Ladispoli, Paliotta sul Pit: "Nessun passo indietro" • Terzo Binario News

whatsapp-image-2016-09-24-at-10-34-07E’ ferma la posizione del sindaco di Ladispoli Crescenzo Paliotta in merito alla situazione del Pit.
“Non si può tornare indietro di 40 anni – ha dichiarato questa mattina all’incontro che si è tenuto in aula consiliare – sul Pit e sulla sanità nessun passo indietro”.
Secondo la ricostruzione fatta dal sindaco Paliotta tutto è iniziato quando il dottore Kazem ha mostrato la circolare di un dirigente regione Lazio che fa riferimento ad un decreto ministeriale in cui si parla del processo di dismissione per i posti di primo intervento. La lettera era stata inviata a 6 direttori di Asl tra cui quello della Asl RM4. Di qui la decisione del sindaco di avvisare la cittadinanza e chiedere spiegazioni alla Asl”.

Entrando nel merito del decreto ministeriale, il sindaco ha spiegato che il documento “detta quali sono i parametri minimi per quanto concerne l’assistenza sanitaria in Italia.
Sul PPI si dice che i posti di primo intervento non ci saranno più. Per quelli sotto i 6000 accessi la trasformazione è praticamente immediata, mentre per gli altri il processo è un po’ più lungo lasciando uno spiraglio solo agli ospedali che sono stati trasformati in PPI. Non si parla mai di Casa della Salute, anche perchè è una denominazione regionale, ma si parla di Casa di Comunità che è molto simile. Tuttavia la presenza della Casa della Salute ci permette di dire alla Asl che non rientra nel decreto e ci permette di tenere la presenza del medico anche in orario notturno”.

“Comprendiamo i tagli – continua Paliotta – la necessità di tagliare ma ci sono zone soprattutto nelle aree metropolitane dove la popolazione è aumentata, anzi, a Ladispoli e Cerveteri è raddoppiata, quindi non si può parlare in termini astratti. Non si possono fare leggi applicabili a tutto il territorio nazionale senza tener conto di quello che accade sul territorio”. Ci sembra una partita aperta quella che stiamo giocando, siamo pronti anche ad intervenire con durezza. Chiediamo intanto che la Casa della Salute rimanga anche con quelli che erano i servizi aggiuntivi secondo il percorso che era stato definito e con essa deve rimanere il PPI e il 118. Che questo obiettivo passi attraverso un accordo con la medicina generale o medicina notturna, però non dobbiamo tornare a 40 anni fa”.

Pubblicato domenica, 25 Settembre 2016 @ 09:31:30     © RIPRODUZIONE RISERVATA