Civitavecchia, Arci: "Il bando Sprar è andato deserto" • Terzo Binario News

Riceviamo e pubblichiamo – “Il bando SPRAR di Civitavecchia è andato deserto.

Questo fatto assolutamente prevedibile ha consentito ad alcune forze politiche di affermare che la “città” ha rifiutato il progetto e quindi l’accoglienza di migranti e dunque, di fatto, Civitavecchia sarebbe diventata una città xenofoba.

Una equazione: bando Sprar deserto uguale città non accogliente verso i migranti; niente di più falso e fuorviante. Il bando Sprar è andato deserto perchè è clamorosamente sbagliato nella sua stesura e compilato per non essere realizzabile. Eravamo già intervenuti nelle sedi opportune per rilevare le varie anomalie che discostavano il bando dalle linee guida del Servizio Centrale (Ministero): formazione dell’equipe psicosociale; non corrispondenza al numero minimo di ore di italiano (poi corrette a seguito delle segnalazioni); mancanza di alcune figure chiave nell’equipe; previsione di sole 7 ore settimanali per ogni operatore impiegato etc. e, dulcis in fundo, l’obbligo, a pena di esclusione, di indicare in sede di partecipazione il possesso degli appartamenti necessari che ha reso impossibile il reperimento degli stessi. Nessun proprietario e/o agenzia immobiliare si rende disponibile a “vincolare” il proprio appartamento da affittare per un tempo imprecisato fino al termine dell’iter (non indicato nel bando) dell’aggiudicazione del progetto e non sapendo se il soggetto per il quale dovrebbe vincolare l’immobile sarà poi l’aggiudicatario. Una strana clausola posta nel bando che rendeva improbabile (come poi è stato) la disponibilità di appartamenti; bastava indicare che il soggetto aggiudicatario aveva l’obbligo di indicare gli immobili necessari dopo l’aggiudicazione e relativa convenzione per la gestione del progetto avendo la possibilità di trattare le condizioni reali di affitto. Questo avviene in tutti i bandi ad esempio il Comune di Cerveteri, che ha fissato in 30 giorni il tempo per l’individuazione degli immobili da utilizzare per il progetto.

Non vogliamo entrare in polemica generando dubbi se tali errori siano stati addirittura intenzionali, e quindi frutto di una scelta politica, o siano da addebitare alla incompetenza di chi ha stilato il bando, ma è certo che si è fatta una brutta figura e si è persa una importante opportunità per la città ed il territorio.
Va respinta con forza la strumentalità che si dà alla vicenda interpretando l’avversione della città all’accoglienza.
Va riconosciuto il merito all’Amministrazione Comunale, in particolare all’assessore Lucernoni, di aver portato in Consiglio Comunale la scelta dell’adesione e l’approvazione della quasi unanimità del Consiglio Comunale.
Nell’occasione la città ha scritto una bella pagina della sua storia.
Ha affermato i valori della accoglienza, della solidarietà accettando la sua ”quota parte“ di immigrati che approdavano sulle nostre coste, contro l’egoismo e la disumanità di chi, invece, erigeva muri e filo spinato, aveva scelto di dotarsi di un sistema di accoglienza che era e resta il fiore all’occhiello in Europa; aveva scelto di togliere dal vagabondaggio decine di migranti che si muovono senza meta o l’accattonaggio nella nostra città (effetti collaterali della vergogna della De Carolis del 2011) inserendoli in un percorso di integrazione efficace ed utile alla collettività; aveva scelto di occupare tanti giovani operatori qualificati quali assistenti sociali, educatori, psicologi, avvocati, ecc.; aveva scelto di dare un’opportunità al terzo settore locale di cimentarsi in un contesto nuovo e di confronto con le centinaia di Comuni che hanno ospitato un progetto Sprar attivando collaborazioni e mutuando esperienze utili alla crescita della città.
L’Arci e le più importanti associazioni del settore avevano risposto avviando un percorso di sinergia a vantaggio della città”.

Arci – Comitato Territoriale di Civitavecchia

Pubblicato mercoledì, 10 Ottobre 2018 @ 16:24:35     © RIPRODUZIONE RISERVATA