Cuperlo a Ladispoli: "Noi non siamo nati per vincere con la destra!" • Terzo Binario News

Si è tenuto oggi pomeriggio l’incontro di Gianni Cuperlo con la città di Ladispoli sul lungomare Marco Polo in sostegno del ministro Orlando alle primarie del pd che si terranno il 30 aprile.

“Il sindacato di questo paese – ha ricordato Cuperlo davanti ai militanti dem di Ladispoli – al netto dei suoi limiti, e le forze della sinistra di questo paese, al netto dei loro limiti, hanno saputo affrontare momenti drammatici chiedendo anche dei sacrifici al loro popolo di riferimento. Ma quei sacrifici li hanno sempre condivisi, non li hanno imposti. E non hanno mai offeso la storia di quel popolo. Mentre noi arriviamo a questa successione di sconfitte perché non abbiamo più avuto la capacità di entrare in sintonia con la parte di paese che vogliamo rappresentare”

“L’Italia è un grande paese – ha continuato – ma non c’è alle nostre spalle una crisi della durata, della profondità, della radicalità di quella che abbiamo vissuto in questi otto anni. Ci sono cinque milioni di italiani precipitati sotto la soglia di povertà. Siamo maglia nera in Europa per il tasso di povertà minorile. Qualche mese fa il rapporto della Caritas ha spiegato che per la prima volta si è invertito il rapporto tra l’impoverimento e le generazioni. Cioè è più facile riscoprirsi poveri quanto più si è giovani. È un modo di bruciare il destino di un paio di generazioni e una responsabilità che ricade per intero sulle élite, sulla classe dirigente, in particolare di centrosinistra. Servono quelle radicali riforme che in questi anni non abbiamo avuto la forza o il coraggio di realizzare.”

“Non pensiate che sia la rivoluzione – ha detto Cuperlo – sono cose di puro buon senso, come spostare la centralità dell’investimento pubblico su quelle che sono politiche di crescita dell’occupazione. Sì tratta di realizzare più investimenti pubblici di quanti ne sono stati realizzati fin qui, perché il moltiplicatore degli investimenti pubblici è molto maggiore di quello della detassazione. Tradotto: fare investimenti pubblici per mettere in sicurezza ponti, scuole, asili, strade, ospedali ha un impatto sulla produzione della ricchezza, del Pil, del benessere molto più elevato che non se tagli le tasse…soprattutto a quelli che le possono pagare perché magari hanno un’abitazione di 200metri quadri al centro della città e col reddito che possiedono quella tassa la possono tranquillamente pagare. Dobbiamo ricostruire un principio di equità fiscale, di progressività fiscale perché in questi anni abbiamo scordato quel principio della costituzione italiana secondo cui chi ha di più deve pagare di più”.

“Tante cose dobbiamo fare nei prossimi anni, ma di una cosa dovete avere la piena consapevolezza – ha affermato Cuperlo davanti a iscritti e simpatizzanti – Che senza il Partito Democratico un centrosinistra di governo nei prossimi anni semplicemente non ci sarà. Questa è la ragione che ha portato molti di noi, nonostante le delusioni, le illusioni e le amarezze degli ultimi anni, a scegliere di rimanere dentro questa comunità e a batterci da dentro per orientare la sua linea politica. D’altro canto con la stessa onestà intellettuale dobbiamo dire che questo simbolo, da solo, non è più in grado di vincere. E noi abbiamo bisogno di ricostruire, di ricucire, di rammendare quella tela che in questi anni si è spezzata. Quello che è in gioco domenica è tutto qui. Chi ha in passato spezzato quella tela non sarà in grado di ricostruirla. Proprio in queste ore Renzi ha ribadito che la sua linea sarà quella di sfondare la barriera del 40%, di fare come Macron in Francia, col piccolo particolare che Macron in Francia, che rivendica per sè una posizione né di destra né di sinistra, andrà al ballottaggio col 23% di voti al primo turno. Tutti noi ci auguriamo che diventi il presidente della repubblica francese perché l’alternativa è il fascismo, o comunque una cultura impregnata di xenofobia, di integralismo, di protezionismo, contro l’Europa, contro i valori della nostra civiltà, ma Macron ha preso il 23% dei voti al primo turno. Ma noi siamo l’Italia, abbiamo un altro sistema elettorale. Pensare di sfondare il 40% può essere un sistema per eccitare gli animi dei tuoi militanti, nei teatri, ma non è detto che sia la carta vincente per vincere le elezioni. Leggo anche io i sondaggi, ma potrebbe essere l’opposto stavolta. Può darsi che chi vince il confronto all’interno del Partito, pensate a Hamon in Francia o a quello che potrebbe accadere a Londra a giugno, non abbia la forza espansiva per raccogliere il consenso della maggioranza degli elettori. E noi non siamo nati per vincere con la destra, noi siamo nati per governare col centrosinistra.”

Pubblicato venerdì, 28 Aprile 2017 @ 20:18:13     © RIPRODUZIONE RISERVATA