“Al congresso romano ci si deve arrivare dopo aver compiuto una vera pulizia nel partito, non una romanella, e dopo aver eliminato tutte quelle tribù che ancora oggi, purtroppo, ci sono e si fanno sentire. Concordo con le parole del commissario Orfini, il quale dice che se non si fa una vera pulizia dopo sei mesi tutto torna come prima”. Lo afferma Stefano Pedica del Pd, intervenuto a un dibattito alla Festa dell’Unità alla presenza di Matteo Orfini.
“Io non ho mai nascosto – ha detto- di far parte di quel Pd libero e arrabbiato che chiede di eliminare le correnti, i capi tribù, e di tornare sul territorio tra la gente . Le tribù e i loro capi finora hanno volutamente immobilizzato il partito per governare su tutto. Il congresso deve sancire il cambiamento, ed è inutile farlo fino a quando non ci sarà il vero cambiamento. Il PD romano deve diventare un’agora’ di idee e non di potere. Continueremo a rappresentare un Pd romano vero, quello senza padroncini o personaggetti che si atteggiano a fare i ras del quartierino o turbo non so di cosa. Mai piu’ Mafia capitale e accordi trasversali, fino a ieri considerati normali, che hanno creato la parentopoli in Atac e oggi in Farmacap. Per questi motivi continuerò a battermi dentro il mio partito, perché lo voglio bello, libero, aperto a tutti, anche ai non tesserati e principalmente pulito”.