Omicidio Mangiapelo, lo zio: "Di Muro è l'assassino di Federica" • Terzo Binario News

«E finalmente, dopo cinque lunghi anni di attesa, possiamo dirlo: Marco Di Muro è l’assassino di mia nipote Federica. La Cassazione ha confermato la sua condanna in appello a 14 anni di carcere», commenta così su Facebook lo zio di Federica, Massimo Mangiapelo, la sentenza della cassazione arrivata la notte scorsa dopo il ricorso da parte di Marco Di Muro.

LA STORIA

Era la notte di Halloween del 2012 quando la famiglia della 16enne perse le tracce della ragazza, uscita qualche ora prima con il suo fidanzato. Fu un passante a trovare il corpo della vittima sulla spiaggia del lago di Bracciano, a nord della Capitale. L’assenza di segni compatibili con una violenza aveva fatto nascere un giallo.
In tribunale infatti era possibile assistere a una vera e propria battaglia di periti. I medici di parte infatti si erano scontrati per capire se la ragazza fosse morta a causa di un annegamento o per una miocardite.

LE PERIZIE

L’unico sospettato era Marco Di Muro, un cameriere di Formello che la notte di Halloween, probabilmente a causa di un litigio, aveva lasciato Federica da sola, durante una fredda serata di pioggia. Indagato inizialmente per omicidio volontario, il giovane si era visto derubricare l’accusa in omissione di soccorso, e poi in abbandono di incapace. Il caso stava anche per essere archiviato quando, grazie a una perizia prodotta dai legali della vittima, il giudice aveva esitato, nominando una super perizia collegiale. Anche i tre periti nominati dal tribunale non avevano dato una risposta univoca. Due dottori erano convinti che la morte di Federica fosse dovuta a una miocardite, il terzo medico propendeva per un decesso causato dall’annegamento. E sebbene avesse riscontrato la presenza di una miocardite, il perito era convinto che si trattasse solo di una concausa. Tesi questa che avrebbe aggravato la posizione del ragazzo, che si è sempre avvalso della facoltà di non rispondere. Appare improbabile infatti che Federica, esperta nuotatrice, sia scivolata e annegata in acque non molto profonde, mentre si trovava da sola, a cinque chilometri da casa, da Anguillara. Le indagini così erano andate avanti. E alla fine Marco di Murro, in primo grado, era stato ritenuto colpevole di omicidio: condannato a 18 anni. Poi lo sconto di pena a 14 anni.

Ancora una volta il penalista che assiste il ragazzo aveva provato a far valere le sue ragioni, ricorrendo in Cassazione. E ieri, al termine dell’ultimo grado di giudizio, la sentenza definitiva: Marco di Murro dovrà trascorrere 14 anni in carcere.

Pubblicato martedì, 12 Dicembre 2017 @ 17:03:11     © RIPRODUZIONE RISERVATA