la transazione dinnanzi al Commissariato agli usi civici seguendo la procedura dell’alienazione, concordando in via transattiva il prezzo di cessione.
“Tertium non datur”.
Non c’è una via diversa da questa.
Soltanto ignoranti e demagoghi possono continuare a imbrogliare cittadini inconsapevoli per ottenere qualche consenso elettorale in più.

Pubblicato giovedì, 29 Novembre 2018 @ 11:17:38     © RIPRODUZIONE RISERVATA