Ad Allumiere arriva “Alum”, un progetto con un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro • Terzo Binario News

Ad Allumiere arriva “Alum”, un progetto con un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro

Venerdì mattina, nell’Aula Nobile del Palazzo Camerale, è stato presentato “Alum”. Il progetto, che era stato seguito dall’ex assessore alla cultura, Brunella Franceschini, è stato ultimato e presentato ad una folta platea di appassionati, tra cui il vice sindaco Marta Stampella, la delegata alla cultura Francesca Scarin e tanti alunni dell’Istituto Comprensivo di Tolfa.

Dopo i saluti del sindaco Luigi Landi, che si è complimentato per la validità e l’efficacia del progetto, diversi relatori si sono avvicendati nell’illustrare un lavoro complesso e articolato. Un lavoro che, tenendo conto di molteplici aspetti, è rivolto alla tutela del patrimonio storico, artistico archeologico e naturalistico di Allumiere.

In questo contesto, il progetto si propone anche di garantire la fruibilità dei risultati delle ricerche scientifiche svolte sul sito di La Bianca (Allumiere, Roma), in particolare sui reperti archeologici e i resti scheletrici e vegetali antichi, mediante la creazione di un ambiente virtuale pienamente accessibile a tutti grazie all’uso delle più moderne tecnologie di gamification, realtà aumentata e realtà virtuale.

Proprio in questo ambiente sarà possibile incontrare i minatori dell’allume, apprezzare il loro stile di vita e conoscere l’ambiente e le peculiarità di questa comunità di lavoratori medievali, mediante la creazione di una piattaforma digitale da inserire all’interno di corners previsti presso il Museo Vigamus e il Museo Civico del Comune di Allumiere.

“Il sito archeologico di La Bianca – ha spiegato dettagliatamente una delle relatrici – uno dei primissimi villaggi dei minatori dell’allume in Italia, rappresenta un unicum per aprire una finestra sulla vita dei minatori, lavoratori e produttori dell’allume italiano richiesto ed esportato in tutta la penisola. I resti scheletrici rinvenuti presso il sito sono stati oggetto di analisi antropologiche anatomo-morfologiche e molecolari che hanno permesso di gettare delle solide basi per la ricostruzione dell’osteobiografia dei minatori. In aggiunta, studi archeobotanici svolti sul calcolo dentale hanno permesso di evidenziare lo stile alimentare e le pratiche fitoterapiche utilizzate dai minatori di La Bianca”.

In questo scenario, l’approfondimento delle analisi antropologiche molecolari, di quelle archeobotaniche e geochimiche, mediante l’applicazione di moderne tecnologie, rappresenta un arricchimento delle informazioni già ottenute dai precedenti studi e fornisce ulteriori dati che, uniti ai primi, offrono una conoscenza senza precedenti del particolare contesto oggetto di studio, delineando particolari storici, ambientali e culturali che saranno messi a disposizione dei fruitori del sito i quali, attraverso appunto le moderne tecnologie informatiche, potranno visitare virtualmente alcune aree dell’impianto di produzione, scoprirne i tesori e interagire con gli stessi minatori medievali.

Una perfetta coniugazione tra presente e passato che punta all’apprendimento e alla formazione delle generazioni future.

(Foto di Francesca Scarin)

 

Pubblicato martedì, 28 Febbraio 2023 @ 21:48:20     © RIPRODUZIONE RISERVATA